meta name="verification" content="273c4b0e8151668797c2e8a8620eb6ae" />

mercoledì 8 dicembre 2010

Torniamo a spendere in città (di Pompeo Molfetta)

Torniamo a spendere in città

Nell’imminenza delle festività natalizie, attese come occasione preziosa per far risalire i consumi in un contesto di profonda crisi economica, si acuisce lo scontro fra grande distribuzione e commercio locale. Il nodo del contendere ancora una volta è rappresentato dalle chiusure domenicali ma la contesa e ben più profonda e radicale. E’ uno scontro che richiama l’immagine biblica di Davide contro Golia, soltanto che stavolta l’esito è opposto giacchè il nostro Davide non ha ne la fionda ne la pietra da scagliare ed il sole non accecherà il gigante.

A distanza di oltre un decennio dal suo insediamento gli esiti prodotti dalla grande distribuzione nel nostro territorio sono esattamente gli stessi che si determinano altrove. Vi è un impoverimento dell’intero bacino di utenza che affluisce al centro commerciale che si traduce nel drenaggio e nel trasloco di ingenti risorse proprie verso altri Paesi e verso altri obiettivi. Schianta il commercio locale e i consumatori arrivano a fine mese con le tasche vuote. Non un euro dei profitti e degli utili prodotti vengono reinvestiti per promuovere la città ospitante.

E’ in corso un cambiamento radicale nei comportamenti di consumo e nei modelli culturali indotti. La gente sembra aver perso la naturale propensione al risparmio ereditata dalla millenaria cultura contadina ed è entrata nella dimensione impersonale di consumatore universale sul palcoscenico del mercato globale. Si allentano le relazioni sociali, si smarriscono costumi e tradizioni, si vuotano le strade mentre la Galleria- Auchan diventa la nuova agorà, la piazza virtuale in cui però non fluisce il pensiero, il confronto delle idee, delle esperienze ma soltanto il denaro ormai governatore unico delle relazioni umane Anche l’aspetto considerato positivamente dai più cioè l’incremento del tasso di occupazione prodotto ha i suoi aspetti negativi perché sempre in questi casi il lavoro è funzionale al capitale. Spesso infatti si tratta di lavoro precario, subordinato, talvolta malpagato e altrettanto spesso viene usato come strumento di pressione e di ricatto per condizionare le pubbliche amministrazioni e corrompere la politica.

Tutto questo si compie in un quadro normativo che rende praticamente impotenti le amministrazioni locali anche quando, come nel nostro caso, hanno tentato di irreggimentare l’insediamento commerciale dentro un sistema convenzionale fatto di vincoli urbanistici ed economici che dovevano tutelare il commercio e le produzioni locali. Così non è stato, ne mai poteva essere, tanto era squilibrato il punto di partenza, tanta era la sproporzione dei poteri e delle forze in campo da falsare qualsiasi possibilità di competizione. Invertire oggi questo processo è impossibile ma non ci si può rassegnare ed ognuno di noi ha il dovere di fare qualcosa per cercare di porre argine a questa deriva.

L’amministrazione civica ha il dovere di riaffermare il suo ruolo di indirizzo e di controllo politico dei processi economici che investono la propria città e toccano gli interessi dei cittadini e lo deve fare utilizzando ogni forma e strumento, costituendosi virtualmente sempre come “ parte civile” al fianco dei suoi commercianti, dei suoi artigiani, dei suoi cittadini in tutte le vertenze che si apriranno. Nel caso di specie deve condizionare al massimo la chiusura domenicale del centro commerciale anche a costo di ricorrere in giudizio contro una eventuale sentenza avversa come ha fatto il sindaco Emiliano a Bari. Deve rivedere ed aggiornare i termini di una convenzione inopinatamente e integralmente prorogata nella passata legislatura. Deve sostenere, pur nelle more di un bilancio risicato, le nostre piccole e medie imprese, i nostri agricoltori, i nostri commercianti ed artigiani cercando di orientare le scelte nella direzione della zona industriale, del centro storico e del territorio rurale che restano le direttrici geografiche principali dello sviluppo che vogliamo.

Gli operatori economici locali debbono mettersi insieme, debbono abbandonare vittimismo, rivendicazioni di parte, logiche corporative e debbono, per quanto possibile, investire in tecnologia, innovazione e ricerca per cercare di strappare margini di competitività alla grande distribuzione magari dentro ipotesi di mercato alternativo che sfrutti le piccole reti intercomunali. I consumatori devono assumere la consapevolezza che la grande distribuzione non è quasi mai occasione di risparmio ma di spreco perché naturalmente predispone all’acquisto del superfluo. Per questo bisogna tornare a spendere in città a servizio della città, magari sfruttando le possibilità offerta dalla “filiera corta” , dei consumi a Km zero, dalle reti alternative dell’”altro consumo”che danno garanzia di qualità e di risparmio certo.

Credo si arrivato il tempo, dopo l’infatuazione degli anni trascorsi che contagiò anche noi, di riprendere in mano il nostro destino e di compiere uno sforzo corale anche per cercare di recuperare almeno quel senso di comunità che rischiamo di perdere ogni giorno.

Mesagne, 07 dicembre 2010

Pompeo Molfetta – Capogruppo Sinistra Unita Mesagne

lunedì 29 novembre 2010

Ma dimettetevi voi !!

Ma dimettetevi voi !!

Con la richiesta annunciata di dimissioni degli assessori De Guido e Zezza per gravi inadempienze amministrative, il Pdl alza il tiro e mira al bersaglio grosso. Pena temporaneamente sospesa per il vice-sindaco Canuto le cui responsabilità sono ancora al vaglio degli “inquirenti” del Pdl. Ma le dimissioni sono invocate ed auspicate, come “atto di responsabilità politica” per tutti coloro che si sono macchiati di una sequela di “nefandezze, negligenze, superficialità” amministrative, di cui si minaccia di chieder conto non solo in sede politica. A giudicare dall’elenco delle “nefandezze” riportato dalla stampa (ritardata sottoscrizione della polizza assicurativa Lab-creation, concessione impropria del vitto a ristoratori nel corso di Mesagne-Estate, scarsa incisività nella difesa dell’ospedale S.Camillo, concessioni improprie di licenze commerciali ecc..) il Pdl avrebbe fatto prima a presentare una mozione di sfiducia complessiva per il Sindaco e l’intera compagine di Giunta giacché sono pesantemente chiamate in campo le responsabilità di tutti.

Ora sui fatti specificatamente citati risponderanno, come è giusto che sia, gli interessati in una conferenza stampa annunciata per martedì prossimo, io qui voglio solo evidenziare un aspetto che mi pare politicamente interessante. Il Pdl di Mesagne con questi toni e con questi argomenti ha gettato definitivamente la maschera della moderazione, della mitezza, della volontà di dialogo annunciata ed ha scelto di tornare sulle barricate, di alimentare un clima di scontro, di demonizzazione dell’ avversario. Sta nuovamente tentando di avvelenare i pozzi con l’odiosa cultura del sospetto o della diffamazione per intorpidire il clima politico e cercare così, di riguadagnare quella marea di consensi perduti in una consultazione elettorale che ha definitivamente sancito il loro totale fallimento per aver riconsegnato ai cittadini una città stremata e immiserita su tutti i fronti.

