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domenica 29 marzo 2009

LETTERA APERTA:

Lettera aperta
Al Segretario Nazionale del Partito Democratico Dario FranceschiniRoma
Al Segretario Regionale del Partito Democratico Michele EmilianoBari


Il Partito Democratico di Brindisi appare orientato a sostenere, nelle forme che pare siano oggetto di trattative in corso, la candidatura alla guida dell’Amministrazione provinciale del Presidente della locale Confindustria Massimo Ferrarese. Un personaggio che ha sempre assunto sui più scottanti problemi locali posizioni in aperto e stridente contrasto con le scelte di quel vasto e variegato movimento della società civile che in questi anni ha chiesto con forza un radicale rinnovamento della politica locale e la costruzione di un modello di economia capace di correggere gli errori, gli insuccessi e le devastazioni del recente passato.
Un movimento di opinione che con massicce manifestazioni di protesta e di proposta si è battuto per promuovere politiche rivolte a valorizzare le risorse locali, a moralizzare la vita pubblica dopo i noti scandali, a bloccare la realizzazione del rigassificatore nel porto di Brindisi ed a ottenere una drastica riduzione del carbone bruciato nelle centrali elettriche. Un impegno che ha trovato positivi riscontri nei progetti avviati dalle Amministrazioni locali e dalla Regione Puglia. In tale situazione il sostegno del Partito Democratico alla candidatura Ferrarese suonerebbe come uno schiaffo a questo movimento e risulterebbe in collisione con la linea localmente seguita dallo stesso PD dopo la fallimentare conclusione delle esperienze amministrative precedenti a quelle in corso. Una scelta incomprensibile e perdente probabilmente dettata da logiche lontane dalla realtà locale con la quale prima o poi occorrerà fare i conti.
Il Partito Democratico è indubbiamente, ben al di là di concezioni miopi e partigiane, una importante esperienza politica non solo per quanti si riconoscono in esso ma anche per tutta l’area progressista e, più ampiamente, per quanti si adoperano perché la politica possa finalmente ritrovare se stessa. Si eviti perciò che questo partito faccia a Brindisi un grave e forse irreparabile errore.

Brindisi, 28 marzo 2009
Michele Di Schiena, Enrico Favuzzi, Teodoro Marinazzo, Fabio Protopapa, Giorgio Sciarra

LA GIUNTA INCALZA E "LA MOSSA DEL CAVALLO"


La Giunta Incalza e “ la mossa del cavallo”

La crisi interna alla maggioranza di centrodestra nel Comune di Mesagne evoca la più classica delle mosse degli scacchi. La “regina” ( si fa per dire ) della Giunta Incalza, cioè l’assessore Magrì, messo alla berlina dalla sua stessa maggioranza e più volte minacciato di essere defenestrato dalla Giunta stessa, trova fra i consiglieri comunali un alleato: il suo “cavallo” ( mi perdonerà il dr. Grassi per l’irriverenza) e con esso mette sotto scacco il “re”. Questa mossa rende del tutto inutile la annunciata verifica di governo poiché è chiaro fin da adesso che nulla può essere toccato negli assetti istituzionali poiché se salta la regina salta anche il re: scacco matto e tutti a casa.
Quindi la baruffa di queste settimane, le intenzioni manifestate di andare verso un chiarimento politico, le aspettativa di un rimpasto di governo in grado di rilanciare una attività amministrativa che langue nella confusione, sono state azzerate dalla “mossa del cavallo”. Da questa vicenda emerge con chiarezza sconcertante che l’unico collante che tiene insieme le forze di centro destra è il potere e la stramaledetta paura di perderlo. Si sono praticamente disciolte come neve al sole, dopo neanche un anno di esistenza, le liste civiche “Mesagne Incalza” e Progetto Mesagne” per il fatto molto semplice che esse erano minate alla base dalle ambizioni personali e perché non avevano, come non hanno, alcuna matrice politica o ispirazione ideale di riferimento. Il mentore politico del centro-destra, cioè il consigliere Distante che ha lanciato la carica per avviare un processo di pseudo-moralizzazione nella pratica di governo, non centrerà l’obiettivo del rimpasto semplicemente perché questa battaglia non è nelle corde, né nella cultura del centrodestra.
Il Sindaco Incalza resterà, volente o nolente, intrappolato nella sua Giunta costretto in un ruolo di vacuo moderatismo che non riesce a trasmettere né alla sua maggioranza litigiosa né al suo governo spregiudicato. Intanto la città bivacca in attesa che si compia un cambiamento che al momento non è all’orizzonte salvo che non lo determini la gente con l’unico strumento di democrazia che ancora resiste e cioè il voto.


