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venerdì 22 maggio 2009

Brindisi: Il voto provinciale fra ibride alleanze

Brindisi: Il voto provinciale fra ibride alleanze e discutibili sperimentazioni

In vista delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione provinciale alcuni hanno pensato di aprire a Brindisi una sorta di “laboratorio politico” per sperimentare un’ibrida alleanza tra il Partito Democratico ed una parte della destra, la più lontana dalle tradizioni e dalle sensibilità non solo della cultura di sinistra ma anche di quella riformista nelle sue componenti laico-socialista e cattolico-democratica. Una destra industrialista, plutocratica, espressione dei poteri forti e priva di radici liberal-democratiche. Altri, per contro, hanno considerato questa scelta non solo disastrosa per la nostra comunità ma anche pericolosa ben oltre l’ambito di essa in quanto rivolta ad allestire un’operazione utilizzabile come apripista di similari avventure sul versante della politica nazionale. Ed hanno perciò chiamato a raccolta tutte le forze, sia riformiste che di sinistra, contrarie a tale progetto e decise a rilanciare con intenti unitari ed innovativi, l’esperienza di centrosinistra ed il cammino da essa positivamente avviato nella passata consigliatura.
I primi hanno scelto come candidato l’industriale Ferrarese, presidente dimissionario della locale Confindustria, interprete di logiche ed interessi legati alla vecchia politica e fautore di quel modello di economia locale che ci ha “regalato” la pesante situazione ambientale ed occupazionale che è ancora (nonostante i generosi tentativi di correggerla) sotto gli occhi di tutti. Un personaggio favorevole alla costruzione del rigassificatore a Capobianco fino a quando, con l’annuncio della sua candidatura, non è stato “folgorato sulla via” che conduce al vertice dell’Ente provinciale. I secondi hanno avvertito il dovere di reagire a tale sconcertante operazione che si è tentato di far passare per un’intesa con i centristi dell’UDC mentre è stata in sostanza una meccanica adesione (parallela e successiva a quella della stessa UDC) all’autonoma candidatura dell’industriale Ferrarese, effettuata frettolosamente e senza un effettivo accordo programmatico. E per dare corpo a questa reazione costoro hanno scelto il prof. Francesco Fistetti, illustre docente universitario con una coerente storia di qualificata cultura e di militanza riformista e di sinistra. Un intellettuale con grandi doti di umanità, un uomo schivo che ha sempre fatto proprie le ragioni dei lavoratori e dei cittadini meno tutelati.
La partita che si sta giocando a Brindisi tra Fistetti, da una parte, e Ferrarese e Saccomanno del Pdl dall’altra, certo impari per le forze ed i mezzi in campo, è di cruciale importanza per il futuro della nostra comunità dal momento che l’esito elettorale può favorire un malinconico ritorno al passato oppure il rilancio della trasparenza amministrativa e dell’impegno rivolto a dare organicità e forza alla costruzione di un diverso assetto dell’economia locale da costruire dal basso col metodo della partecipazione democratica quale linfa vitale di profonda innovazione politica. Un impegno concreto inteso a rendere effettivo il diritto al lavoro affrontando con provvedimenti adeguati, per quanto di competenza dell’ente provinciale le emergenze occupazionali provocate dalla crisi economica in atto. Ma l’esito di questa partita può essere anche rilevante per la politica dell’intero Paese perché da Brindisi può partire un cinico incoraggiamento ad allestire tutti gli “inciuci” (verosimilmente non graditi dalla segreteria Franceschini) oppure un segnale di speranza lanciato da una sinistra che cerca ritrovare se stessa all’insegna di una ritrovata unità e che vuole, attraverso un amicale ma fermo dissenso, aiutare il Partito Democratico a non ripetere, in una dimensione eventualmente più ampia, l’errore commesso a Brindisi di sacrificare i propri valori sull’altare di una vittoria di Pirro accettando “a tavolino” la sconfitta prima ancora di partecipare ad un’aperta e dura competizione elettorale.

Brindisi, 21 maggio 2009
Michele DI SCHIENA

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