Ai veementi ruggiti di coniglio con cui attaccano il governo sulla stampa fa poi da contraltare la pratica di una opposizione a doppio binario per cui nelle sedi istituzionali esibiscono fair play, cordialità, intenzioni dialoganti per poi scalciare a piede libero con feroce rudezza sulla stampa. Nelle commissioni si dichiarano disposti a lavorare insieme per servire gli interessi generali del paese almeno su temi sensibili (sanità, rifiuti, legalità, restyling, villa comunale, destinazione d’uso ex Marconi) per poi puntualmente dissociarsi dal percorso convenuto e magari presentare mozioni pesantissime in Consiglio in cui ritrattano quanto concordato così esponendosi alla rappresaglia politica della maggioranza rispetto alla quale continuano a rimediare figure barbine .

Non ci si arrende all’idea che indietro non si torna, che il passato è passato e che ognuno di noi ha pagato un prezzo altissimo per i propri errori. Che anche loro hanno avuto la loro occasione e l’hanno clamorosamente fallita e che ora è il tempo per tutti di “rimboccarsi le maniche” perché questa città è allo stremo è ha bisogno di ritrovare un clima di fiducia, di serenità e di rispetto reciproco per cercare di riannodare i fili di una convivenza civile lacerata. Noi della Sinistra Unita avevamo iniziato la legislatura con questo spirito e abbiamo compiuto atti concreti che andassero nella direzione del disgelo e del reciproco riconoscimento. Dobbiamo amaramente constatare che siamo stati ripagati con ben altra moneta perché i dirigenti del locale centro-destra, evidentemente subendo la fascinazione del “grandecapo” nella scia delle sue ultime esternazioni, si preparano già allo scontro finale della prossima campagna elettorale nazionale e l’interesse per la nostra città, già superficiale in passato, va’ definitivamente a farsi benedire.

Mesagne, 27 novembre 2010

Pompeo MOLFETTA
capogruppo consiliare SINISTRA UNITA MESAGNE

domenica 19 settembre 2010

Mesagne: localismi, cecità politica e antichi rancori

Mesagne: localismi, cecità politica e antichi rancori

Il Ministro Tremonti da circa due mesi tiene sospeso il Piano Sanitario di Rientro della Regione Puglia come la lama di un coltello puntata contro la giugulare del governatore Vendola. I tecnici del suo ministero continuano a chiedere tagli ulteriori alla rete ospedaliera, la revoca delle assunzioni dei precari stabilizzati e il blocco del turn-over dei dipendenti pena la bocciatura del Piano e la mancata attribuzione alla Puglia del fondo strutturale accessorio. Allo stesso modo, da tempo il ministro Fitto tiene congelati i fondi FAS per le aree depresse e non perde occasione pubblica di screditare il governo della sua Regione accusandolo a più riprese di bancarotta fraudolenta. Questa rappresaglia è in atto semplicemente perché la Puglia nel 2008 ha sforato il “patto di stabilità” cioè ha superato temporaneamente i limiti imposti di spesa rientrando prontamente negli anni successivi con risorse proprie.

Una durezza quindi inusitata e sospetta contro la Puglia che il governo, per esempio, non ha usato nei confronti degli allevatori del Nord-Est per la vicenda della mancata attribuzione delle quote latte o nei confronti dei grandi evasori delle concerie venete; situazioni che pure determinano la mancata attribuzione di finanziamenti europei all’agricoltura e danni erariali per svariati miliardi di euro. E’ evidente allora, anche al più sprovveduto osservatore politico, che sulla carne viva dei pugliesi il governo nazionale sta giocando una sporca partita politica che ha un solo obiettivo: cuocere a fuoco lento sulla graticola della sanità un potenziale e pericolosissimo competitor elettorale di Silvio Berlusconi. Questa è la cornice di riferimento nazionale che serve a comprendere le responsabilità di ciascuno. Sarebbe interessante sapere, rispetto allo scontro politico in atto, da che parte stanno i Giovani Democratici.

Poi ci sono le vicende locali, non meno importanti perché chiamano in ballo la possibilità ventilata che l’ospedale “S. Camillo de Lellis” sia riconvertito. Da questo punto di vista il Consiglio Comunale di Mesagne ha approvato a larga maggioranza un atto di indirizzo col quale impegna tutte le istituzioni pubbliche a fare il massimo sforzo per impedire la chiusura del nostro ospedale. Tanto il Sindaco quanto il Consigliere regionale Matarrelli stanno operando in questa direzione con sollecita determinazione nelle sedi istituzionali proprie, ed hanno ottenuto la promessa del congelamento temporaneo della situazione attuale (sempre che il Piano non debba essere ri- modulato). Hanno, altresì, calendarizzato ulteriori iniziative per tenere alta l’attenzione su un tema cruciale che tocca il diritto più elementare dei cittadini al cui fianco noi saremo sempre e comunque.

In questo contesto, che merita il massimo senso di responsabilità e il massimo dell’unione possibile tra le forze politiche, i Giovani Democratici di Mesagne hanno diramato un comunicato in cui attaccano con rudezza e veemenza tanto il consigliere Matarrelli quanto il Presidente Vendola compiendo un atto palese di sciacallaggio politico che potrebbe indebolire il fronte del centro-sinistra e a riaprire vecchie ferite che faticosamente stavamo tentando insieme di rimarginare.

Questo comunicato è in sintonia con una strategia già avviata dai locali Giovani Democratici nei mesi scorsi che è quella di fare l’“opposizione interna” ai governi da loro stessi sostenuti e di demonizzare gli alleati di coalizione. Avevano cominciato facendo le pulci ad un comunicato stampa sulla legalità della Lista Ferrarese col malcelato intento di mettere alla berlina Maurizio Piro che da “assessorisssimo” vicino al PD è diventato nemico giurato da quando ne ha preso le distanze. Qualche stilettata nel frattempo è arrivata a Maria De Guido accusata di leggerezza morale nella concessione dello stadio all’unica squadra accreditata del titolo in grado di svolgere regolarmente il campionato di Promozione. Chissà quale sarà il bersaglio della prossima esternazione, per par condicio dovrebbe toccare alla “lista Vizzino”.

Francamente ci pare una strategia suicida e fratricida che segue la logica del “ tanto peggio tanto meglio”e che si spiega solo con l’intemperanza della giovinezza perchè non ha niente a che fare con la ragione politica. Noi per parte nostra manterremo il senso di responsabilità fin qui dimostrato, non cederemo alla provocazione, non andremo allo scontro e cercheremo la mediazione più alta nell’interesse della città, sempre che dietro le pietre che armano i Giovani Democratici non ci siano le mani di altri.

Mesagne, 17 settembre 2010

Pompeo Molfetta capogruppo consiliare Sinistra Unita

giovedì 2 settembre 2010

Gli attacchi della destra ed il dovere di informare la città

Gli attacchi della destra ed il dovere di informare la città

I diversi interventi di stampa da parte delle opposizioni di questi ultimi giorni mi creano disagio e disappunto. Disagio perché non è possibile dedicare risorse di tempo nell’inseguire tutti gli interventi del centrodestra ma nello stesso tempo sento il dovere di informare i cittadini rispetto a notizie che leggono e che senza contraddittorio possono giudicare autentiche. Il disappunto invece deriva dal constatare la palese approssimazione di fatti spacciati per veri fino a giungere alla esplicita diffamazione. Ho letto infatti una girandola di insinuazioni e falsità che nuocciono molto di più alla immagine di serietà di chi le esprime che a noi destinatari, svilendo il proficuo e necessario confronto-scontro dialettico tra maggioranza e opposizione, tra chi governa e chi controlla.