Mesagne, 29 marzo 2009
Pompeo MolfettaCapogruppo consiliare A Sinistra \ Movimento per la Sinistra

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - BARLETTA ? 96 - 87

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - BARLETTA = 96 - 87

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Carriero Ale., Canepa 23, Bocina n.e., Carriero N. n.e., Voglino 19, Scalera 15, Risolo 20, Monna 17, Capodieci 2, Dipietrangelo n.e. Allenatore: Massimo Distante.

BARLETTA: Degni 10, Sfregola S. 11, Falcone 10, Gambarota 25, Sfregola L. 5, Chiriatti n.e., Vitobello, 4 Crescente n.e., Marinacci n.e., Colapribce 22, Crescente. Allenatore: M Lattanzio.

Arbitri: Perrone e Matarazzo di Taranto.
Parziali: 25-25 19-24 24-19 28-19

Cuore, grinta e determinazione sono gli ingredienti che hanno permesso alla Mens Sana 2MD Utensili Mesagne di battere il Barletta, presentatosi sul legno di via Udine con la carica giusta per fare il colpo esterno. Stagione particolare e molto sfortunata per la formazione mesagnese per le continue defezioni che non permettono a coach Distante di schierare la migliore squadra disponibile. All’appuntamento con la 13^ giornata di ritorno i mensanini rinunciano all’influenzato De Maria e a Rubino, dopo aver perso per strada anche Mazza e Iaia. A referto per il Mesagne si registrano ben sei under e coach Distante schiera Voglino, Canepa, Risolo, Scalera e Monna. Nel Barletta, fuori Chiandetti per infortunio, scendono in campo Degni, Sfregola, Falcone, Gambarota e Colaprice. I baresi fanno subito capire che non sono venuti a Mesagne in gita premio, ma per consolidare la meritata quinta posizione in vista dei play-off, dal canto suo la Mens Sana deve approfittare del doppio turno casalingo per raggiungere la migliore posizione in vista dei play-out salvezza. Entrambe le squadre si schierano con la difesa individuale e il primo quarto scappa via in sostanziale equilibrio chiudendo sul 25-25. Al rientro in campo coach Lattanzio permette ai suoi giocatori di rifiatare e al 5’ il Barletta è in vantaggio 34-41. Nella Mens Sana, nonostante la buona applicazione in attacco, le maglie difensive sono larghe e per i barlettani diventa molto facile andare a canestro. Esce Monna per Capodieci e al riposo lungo la Mens Sana è in ritardo 44-49. Al rientro in campo i mensanini aumentano la pressione difensiva, Capodieci mette la museruola e Gambarota, vera spina nel fianco mensanino nei primi due quarti, Risolo e Scalera recuperano rimbalzi importanti mentre Voglino e Canepa presidiano il perimetro. Dopo 5’ i mensanini sono a – 2 grazie alle incursioni di Voglino e alla mano educata di Canepa (23) 5/5 nei liberi, 3/3 da due 4/6 da tre e 6 assist. Anche Scalera, ormai costante nel rendimento, giganteggia in difesa e conclude buone incursioni in attacco. Risolo, sempre importante nell’economia della squadra mesagnese, commette il quarto fallo e viene richiamato in panca e la Mens Sana si ritrova senza un pivot di ruolo in campo.Il Barletta passa a zona, ma non riesce a mantenere la forza dell'attacco mensanino. Alla fine del terzo quarto la situazione è in perfetta parità 68-68. Nel Barletta buona la prova di Sfregola (11) e Colaprice (22), Degni è stato ben controllato da Voglino mentre Gambarota si è spento contro la irrefrenabile difesa di Capodieci. Il quarto periodo è di marca mensanina, Scalera e Monna piazzano il primo break rintuzzato dal Barletta con Colaprice e una tripla di Degni. A 5’ dal termine il Mesagne vola a +10 85-75 con canestri importanti di Voglino ( 19) 3/4 nei liberi e 4/7 da due, e Monna (17). Tenta di recuperare il Barletta con pressing a tutto campo, rientra Risolo, piazza la tripla della vittoria e manda tutti a casa. Importante successo per la Mens Sana 2MD Utensili Mesagne ai fini della classifica in previsione del rush finale. A due giornate dal termine i mensanini affronteranno in casa, domenica 4 aprile alle ore 18:30, il Trinitapoli per poi chiudere la stagione regolare a Brindisi contro l’Assi. Obiettivo per Risolo e compagni sarà una posizione in classifica che permetta di sfruttare il fattore campo nel primo turno dei play-out.