Si va' infatti dall'affermazione che l'estate mesagnese è costata oltre 200 mila euro all'inerzia dell'amministrazione che guido a ridurre la tassa sui rifiuti, dalla negligenza di dirigenti e amministratori nel ripristino del sistema di condizionamento nella biblioteca al nostro immobilismo per impedire fitti onerosi sulle casse comunali. Fino al passaggio più grave ed irricevibile che accusa la Giunta che presiedo di incentivare la cultura della illegalità: una affermazione pesantissima che in mancanza di riferimenti specifici, anche non circostanziati, rischia di gettare fango sulle istituzioni e sulle persone che le rappresentano pro-tempore e che non può passare senza conseguenze.

Pertanto con il rispetto dovuto all'opinione pubblica e nella consapevolezza che i fatti sono argomenti testardi e parlano da soli, posso per ora sinteticamente affermare:

  • l'estate mesagnese, in attesa della verifica contabile finale, comprensiva di tutte le spese accessorie e del contributo dovuto alla festa patronale non supererà le 140 mila euro. Ed è già sotto gli occhi di tutti il successo di gente e di entusiasmi riaccesi;
  • l'importo della tassa sui rifiuti che giungerà a giorni nelle case dei cittadini mesagnesi è frutto di una delibera del commissario prefettizio del marzo scorso che quest'amministrazione ha solo ereditato senza nessun margine di manovra e con l'oneroso dovere di farsi bersaglio dell'invettiva dei cittadini. Mentre abbiamo esercitato in pienezza tutta la nostra possibilità d'intervento, grazie anche alla disponibilità dell'azienda vincitrice dell'appalto, per porre rimedio alle falle notevoli del capitolato di gara permettendo – come è sotto gli occhi di tutti – che i cittadini trovino una città pulita nonostante tutto;
  • per l'impianto di aria condizionata della biblioteca fu stanziato dalla precedente amministrazione un importo insufficiente per il ripristino del funzionamento dello stesso, per questa ragione non si è dato seguito alla fornitura del servizio. Ho quindi già dato mandato di integrare quella somma perché sia possibile l'intervento;
  • un altra destinazione di somme insufficiente si è verificata in ordine alla ristrutturazione della ex scuola media “Marconi”. Scegliere un obiettivo non basta a raggiungerlo se non si dispongono delle risorse finanziarie necessarie. Pertanto verrà presto avviato il primo lotto per consentire il trasferimento dei Vigili Urbani e dalle economie restanti si calibreranno al meglio le scelte successive, senza sottrarre la palestra della ex scuola al suo pubblico utilizzo. Ben consapevoli come siamo che dovremmo al più presto liberarci del fitto dell'archivio che proprio la Giunta di centro-destra ha confermato con un significato e censurabile aumento. Superfluo aggiungere che i locali del giudice di pace rappresentano per il comune solo una “partita di giro” perché sono somme che noi anticipiamo per poi trovare completamente rimborsate.

Basta questo brevissimo sunto, pur pronto ad ogni ulteriore approfondimento, per segnalare che non è questa la strada di una corretta opposizione: una scelta non la si può condividere e la si può legittimamente criticare ma raccontare verità parziali, distorte o completamente false non aiuta la nostra comunità a giovarsi dello scontro tra opinioni differenti.

Mesagne, 2 settembre 2010

Il Sindaco
Franco Scoditti

lunedì 24 maggio 2010

Centocinquanta e li dimostra tutti


Centocinquanta e li dimostra tutti.

 

Voglio esprimere alcune riflessioni sulle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Si sta discutendo dell'opportunità o meno di dare rilievo a queste celebrazioni; qualcuno si sta defilando, qualcun altro si oppone dichiaratamente. C'è chi dice che è retorica inutile, chi invece ne reclama i valori; chi esorta a darsi da fare per non arrivare impreparati allo scoccare dell'ora, chi mette i bastoni fra le ruote. Ancora una volta l'unità disunisce. Paradossale.

 

Il solo fatto che l'evento generi queste diverse e contrapposte posizioni, la dice lunga sulle contraddizioni, spesso soltanto sopite e talvolta riaffioranti come sussulti acidi nel corpo distratto e indaffarato della nostra società. "Distratto" perché siamo costretti ad andare dietro agli "affari" più o meno leciti dei nostri dirigenti politici e non cogliamo chiaramente dove mirano i loro disegni e progetti. Ma questo è pane quotidiano di tutti i giornali, è anche facile da dirsi, non è su questo che voglio riflettere.

 

Dobbiamo ringraziare la Lega se finalmente da qualche anno comincia a diventare pubblica opinione l'idea che l'unità nazionale non sia un valore condiviso. Non perché io condivida la frantumazione della nostra Unità, ma perché ci spinge a riflettere sul processo di costruzione e consolidamento della nostra identità nazionale.

 

Se andiamo a studiare i documenti storici, scopriamo che l'unità d'Italia non è mai stata un'esigenza di popolo, bensì una volontà politica di una minoranza, espressione di una classe politica ben precisa. Di quella borghesia del nord, diciamo pure illuminata, che, nel clima politico giusto, sull'onda del '48, riteneva maturi i tempi per abbattere barriere doganali e allargare il mercato. Il popolo, quello minuto, il proletariato insomma (perché anche la borghesia è popolo) era lontano dagli ideali di Unità. Ancor più il popolo del Mezzogiorno, che si sentiva, tutto sommato, sufficientemente devoto al Papa e a Re Ferdinando, e che quindi non poteva che sentirsi illegittimamente aggredito da un esercito straniero. Se non bastasse, si vada a vedere la documentazione relativa al plebiscito-farsa del 21 ottobre 1860.

Dunque queste le immediate conclusioni:

1° – L'unità territoriale non è stato affatto un desiderio unanime

2° – L'unità è stata voluta principalmente dal Nord (che oggi rinnega)

 

Il fatto che il "neonato" nascesse deforme è evidenziato dall'insorgere, proprio l'indomani dell'Unità, di un "tumore maligno" chiamato "Questione Meridionale".

Bisognava somministrare dosi massicce di retorica per dimostrare la bontà dell'operazione e per nascondere il grave dissesto economico in cui il Piemonte si trovava. Figure ambigue e opportuniste come i Savoia, come Cavour, criminali di guerra come Garibaldi, idealisti rivoluzionari come Mazzini, dovevano necessariamente salire agli onori dell'altare laico del nascente Stato e diventare Padri della Patria per poter occultare una verità dolorosa. Per anni ci hanno riempito la testa, e non solo, di gesta eroiche, di patriottismo ecc. ecc. salvo poi scoprire i risultati delle inchieste parlamentari, gli atti giudiziari dei processi, i resoconti del Banco delle Due Sicilie, volutamente tenuti nascosti dalla cultura di Stato, quella dei sussidiari delle elementari, quella che scopriva lapidi e monumenti pronunciando ampollosi discorsi d'occasione. Dunque:

3° - Le fondamenta della nostra Nazione sono fragili

 

Ma bisognava che fosse così, bisognava cioè avere una identità nazionale, bisognava che avessimo valori condivisi, sennò come facevamo? Tutti gli stati ce l'hanno. E allora ogni occasione era buona per ribadire i valori del Risorgimento. Così la Prima Guerra Mondiale altro non era se non il compimento di quello. Poco importa se masse di contadini del Sud hanno reagito alla guerra o subendola come una violenza di Stato o rifiutandola con forme, le più disparate, di diserzione.

Ancora una volta veniva in evidenza una discrepanza notevole: una metà del territorio aveva difficoltà a riconoscersi parte di un unicum sociale e culturale. Lo Stato burocrazia era percepito nel Mezzogiorno come struttura estranea, aliena, distante dagli interessi e dai bisogni reali del popolo. Il mostro era pronto a generare un altro mostro: lo Stato nello Stato. Un'anomalia tutta italiana. Diversamente che altrove, qui da noi la criminalità non solo si organizza, ma si struttura perché le sue basi sono sociali, diffuse, sono prima di tutto sub-cultura. E chi ha avuto l'illusione di poterla asportare, come si asporta un'escrescenza, ha capito che era pressocché impossibile, che tanto valeva convivere, nutrendo l'illusione peggiore di ricondurla nei binari della liceità. Così il fascismo, così la sua alleata: la classe dei proprietari terrieri, dei latifondisti.

4° - Le fondamenta della nostra Nazione sono marce

 

Finita la guerra, la seconda, l'Italia, uscita distrutta, ha bisogno di salvare la faccia sia nel consesso delle nazioni, sia all'interno. Quale migliore occasione per affermare ancora una volta i valori del Risorgimento e dire che la lotta partigiana altro non è stato se non il compimento di quello. E giù altra retorica, a fiumi. La verità viene ancora occultata. Si stende un velo pietoso sul fatto che al referendum Repubblica/Monarchia il Sud risponde in modo inequivocabile: Monarchia. Si fa finta di niente sul fatto che, con un colpo di spugna, quelle masse che solo ventiquattro anni prima, con acquiescente consenso, portavano Mussolini al potere, da nere erano diventate bianche. Che anche in questo caso la lotta par

Legge Bavaglio e Anniversario strage Capaci

Falcone_Riina.jpg



Un mondo di personalizzazioni per Messenger, PC e cellulare

domenica 16 maggio 2010

Mercoledì 19 Maggio 2010

MERCOLEDI' 19 MAGGIO 2010 all'interno della trasmissione I FATTI VOSTRI su RAI2 condotta da GIANCARLO MAGALLI tra le 12,40 e le 13 , ALESSANDRO SOLIMEO sarà  ospite per poter dare risonanza alla sua battaglia per ottenere giustizia dopo la scomparsa ( il 2 NOVEMBRE 2008) del suo papà e nostro amico CARMELO SOLIMEO in seguito a un trapianto di fegato avvenuto al POLICLINICO DI BARI.

sabato 1 maggio 2010

I passi del silenzio

Oggi alle ore 20 su TV SAT 2000 (e poi in replica il 2/5 alle ore 13:30 o 23:15) andrà in onda la trasmissione '' I Passi del silenzio'' che racconta lo scorrere di un intera giornata all'interno del MONASTERO DELLE CLARISSE DI OTRANTO: la preghiera, il lavoro, la meditazione individuale e di gruppo, i momenti convivialI.

giovedì 25 marzo 2010

Come Ti Escludono I Giovani Dalla Politica









Mesagne. In questi ultimi mesi ho avuto l'ennesima dimostrazione che ormai la politica è qualcosa che poco ha che fare con le idee e le opinioni. La politica di oggi è fatta da "partiti che sono soprattutto macchine di potere e di clientela" come sosteneva Enrico Berlinguer. La situazione non è cambiata, soprattutto a Mesagne dove in questo ultimo periodo elettorale si sono diffuse innumerevoli manifestazioni di "futuro clientelismo" in cambio del consenso elettorale.


Candidati Consiglieri e Candidati Sindaci continuano ancora in questi ultimi giorni di campagna elettorale con la "caccia al voto".


La cosa che più mi colpisce, però, è che ci siano professionisti e dipendenti statali che pretendino il voto dalle persone a cui prestano servizio. Un esempio potrebbe essere un medico che esige da un suo paziente il consenso, come se facesse un favore a visitare il paziente o a prescrivergli i medicinali; visto che per quello viene già retribuito. Purtroppo sono poche le persone che seguono le ideologie. Qui a Mesagne si vota per la parentela, per amicizia o come già spiegato prima per "futuro clientelismo".


Un'altra situazione è quella di cui sono stato partecipe. Ho seguito per anni un partito che oggi si ritrova nella lista"Sinistra Unita" e ne avevo perfino condiviso le idee. Tuttavia mi sono reso conto che quelle stesse idee si trovano solo sulla carta ma di concreto c'è rimasto quasi nulla. Durante l'ennesima creazione della lista è stato deciso di presentare i cosidetti "più forti" che fanno numero nei consensi (come se ad ogni elezione prendessero i voti degli anni precedenti). C'era stata la proposta di fare due liste: subito scartata dai maggiori rappresentanti, poichè volevano far convergere i voti in una sola lista e presumibilmente a loro. Nonostante tutto viene deciso di inserire in lista anche membri della "società civile" e le persone che hanno seguito da anni il partito vengono messe da parte (Ci sono infatti persone in lista che non ho visto nemmeno una volta durante assemblee e riunioni).


L'unica cosa che conta è il numero che si deve ottenere, le idee e le persone che militano da anni possono essere escluse, rifiutate, gettate e rinnegate. Un individualismo che non dovrebbe centrare nulla con la sinistra visto che dovrebbe dare a tutti le stesse opportunità. E in questo modo tagliano i giovani fuori dalla politica, quei pochi che si avvicinano...