L'AVVENTURISMO DEL PD ROMPE CON LA SINISTRA

L’avventurismo del PD rompe con la Sinistra

Nella serata del 27 marzo il Partito Democratico ha riunito, con esclusione dell’Italia dei Valori, i partiti di centro-sinistra che hanno finora sostenuto la giunta dell’Amministrazione provinciale di Brindisi. Il vertice del PD ha comunicato che intenzione dello stesso è allargare il tavolo di trattativa politica e programmatica all’UDC. Tale orientamento è stato motivato dalla necessità di creare una coalizione ampia e variegata capace di rimontare lo svantaggio elettorale sulla destra.
Le forze politiche del Prc, Comunisti Italiani, coordinamento de “la Sinistra” (Movimento per la Sinistra, A Sinistra, Sinistra Democratica) hanno decisamente rigettato questa ipotesi in quanto il centro così come si configura qui a Brindisi, per le forze messe in campo e per le candidature già decise e ostentatamente pubblicizzate, simboleggia la difesa più strenua del vecchio modello di economia locale, prefigura il ritorno di un sistema di governo del territorio che ha finora portato solo asservimento ai poteri forti, impoverimento ed un progressivo attacco a diritti fondamentali con danni incalcolabili alla salute ed all’ambiente.
La scelta del Partito Democratico, se confermata, di sostenere praticamente la candidatura Ferrarese, metterebbe in rilievo una insensata propensione ad allearsi con i poteri forti per cercare ad ogni costo e contro ogni buon senso un successo elettorale che in realtà si tradurrebbe in una cocente sconfitta politica. Una operazione avventurista e masochistica rivolta a portare alla guida dell’Amministrazione provinciale di Brindisi un personaggio che nel suo impegno pubblico ha interpretato una linea del tutto estranea non solo alle tradizioni ed ai valori della sinistra ma anche alle sensibilità dell’area riformista, sia nella sue espressioni laico-progressiste che in quelle cattolico-democratiche.
La nostra comunità in questi anni è cresciuta e certo reagirà a quanto si sta muovendo per portare indietro l’orologio della storia locale e restaurare un passato che i cittadini hanno pesantemente pagato. C’è ancora una sinistra e ci sono ancora forze progressiste e riformiste in grado di portare avanti un processo di rinnovamento che si vuole spezzare.

Brindisi, 28 marzo 2009

Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, coordinamento de “la Sinistra” (Movimento per la Sinistra, A Sinistra, Sinistra Democratica)