mercoledì 27 gennaio 2010

DOCUMENTO POLITICO-PROGRAMMATICO DELLE FORZE DEL CENTRO SINISTRA MESAGNE

Documento politico-programmatico delle forze del centro-sinistra Mesagne

Le forze politiche Alleanza democratica di sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, A Sinistra, Partito Socialista,) Lista Ferrarese, Italia dei Valori Partito Democratico, U. D. C., Io Sud, dopo la caduta della Amministrazione guidata dal Sindaco Incalza, hanno sviluppato un confronto ampio e articolato con lo scopo di riconsiderare e rinnovare una alleanza di centro-sinistra aperta alle espressioni del centro moderato, nazionali e locali, non coinvolte nella esperienza amministrativa appena conclusa. Alla fine del percorso che ha mobilitato iscritti e cittadini che si riconoscono nelle varie espressioni, moderate, riformiste e progressiste, del nuovo centro-sinistra, hanno trovato un accordo sui seguenti punti:
1) Tutte le forze politiche, partiti, movimenti e gruppi, che sottoscrivono l’accordo hanno la stessa dignità politica e contribuiscono ad elaborare le linee politico-programmatiche rivolte al rilancio di una azione amministrativa che permetta alla città di superare quell’immobilismo in cui è caduta negli ultimi anni.
2) Tutte le forze politiche riconoscono la priorità di alcune questioni fondamentali nei confronti delle quali occorre una azione amministrativa caratterizzata da chiarezza di obiettivi politici, qualità degli interventi e mobilitazione delle energie, delle intelligenze e della passione civile presenti nella città;
a) una risposta aggiornata e determinata a fenomeni e vicende segnati dalla illegalità cui occorre contrapporre la difesa e il valore del rispetto della legge;
b) una politica dell’ambiente che risponda alle sfide delle energie alternative e della gestione dei rifiuti;
c) un’azione efficace volta a favorire l’utilizzo e la promozione delle risorse locali nel rilancio delle attività produttive;
d) una ripresa della iniziativa rivolta a riqualificare le politiche sociali, di promozione del lavoro e dei suoi diritti;
e) il ritorno di una politica culturale, dopo l’abbandono degli ultimi anni, capace di dare continuità e sviluppo all’itinerario di scoperta e valorizzazione dei beni paesaggistici e storici presenti nel territorio.
3) Tutte le forze politiche riconoscono la pari dignità politica e il valore personale dei candidati a Sindaco emersi all’interno dell’alleanza, Franco Scoditti proposto dal PD e Pompeo Molfetta proposto dall’area della sinistra, e ribadiscono che sono in egual modo rappresentati da entrambi i candidati. Chiedono pertanto ai due candidati di elaborare una proposta unitaria da offrire alla valutazione di tutta la coalizione di centro-sinistra.

Mesagne, 26 gennaio 2010

Alleanza democratica di sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, A Sinistra, Partito Socialista) - Lista Ferrarese - Italia dei Valori - Partito Democratico - U. D. C. - Io Sud

mercoledì 20 gennaio 2010

Mesagne: Fase di stallo nelle trattative

Mesagne: Fase di stallo nelle trattative

I partiti e movimenti politici di Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista, Movimento A Sinistra e “Terra Rossa”, che hanno dato vita ad una alleanza di forze democratico-progressiste e di sinistra hanno valutato in una affollata assemblea, tenutasi il 19 gennaio, i risultati del terzo incontro di coalizione di tutte le forze del costituendo centro-sinistra di Mesagne.
Il nostro raggruppamento di forze politiche ha sottoposto al tavolo delle trattative unitarie la formale e motivata richiesta di potersi candidare alla guida della coalizione. Ha avanzato tale richiesta dopo che per quasi vent’anni i Sindaci ed i candidati-sindaci sono sempre appartenuti all’area politica cui fa riferimento oggi il Partito Democratico. Ha inoltre pensato di affidare questa responsabilità alla storia personale e politica del dr. Pompeo Molfetta. Abbiamo quindi chiesto la convergenza di tutti gli altri gruppi sulla nostra proposta ed abbiamo dovuto registrare che alla nostra reiterata e argomentata richiesta si sono contrapposte le ragioni del PD e della Lista Ferrarese a favore dei loro candidati ed il silenzio di IdV, Udc e lista “Vizzino” su ciascuno dei nomi offerti alla discussione.
Abbiamo preso atto di questa situazione di stallo ed abbiamo per questa ragione riproposto l’utilizzo del metodo più democratico e trasparente possibile rappresentato dalle Primarie perché fossero i cittadini a scegliere tra Molfetta, Scoditti e Zezza. Ma con molta amarezza anche questo strumento - e questa ulteriore nostra indicazione – pur con diverse argomentazioni è stato sostanzialmente rifiutato.
L’assemblea dei nostri iscritti e dirigenti ha valutato negativamente questa chiusura “di fatto” ad ogni proposta avanzata dalla nostra area politica e pur ribadendo di avere molto a cuore le sorti unitarie del centro-sinistra ha sentito in questo momento necessario un’approfondita pausa di riflessione per meglio mettersi in sintonia con i propri aderenti e con l’umore presente nella città per poter scegliere la strada più opportuna al contesto creatosi.

Mesagne, 20 gennaio 2010

Giancarlo Canuto per Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Movimento A Sinistra e Terra Rossa

OGGI VENDOLA A BRINDISI

Mercoledì 20 gennaio 2010 ore 19.30

Brindisi – Auditorium Biblioteca provinciale
Coordina il prof. Francesco Fistetti . consigliere provinciale della Sinistra
Intervengono Michele Errico – già Presidente Provincia Brindisi
e Leo Caroli – segretario confederale CGIL Brindisi
Conclude Nichi Vendola – Presidente della Regione Puglia

sabato 16 gennaio 2010

Dopo l’ incontro del gruppo “Donne pugliesi per Nichi Vendola Presidente”

Dopo l’ incontro del gruppo “Donne pugliesi per Nichi Vendola Presidente”


In un’ affollatissima sala, si è tenuto l’incontro del Gruppo “Donne pugliesi per Nichi Vendola presidente”, organizzato ieri sera presso il Gal – Terra dei Messapi di Mesagne da Rita Fagiano.
Rita Saraò, referente regionale del gruppo e sua fondatrice, ha illustrato con poche, chiare parole i risultati che in un quinquennio la giunta Vendola ha raggiunto in tutti i campi della vita sociale e materiale delle donne: dalle politiche per il lavoro, a quelle per la famiglia, per i giovani, per l’infanzia, per l’handicap, attuate in un quadro di riferimento, in un progetto che è lungimirante e che non può esaurirsi, come esperienza positiva, in un’ unica legislatura. Così come non possono esaurirsi qui le politiche per l’ambiente, quelle a favore dell’ immigrazione, le pratiche politiche improntate alla trasparenza, all’efficacia, alla coerenza.
Al dibattito sono intervenute donne provenienti da Mesagne ma anche donne di altre realtà quali Latiano, Francavilla Fontana, Ostuni, Ceglie Messapica, Lecce, ben rappresentata, oltre che da un nutrito gruppo, dalla stessa referente provinciale Irene Strazzeri.
Il gruppo “Donne pugliesi per Nichi Vendola presidente” è un gruppo trasversale, che, in territorio brindisino, mira a costituire un movimento di opinione delle donne che possa spendersi, al di là delle aree politiche di sinistra cui queste appartengono, in un lavoro capillare di informazione e di partecipazione delle e per le donne. E in tale cornice non si riconoscono soltanto le donne appartenenti alla cosiddetta “sinistra radicale” ma molte delle donne intervenute al dibattito risultano essere iscritte e militanti del Partito Democratico, dichiaratamente contrarie alle politiche centraliste e irriguardose del proprio partito. Donne che, insieme ad altre donne, tramite la candidatura di Nichi Vendola a presidente, vogliono guardare al futuro coniugando il proprio sentire e i propri bisogni o, come lui dice, vogliono “portare nella contesa i corpi e l’esperienza viva dei lavoratori, dei bambini, delle donne e degli uomini”.
Il primo grande impegno la mobilitazione per le prossime primarie regionali a favore del candidato Vendola.

Mesagne, 16 gennaio 2009
per “Donne pugliesi per Nichi Vendola Presidente” - Mesagne Rita Fagiano

mercoledì 13 gennaio 2010

Mesagne: per un centro-sinistra aperto e innovativo

Mesagne: per un centro-sinistra aperto e innovativo

I partiti e movimenti politici di Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Movimento A Sinistra e “Terra Rossa”, che hanno dato vita ad una alleanza di forze democratico-progressiste e di sinistra parteciperanno questa sera (12 gennaio) , presso la sede di Sinistra Ecologia e Libertà, al secondo incontro promosso del costituendo centro-sinistra cittadino in vista delle prossime elezioni amministrative. La riunione servirà a mettere un punto definitivo su alcune questioni preliminari al proseguimento della trattativa almeno per ciò che riguarda il nostro raggruppamento.