sabato 28 marzo 2009

COMUNICATO STAMPA PDL

COMUNICATO STAMPA PDL – MESAGNE

Con l’approvazione all’unanimità del documento relativo al PAL da sottoporre all’attenzione del Direttore Generale della ASL, il Consiglio Comunale di Mesagne, ancora una volta ha dimostrato di superare le divisioni politiche per stringersi intorno ai problemi della città-
Nella conferenza provinciale dei Sindaci, il Sindaco Incalza ha sollecitato una maggiore attenzione rispetto al nostro territorio ed ha invitato tutte le componenti politiche a collaborare intorno a questo tema. Infine la conferenza dei capigruppo Presieduta da Franco Prettico ha lavorato intorno alle varie soluzioni fino ad arrivare al documento condiviso. Tutto come nella migliore tradizione cittadina intorno a queste tematiche.
Le richieste elaborate dal Consiglio vanno dall’autonomia funzionale del De Lellis rispetto al nosocomio di San Pietro V.co, all’inserimento di altri posti letto di day surgery (ortopedia e ginecologia), alla Casa della Salute, alla strumentazione aggiuntiva (RMN, TAC- gastroscopia, colonscopia, ecc.), con l’auspicio che vengano recepite nel PAL dal Direttore Generale e soprattutto finanziate dalla Regione Puglia.
In merito alle dichiarazioni polemiche del segretario del PD Francesco Mingolla, peraltro assente dalla massima assise comunale, ribadiamo che il PDL non vuole impartire lezioni a nessuno, men che meno al segretario del PD che svolge le funzioni di dirigente medico di uno dei reparti salvaguardati e preservati dal Piano regionale di Vendola.
Quindi immagini il segretario del PD se può darne lui di lezioni agli altri.
Dimostri il dott. Mingolla in quale occasione il centro destra mesagnese ha votato contro le iniziative a salvaguardia del De Lellis e poi ne riparliamo.
La difesa delle strutture sanitarie locali è stato un patrimonio dell’intero Consiglio Comunale mesagnese e svilire il tutto nella polemica di parte, rivendicando meriti di parte che proprio non ci sono, è veramente deprimente, e rivela lo stato di confusione generale in cui versa il PD.
Piuttosto insieme a noi confermi anche lui che sarà vigile nel rivendicare la concreta ed effettiva attuazione delle nostre proposte. Ribadiamo che tutte le richieste del Consiglio Comunale
avranno la necessità di essere finanziate, poichè non è sufficiente scrivere e far accogliere le proposte avanzate, ma bisogna materialmente renderle operative attraverso la copertura economica della Regione Puglia, e noi saremo vigili e denunceremo eventuali manchevolezze, sperando di avere al nostro fianco il segretario del PD Mingolla.
Il PDL si augura che le rivendicazioni scaturite unanimemente dal Consiglio Comunale vengano recepite dal Direttore Generale Rollo e, insistiamo, che la Regione Puglia assegni i relativi finanziamenti, per non lasciare che rimanga tutto scritto solo sulla carta, guarda caso, alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali, e che, quindi, non venga mai tradotto in atti concreti.
PDL - MESAGNE

giovedì 26 marzo 2009

MENS SANA MESAGNE ATTIVITA' GIOVANILE AL TOP


MENS SANA MESAGNE ATTIVITA’ GIOVANILE AL TOP

A pochi mesi dalla chiusura della stagione sportiva, puntuale è il resoconto sulla situazione del settore giovanile della Mens Sana Mesagne. Mentre la formazione senior, sponsorizzata 2MD Utensili è impegnata nel campionato regionale di serie C in lotta per raggiungere la salvezza, i giovani mensanini continuano a mietere successi sui campi della regione. Sono circa 120 i tesserati alla Federazione italiana pallacanestro della società mesagnese che effettuano i campionati federali, ai quali si aggiungono gli oltre 160 bambini che frequentano la Scuola di basket. Alcuni dei giovani mesagnesi tesserati, sono stati ceduti in prestito in alcune squadre della provincia dove accumulano esperienza nel campionato di serie D, mentre altri sono utilizzati dalla Mens Sana nel campionato di serie C. Gli Under 19 (nati 1990/91/92), campioni regionali in carica, allenati da Angelo Greco e Gianfranco Mellone, si sono qualificati alla fase regionale piazzandosi al secondo posto nel girone di qualificazione dopo l'Invicta Brindisi. I biancoverdi su 16 incontri disputati sono stati sconfitti solo due volte realizzando 1304 punti e subendone 743 con la migliore difesa del girone. Inseriti nella fase regionale in un quartetto composto dal favorito Francavilla, Corato e Bari, puntano alle finali regionali forti dei successi conseguiti nel girone di andata contro tutte le squadre. Questi gli atleti: Passante Simone, Mitrotti Ivan, Iaia Livio, Carriero Cosimo, Carriero Antonio, Bocina Gabriele, Barletta Alex, Carriero Nico, Rubino Sergio, Carriero Alessandro, Dipietrangelo Marco, De Virgiliis Angelo. Qualche lacuna invece nel campionato Under 17 (nati 1992/93/94) dove i mensanini pagano la carenza di nati nel 1992 e dove sono stati schierati i più piccoli che giocano negli Under 15. Terzo posto nel girone di qualificazione con l'esclusione dalla fase regionale. Percorso netto invece per gli Under 15, nati 1994/1995, allenati da Angelo Greco. I mensanini, già campioni provinciali in carica, nel girone di qualificazione hanno vinto tutti i 14 incontri previsti realizzando 1153 punti e subendone solo 514, mettendo in riga Fasano, Carovigno, due formazioni di San Vito, due formazioni di Ceglie Messapica e la New Virtus Mesagne. Adesso gli Under 15 saranno impegnati nella fase regionale con Massafra, Aurora Brindisi, San Ferdinando di Puglia verso le finali regionali. La formazione è composta da: Cavallo Matteo, Caliandro Gabriele, Renis Dario, Falcone Cosimo, Rosato Marco, Moretto Carmelo, D'Errico Ivan, Di Giacomo Marco, Gualano Andrea, Sicilia Vincenzo, Passante Alessio, Rosato Antonio, Calò Emanuele. E’ iniziato da qualche giorno anche il campionato Under 14 (nati 1995/1996) che vede la Mens Sana, allenata da Gianpaolo Amatori, impegnata con due formazioni per venire incontro ai tanti tesserati in questa categoria. Aurora Brindisi, Fasano, N.V. Mesagne, Cisternino e Ceglie sono le formazioni che contenderanno ai biancoverdi il passaggio alle finali. La selezione mensanina è composta da Gualano Andrea, Sicilia Vincenzo, Passante Alessio, Rosato Antonio, Calò Emanuele, Librato Simone, Solimeo Francesco, Zezza Alessandro, Cosimo, Lillo Cosimo, Soliberto Danilo, Murra Raffaele, De Marco Matteo. Anche gli Under 13 (nati 1996) hanno iniziato proprio in questi giorni il loro percorso agonistico ed è pronto il gruppo Esordienti (nati 1997/98) per la prima esperienza nei campionati federali. Il settore femminile ormai ha assunto un ruolo importante nell'Associazione sportiva mesagnese. Le ragazze, griffate Gruppootto, hanno partecipato al campionato regionale di serie B, raggiungendo con largo anticipo una tranquilla salvezza e ipotecando la partecipazione anche per il prossimo anno. Le giovanissime, pur soffrendo i problemi della totale inesperienza, hanno partecipato ai campionati provinciali Under 14 e Under 13 (nate 1995/1996/1997). Intanto sono state definite le formazioni straniere che parteciperanno alla 7^ edizione del Torneo internazionale "Terra dei Messapi - Memorial Gigi Melone" categoria Under 12 (nati 1997/1998), saranno le squadre provenienti dalla Lituania, Giordania, Belgio e Ungheria.

LA GESTIONE DEI RIFIUTI A MESAGNE (di Toni Matarrelli)