Innanzitutto verrà confermata la volontà di protagonismo e originalità del centro-sinistra di Mesagne nel realizzare nella nostra città un quadro politico svincolato da acritiche applicazioni delle scelte nazionali, regionali e provinciali. Una coalizione di forze che si distingue per un proficuo e produttivo dialogo tra tutti i soggetti che si oppongono al centro-destra di impronta berlusconiana e che riprende una tradizione, tutta mesagnese, di sperimentare quadri politici avanzati ed in controtendenza rispetto alle formule utilizzate ai livelli diversi. Indubbiamente occorre una delimitazione dei “confini” dell’allargamento ai soggetti politici del cosiddetto “centro” ed in questo senso appaiono evidentemente esclusi quei partiti o movimenti che nel quadro politico nazionale e regionale si collocano nel centro-destra o a Mesagne hanno avuto un ruolo da protagonisti fino a poco tempo fa nella Giunta Incalza.

In secondo luogo va completato il quadro delle candidature a Sindaco proposte dalle diverse aree di questo costituendo centro-sinistra. Esse devono essere considerate tutte pienamente legittime ed adatte a ricoprire questo ruolo e questo va fatto in totale reciprocità e con passaggi formali di inevitabile essenzialità. Per parte nostra argomenteremo la reiterata ambizione di offrire, come guida della coalizione, la figura personale e politica del dr. Pompeo Molfetta a nostro giudizio capace di meglio interpretare l’esigenza di unità e di rinnovamento del centro-sinistra. Naturalmente una candidatura offerta al tavolo delle trattative senza nessuna prevaricazione, pronti come siamo a trovare, anche attraverso lo strumento delle primarie, un punto d’intesa.

Con l’occasione vogliamo anche raccogliere l’accorato appello da parte dell’Ass.ne Zona Industriale Mesagne rivolto non solo al centro-sinistra ovviamente ma, come è loro dovere, a tutte le forze politiche a trovare «il coraggio, se avete a cuore le sorti dei mesagnesi, di sostenere la candidatura di chi ha già ampiamente dimostrato le proprie indiscusse capacità con la concretezza di obiettivi già raggiunti, tra l’altro evidenti ed innegabili da parte di chiunque». Nel comprendere lo spirito e la lettera di questa esortazione vogliamo semplicemente far presente che se tutte le forze politiche trovassero il coraggio, in nome del bene comune, ad aderire a questo disinteressato appello la città di Mesagne si troverebbe forse a trovare un valido ed insostituibile amministratore ma pagherebbe un prezzo inestimabile alla democrazia poiché non avrebbe di fronte nessuna scelta ma un “candidato unico”. Pertanto, per le forze che rappresentiamo, andremo avanti con candidati più “modesti” nell’abilità amministrativa ma di eguale amore per le sorti dei mesagnesi, preferendo che la scelta anziché ad una categoria produttiva venga affidata all’intero corpo elettorale che, votando, sceglie il Sindaco che riterrà più adatto.

Mesagne, 12 gennaio 2010

Giancarlo Canuto
per Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano,
Movimento A Sinistra
e Terra Rossa

COALIZIONE POLITICO-PROGRAMMATICA ELETTORALE DELLE FORZE
CENTRO SINISTRA DI MESAGNE TRA

- Alleanza democratica di sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, A Sinistra, Partito Socialista)

- Lista Ferrarese

- Italia dei Valori

- Partito Democratico

- U. D. C.

- Io Sud

Tutte le forze politiche sopraindicate, sottoscrittrici del presente documento, convengono di dare vita ad un’alleanza politica che si prefigge di dare alla città di Mesagne un’Amministrazione stabile e capace.

L’alleanza di Centro Sinistra trae i suoi punti di riferimento nel rispetto della legalità, nella trasparenza della gestione, nella partecipazione democratica, nel rilancio del sistema produttivo e nel ripristino e potenziamento dei servizi di sostegno alla persona.

La guida del Centro Sinistra sarà affidata ad una delle tre candidature espresse nell’ambito della coalizione: Franco Scoditti , Pompeo Molfetta e .

L’alleanza di Centro Sinistra potrà essere suscettibile di ampliamento ad altri soggetti politici, che mostrino di condividere: oggetto politico, elaborazione programmatica e candidature.

Mesagne, 12 gennaio 2010

Firmato da:

- Alleanza democratica di sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, A Sinistra, Partito Socialista)

- Lista Ferrarese

- Italia dei Valori

- Partito Democratico

- U. D. C.

- Io Sud

martedì 12 gennaio 2010

Donne pugliesi per Nichi Vendola presidente


Donne pugliesi per Nichi Vendola presidente

venerdì 15 gennaio 2010 ore 17.30
c/o GAL terra dei Messapi, Via Albricci 3 (pressi Chiesa Madre, centro storico) – Mesagne (Br)

Interverranno:

RITA SARAO' - referente regionale del gruppo " Donne pugliesi per Nichi presidente"

IRENE STRAZZERI - referente del gruppo per la provincia di Lecce

Le donne pugliesi, preoccupatissime del futuro della Regione, dopo aver elaborato e sottoscritto un documento (in coda a questa mail) si organizzano in maniera capillare per quella che considerano una sfida morale e civile da condurre in tutte le città e in tutti i comuni della Puglia attraverso la creazione di una rete di donne diffusa su tutto il territorio regionale.

Invitiamo le donne ad essere protagoniste di un nuovo modo di agire politico che parta dai bisogni concreti di donne e uomini e sia attento al loro benessere e ai loro desideri.

La nostra attenzione si rivolge particolarmente alle donne che danno la vita, si prendono cura e si fanno carico delle responsabilità della famiglia e della società.

Riteniamo necessario dare continuità alle strategie e alle politiche regionali per garantire la prosecuzione delle innovazioni in corso.

Donne, associazioni, e tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Puglia sono invitati a partecipare all’incontro e portare il proprio contributo e diffondere questo invito.


Per Nichi Vendola Presidente

Siamo donne che operano nel tessuto sociale per lo sviluppo del territorio pugliese, attive da sempre contro lo svilimento delle pratiche democratiche.

Associazioni, Imprese, Istituzioni: è questo il mondo da cui proveniamo.

Abbiamo verificato in questi cinque anni la validità e l’efficacia delle politiche di sviluppo attuate dal governo Vendola, abbiamo visto la costante attenzione alla crescita della coscienza, al potenziamento della soggettività e alla partecipazione di tutti i cittadini.