La Gestione dei rifiuti a Mesagne


Nel Consiglio comunale dello scorso 20 marzo, si è registrato, finalmente, un significativo avvicinamento tra le posizioni del centro-sinistra e quello dell’Amministrazione comunale rispetto alla imminente riorganizzazione della gestione dei rifiuti nella nostra città. Durante la discussione tenutasi nel Consiglio si è, di fatto, concordato unanimemente di superare la delibera di Giunta n. 234 del 31.10.08 che prevedeva l’indizione di una gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti dal 2009 al 30.06.2014, al di fuori del gestore unico dell’Ato.
Una delibera che noi abbiamo contestato all’interno della Commissione consiliare perché non rispettosa delle procedure indicate dalle norme ed in particolar modo dal D. Lg. 152/06 che impedisce l’esternalizzazione del servizio in presenza dell’Ato. Come già detto, il vice-Sindaco De Punzio durante la seduta del Consiglio ha dichiarato di aver cambiato orientamento affermando di voler aderire al gestore unico dell’Ato. Nel frattempo l’associazione temporanea d’impresa denominata “Innovambiente Puglia – Ge.Se.nu”, aggiudicatrice della gara, ha firmato il contratto per la gestione del servizio.
L’Amministrazione per essere coerente a questo suo nuovo orientamento deve ora tempestivamente provvedere al ritiro della Delibera 234/08, precedentemente citata, che andava esattamente nella direzione opposta. Rispetto invece ai rapporti da avviare col nuovo gestore, l’Amministrazione deve porsi gli obiettivi del massimo risparmio possibile affinché non aumenti la tassa a carico dei cittadini, dell’efficienza del servizio e della stabilizzazione di tutta la platea storica degli LSU.
Per quanto mi riguarda ritengo che la soluzione migliore sia quella che il Comune di Mesagne affidi immediatamente tutti i servizi inerenti all’igiene urbana al gestore unico, puntando sulla differenziata generalizzata sul modello dell’Ato Br\2 ed inoltre trasferendo tutti e 38 i lavoratori della platea storica degli LSU al gestore unico. Ma se ciò non fosse condiviso dalla Giunta Incalza si può anche pensare di individuare strade alternative condivise a condizione ovviamente che tutto avvenga all’intermo del quadro normativo vigente e che nessun lavoratore precario venga escluso, se non per propria volontà, dal processo di stabilizzazione. Questo soprattutto alla luce del fatto, verificato, che non esiste alcun’altra possibilità di stabilizzazione effettiva di questi lavoratori.
Su questo terreno siamo disponibili a costruire un confronto costruttivo con l’Amministrazione comunale sia in Commissione che in Consiglio, ritenendo fondamentale il coinvolgimento della massima istituzione cittadina per un argomento così importante per la vita della nostra comunità.


Mesagne, 25 marzo 2009
Toni Matarrelliconsigliere comunale Movimento Politico per la Sinistra \ A Sinistra

lunedì 23 marzo 2009

PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA RITROVI SE STESSO

perché il centro-sinistra ritrovi se stesso

Chi ha scelto di dare solo sul versante sociale il suo modesto contributo per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della nostra città e del nostro territorio si astiene di solito dall’intervenire su questioni propriamente politiche. Ma ci sono momenti nei quali lo svolgersi della vicenda politica prospetta evenienze di importanza cruciale per il futuro di una comunità e quando ciò avviene può non essere giusto mantenere il silenzio.

Sento perciò il dovere di dire con chiarezza che la candidatura a Presidente dell’Amministrazione provinciale del dr. Massimo Ferrarese, personaggio senza dubbio meritevole di considerazione e rispetto, risulta assolutamente incompatibile, per le idee e le scelte che hanno segnato la sua storia pubblica, con le sensibilità e le attese largamente presenti non solo nei settori della sinistra di alternativa ma anche in consistenti ambienti dell’area riformista. Ciò nonostante s’è fatta concretamente strada la possibilità, ripetutamente richiamata dalla stampa locale ed oramai ufficializzata da autorevoli dichiarazioni, che il Partito Democratico stia cercando un’intesa col cosiddetto “centro” non solo sulle scelte programmatiche ma anche e soprattutto sulla candidatura del dr. Ferrarese. Non si spiegherebbero altrimenti le recenti sortite di alcuni esponenti del PD i quali sottolineano l’esigenza di costruire «una grande coalizione tra sinistra e centro» attraverso l’allargamento della medesima all’UDC e forze alleate le quali hanno definitivamente ed irrinunciabilmente scelto la candidatura del Presidente delle locale Confindustria.