La legge per l’emersione del lavoro sommerso è stata punto di riferimento nel dibattito europeo; importanti processi di cambiamento sono stati avviati con la legge sulla trasparenza, sulle politiche sociali e sulla salute, per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; finalmente i giovani e le donne hanno avuto nel governo regionale un interlocutore attraverso i programmi destinati ai giovani per l’alta formazione e l’auto imprenditorialità e la rete capillare di servizi per la prima infanzia; c’è stata una ferma difesa dei beni comuni, come l’ambiente, l’acqua e la salute pubblica, con la legge sull’amianto, l’opposizione al nucleare e l’incremento della produzione di energie da fonti rinnovabili; la questione immigrazione ha ricevuto tutta l’attenzione che merita come questione centrale del nostro territorio, anche in contrasto con le attuali politiche nazionali e senza dimenticare la promozione di politiche di accoglienza; un grande lavoro è stato fatto per costruire relazioni tra i popoli del Mediterraneo e valorizzare così la posizione geopolitica della Puglia, con vantaggio per tutti.

Questi atti hanno lasciato intravedere la presenza di un disegno politico non di parte e non fazioso, la cui realizzazione non può esaurirsi in una legislatura. E' necessaria la continuità affinché i processi innovativi avviati e gli input di crescita possano agire nel tessuto socio-economico e lasciare tracce sul piano culturale.

Il nostro Presidente risponde alla richiesta di una politica trasparente, coerente, efficace, cresciuta in questi anni nel territorio e culminata nella scelta delle primarie. Attraverso quello strumento gli uomini e le donne di Puglia hanno avuto la forza di appropriarsi della propria rappresentatività al di là degli schieramenti partitici.

Non sostenendo Vendola si fermerà il nuovo vento politico che ha alimentato e attraversato la Puglia.

Noi rifiutiamo la politica che sacrifica la buona amministrazione in nome di interessi di potere, poco trasparenti, e di politiche di spartizione.

Abbiamo imparato ad amare Vendola per il suo linguaggio diretto e sincero, perché ha saputo coniugare il sentimento di giustizia sociale con una buona amministrazione, fatta di concretezza.

Il nostro Presidente assumendosi la propria differenza ha dato spazio e ha reso possibile esprimere tutte le differenze.

La politica di Nichi Vendola, è la testimonianza che esiste ed è possibile un nuovo modo di far politica, quel modo che noi vogliamo non smetta di esistere. Dicono di Vendola che fa troppo il poeta, noi diciamo che tutta la politica deve imparare dalla poesia, se poesia vuol dire mantenere un legame con sé stessi, praticare la difficile arte della relazione, cercare una lingua che sa parlare ai sentimenti di tutti, guardare alla realtà con sguardo creativo. O, come lui dice, “portare nella contesa i corpi e l’esperienza viva dei lavoratori, dei bambini, delle donne e degli uomini”.

In quella politica noi siamo in vario modo coinvolte e per questo chiediamo ai cittadini ed alle cittadine di Puglia di sostenere la candidatura di Nichi Vendola.

sabato 9 gennaio 2010

IL PD SCEGLIE SCODITTI COME CANDIDATO SINDACO


Franco Scoditti, 62 anni, dirigente dell’Asl Br 1, ex democristiano, è il candidato sindaco del Partito Democratico. Il coordinamento del partito ha approvato all'unanimità la sua candidatura.
Attraverso un comunicato è stato inoltre reso noto che non ci sono divergenze all'interno del partito.
La Sinistra Riformista presenta invece Pompeo Molfetta, intanto l'Udc attraverso Maurizio Piro afferma che anche loro avevano pensato ad un candidato sindaco.

Il Partito Democratico sembra intenzionato a presentare Scoditti come candidato effettivo dell'intera sinistra unita. Tuttavia non è da sottovalutare la presenza di Pompeo Molfetta.
Infatti sarebbe opportuno scegliere il candidato sindaco attraverso le primarie, strumento democratico che permetterebbe ai cittadini di decidere e non alle segreterie di partito.

giovedì 7 gennaio 2010

30 GENNAIO MARCO TRAVAGLIO ALL'IMPERO

Sabato 30 Gennaio 2010 - Marco Travaglio al teatro di Brindisi

Marco TravaglioPromemoria, di Marco Travaglio, ovvero quindici anni di storia d’Italia ai confini della realtà con musiche dal vivo di C-Project, Valentino Corvino Violino, elettronica, Fabrizio Puglisi Tastiere, sintetizzatori di e con Marco Travaglio, regia Ruggero Cara. Promemoria rappresenta un tentativo di coniugare il puntuale e quasi implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino. Una musica né descrittiva né tantomeno lenitiva ma che si propone di volta in volta come cornice, evocazione, suggestione o provocazione, come strumento per creare un effetto di “galleggiamento” nella consapevolezza dello “sprofondamento” lucidamente esposto dal giornalista torinese.

Una “chiacchierata al pubblico”. A conti fatti è questo che avverrà sul palco. Ma a tener banco sulla scena sarà un giornalista e scrittore capace di far tremare tutto il sistema istituzionale, a partire dai grandi nomi, ma senza tralasciare anche quelli dei personaggi meno conosciuti. Marco Travaglio è autore e voce narrante di questo spettacolo che, tra sorrisi e schiaffi in guanti di velluto, ripercorre le tappe salienti della storia recente del nostro Paese.Dalle prime tangenti ai rapporti tra politica e mafia, dalla discesa in campo di Berlusconi alle ragioni di una sinistra in perenne combutta con se stessa: ogni pretesto è buono per riferire dati e raccontare storie nella loro incredibile, ma al tempo stesso reale e rigorosamente documentata, essenza.

Sette quadri per raccontare la storia più recente d’Italia, sottolineando con musiche scritte per l’occasione l’assurda normalità di certe pratiche politiche ed economiche.

Sabato 30 Gennaio 2010 Teatro Impero Brindisi ore 21.00.
biglietti: 15 - 20 euro
info : 3771324124

Mesagne: Avviati incontri con il centro-sinistra


Primo incontro col PD Mesagne per costruire alleanza politico-elettorale in vista delle elezioni amministrative di fine marzo. Di seguito comunicato delle forze di sinistra.

Mesagne: Avviati incontri con il centro-sinistra

I partiti e movimenti politici di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Movimento A Sinistra e gruppi della società civile organizzata, che hanno dato vita ad una alleanza di forze democratico-progressiste e di sinistra hanno partecipato, nella serata di ieri, ad un incontro promosso dal locale Partito Democratico in ordine alle prossime elezioni amministrative.

Nel corso della riunione le forze politiche che aderiscono a questa alleanza hanno ribadito l’esigenza prioritaria di compiere ogni sforzo verso l’unità dell’intero centro-sinistra, aperto senza pregiudiziali ad ogni soggettività politica interessata ad un approfondito confronto politico-programmatico, il quale ha lo scopo di condividere e proporre nell’imminente campagna elettorale una idea di città che possa risvegliare speranze ed entusiasmi dopo i recenti anni di rassegnazione e grigiore.

Nell’eventuale insediamento di tale tavolo politico-programmatico le medesime forze politiche che aderiscono all’alleanza di forze democratico-progressiste offriranno alla discussione ed alla valutazione comune, oltre al proprio contributo alla stesura del programma, anche l’ipotesi di una candidatura autorevole e competente nella persona del dr. Pompeo Molfetta, che proprio nella consigliatura appena conclusa ha svolto, anche d’intesa con il Partito Democratico, una opposizione motivata ed intransigente alla Giunta Incalza con un lavoro metodico e documentato. La figura di Pompeo Molfetta ha già in più occasioni trovato un riscontro popolare significativo a conferma che egli rappresenta un candidato autenticamente alternativo all’ennesima riproposizione di Enzo Incalza, e nello stesso tempo capace, per serietà e rigore morale, di raccogliere il consenso di quel “centro-moderato” certamente decisivo in questo scontro elettorale.

Tali forze infine hanno ribadito che non escludono nessuna modalità per arrivare ad esprimere una indicazione unitaria e democratica da parte di tutto il centro-sinistra, che continueranno a promuovere occasioni di partecipazione sulle tematiche legate alla città e si mobiliteranno per le quasi certe primarie regionali a favore di Nichi Vendola.

Mesagne, 03 gennaio 2010

Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano,
Movimento A Sinistra
e gruppi della società civile organizzata

Dal Movimento A Sinistra un “no” secco a Boccia


Dal Movimento A Sinistra un “no” secco a Boccia

Collegandoci a precedenti prese di posizione confermiamo la nostra scelta in favore della ricandidatura di Vendola a Presidente delle Regione Puglia. E lo facciamo rilevando che ogni qualsiasi altra ipotesi segnata dalla cosiddetta “discontinuità” significherebbe per tutte le forze che hanno sostenuto la Giunta Vendola la sconfessione di quella esperienza che, nella difficile situazione ereditata, ha saputo fare scelte avanzate e lungimiranti sul versante dell’equità sociale, della promozione di un’economia capace di valorizzare le vocazioni e le risorse territoriali, della difesa di beni comuni, del riconoscimento di importanti diritti civili, della tutela dell’ambiente e della salute.

Siamo stati perciò contrari ieri all’ipotesi di candidare il Sindaco Emiliano ma lo siamo soprattutto oggi quando, dopo le tortuose vicende dei giorni scorsi, sembra in qualche modo farsi strada l’ipotesi di candidare l’on.le Francesco Boccia, sconfitto da Vendola alle primarie del 2005, che si è sempre caratterizzato per un’astiosa polemica personale nei confronti dell’attuale Governatore. Quella di Boccia sarebbe una candidatura destinata alla sconfitta perché priva del necessario consenso di base e perché caratterizzata da una linea conservatrice ed industrialista lontana dagli interessi delle popolazioni pugliesi. Guardando in particolare poi agli interessi della provincia di Brindisi, la cui comunità è impegnata in una dura lotta contro il rigassificatore ed il “carbone”, va detto che una candidatura di Boccia risulterebbe incomprensibile ed inaccettabile. E impraticabile un tale sbocco dovrebbe essere considerato anche, per evidente ragioni di coerenza e di pudore, da certi gruppi che nelle loro sigle fanno riferimento ad esperienze ambientaliste o progressiste e che, secondo Boccia, gli avrebbero assicurato il loro sostegno.

Brindisi, 07 gennaio 2010

Giancarlo Canuto
Movimento A Sinistra Brindisi

mercoledì 6 gennaio 2010

Lotteria Italia - News: Lotteria Fasulla? (di Andrea Colelli)


Oggi 6 gennaio è andato in onda "Affari Tuoi Speciale Lotteria Italia" , la trasmissione condotta da Max Giusti si occupa anche quest'anno della Lotteria Italia.
11,6 milioni di biglietti venduti nelle tabaccherie e nei giornalai di tutta Italia, in calo rispetto agli anni precedenti.

"La cosa sconvolgente non è certamente il calo della vendita dei biglietti di quest'anno"

Durante la trasmissione, intorno alle ore nove, in collegamento con Affari Tuoi ci sono i Monopoli di Stato.
L'estrazione deve avvenire in diretta così come riferito dalla presentatrice e nel momento in cui viene pronunciata la frase "Andiamo avanti con l'estrazione" una scrutinatrice ha cominciato a riferire le iniziali del primo biglietto. Così la presentatrice preoccupata interrompe immediatamente il collegamento.
Il presentatore ha capito che qualcosa non è andata per il verso giusto e prosegue con l'apertura dei Pacchi, anche lui sbalordito.
L'estrazione doveva avvenire in diretta e ciò non è stato perchè si conosceva il numero del biglietto.Poi la presentatrice ha riferito che non è successo nulla; ma ci prendiamo in giro? Come non è successo nulla? Vuole prendere per i fondelli milioni di italiani che hanno guardato la trasmissione e che hanno acquistato i biglietti.
Questo lascia insospettire tutti gli italiani che si affidano ogni settimana all'AAMS giocando il lotto, il superenalotto e via dicendo.
E se i vincitori vengono selezionati in base a criteri diversi da quelli dell'estrazione? Potrebbe anche sorgerci il dubbio.
Il dubbio che non ci sia una vera e propria estrazione equilibrata ed imparziale, ma qualcosa di più immorale.

Quindi Lotteria Fasulla? Così si potrebbe dire dato che i chiarimenti da parte della presentatrice sono stati poco chiari ed inutili. Un insulto alla popolazione italiana, ai telespettatori e a chi ha perfino speso cinque euro per quel biglietto.

lunedì 4 gennaio 2010

Mesagne: Avviati incontri con il centro-sinistra

Mesagne: Avviati incontri con il centro-sinistra

I partiti e movimenti politici di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Movimento A Sinistra e gruppi della società civile organizzata, che hanno dato vita ad una alleanza di forze democratico-progressiste e di sinistra hanno partecipato, nella serata di ieri, ad un incontro promosso dal locale Partito Democratico in ordine alle prossime elezioni amministrative.

Nel corso della riunione le forze politiche che aderiscono a questa alleanza hanno ribadito l’esigenza prioritaria di compiere ogni sforzo verso l’unità dell’intero centro-sinistra, aperto senza pregiudiziali ad ogni soggettività politica interessata ad un approfondito confronto politico-programmatico, il quale ha lo scopo di condividere e proporre nell’imminente campagna elettorale una idea di città che possa risvegliare speranze ed entusiasmi dopo i recenti anni di rassegnazione e grigiore.

Nell’eventuale insediamento di tale tavolo politico-programmatico le medesime forze politiche che aderiscono all’alleanza di forze democratico-progressiste offriranno alla discussione ed alla valutazione comune, oltre al proprio contributo alla stesura del programma, anche l’ipotesi di una candidatura autorevole e competente nella persona del dr. Pompeo Molfetta, che proprio nella consigliatura appena conclusa ha svolto, anche d’intesa con il Partito Democratico, una opposizione motivata ed intransigente alla Giunta Incalza con un lavoro metodico e documentato. La figura di Pompeo Molfetta ha già in più occasioni trovato un riscontro popolare significativo a conferma che egli rappresenta un candidato autenticamente alternativo all’ennesima riproposizione di Enzo Incalza, e nello stesso tempo capace, per serietà e rigore morale, di raccogliere il consenso di quel “centro-moderato” certamente decisivo in questo scontro elettorale.

Tali forze infine hanno ribadito che non escludono nessuna modalità per arrivare ad esprimere una indicazione unitaria e democratica da parte di tutto il centro-sinistra, che continueranno a promuovere occasioni di partecipazione sulle tematiche legate alla città e si mobiliteranno per le quasi certe primarie regionali a favore di Nichi Vendola.

Mesagne, 03 gennaio 2010

Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano,
Movimento A Sinistra
e gruppi della società civile organizzata





buzzoole code