Si starebbe quindi verificando l’inconcepibile: l’Amministrazione provinciale verrebbe consegnata alla destra (destra, in un caso, esplicita e, nell’altro, tale nei fatti anche se etichettata di “centro”) per gentile concessione di un certo riformismo con la conseguenza che la consultazione elettorale sarebbe ridotta ad una competizione tra il senatore Michele Saccomanno, quale candidato del Popolo delle Libertà (al quale va dato atto di essersi sempre pronunciato contro il rigassificatore) ed il dr. Ferrarese quale candidato della “grande coalizione” (convertitosi al rifiuto dell’impianto nel porto perché “folgorato” sulla “via” elettorale che lo può portare al vertice della Provincia). L’auspicio è che nel Partito Democratico prevalga la linea della fedeltà al progetto di cambiamento con una candidatura unitaria e innovativa. Ma per cercare di scongiurare il peggio è necessario che il centro-sinistra dissenziente faccia sentire alta e forte la sua voce ed organizzi senza remore un’adeguata risposta.

Ed è perciò il momento di rivolgere al Presidente uscente Michele Errico un accorato invito a rendersi disponibile, qualora le cose dovessero andare nel senso paventato, a guidare come candidato Presidente dell’Ente provinciale uno schieramento alternativo sostenuto da tutte le forze del centro-sinistra che non si riconoscono in una coalizione guidata dal presidente della Confindustria. Un invito quindi proveniente anche da chi, come l’autore di queste righe, ha mosso in passato alcune rispettose critiche all’operato politico del notaio Errico ma lo ha fatto sempre riconoscendo la validità delle linee di fondo del suo impegno ed apprezzando la sua libertà e la sua determinazione. All’annuncio della candidatura del dr. Ferrarese, il notaio Errico si dichiarò disponibile a rivedere la sua scelta di non candidarsi ma il PD gli chiuse bruscamente la porta affermando che il suo ripensamento risultava tardivo. Ebbene, a fronte dell’aggravarsi della situazione, il Presidente della Provincia in carica può dichiarare oggi la sua disponibilità a guidare, se necessario, uno schieramento alternativo per rendere un meritorio e disinteressato servizio al progetto di rinnovamento messo in cantiere dalle Amministrazioni locali e reclamato da un vasto movimento di opinione frutto della convergenza di migliaia di persone di culture diverse e di diversi orientamenti politici.

Brindisi, 21 marzo 2009

Michele DI SCHIENA

domenica 22 marzo 2009

MESAGNE: PER I MORTI NOSTRI

Mesagne: Per i morti nostri

Abbiamo più volte lanciato inutilmente l’allarme, insieme a tanti cittadini, sulla possibilità che si possa determinare a breve l’esaurimento dei loculi nelle tombe comunali. Ebbene questa funerea previsione va concretizzandosi prima del previsto poiché anche l’ultima “stecca”, edificata a ridosso del muro perimetrale su viale S. Lucia sta per esalare l’ultimo respiro, mentre sono ormai ridotti al lumicino i loculi liberi nelle confraternite e nelle tombe sociali. Di qui a qualche mese dunque nel cimitero di Mesagne ci saranno solo posti in piedi.
Legittima dunque la preoccupazione di tanti cittadini per lo più anziani che alle ristrettezze di una vita sempre più grama ora aggiungono l’incertezza di una morte senza sepolcro. Questa situazione, davvero drammatica, richiede risposte urgenti e non oltre derogabili e sebbene alcune disposizioni siano state avviate nulla sembra concretizzarsi. E’ stata progettata e regolarmente appaltata da tempo la realizzazione di un'altra “stecca” da 110 loculi da edificarsi su viale Ghandi, ma l’inizio dei lavori, per ragioni a me non note, tarda a venire.
Deve essere poi predisposto con urgenza un piano generale delle esumazioni dal campo III° e delle estumulazioni dalle confraternite e dalle tombe comunali. Questo piano, portato a termine, offrirebbe un discreto numero di nuove sepolture ma per compiersi deve essere scandito per lo meno in un tempo non inferiore ai due anni poiché è verosimile che molte salme riesumate necessitino di ulteriore tempo di sepoltura. Ma anche su questo fronte, nonostante le molte sollecitazioni, nulla si muove. Nel frattempo, bisogna assolutamente implementare la dotazione dei loculi esistenti magari prevedendo, ove possibile, ulteriori ampliamenti o sopraelevazioni delle tombe comunali.
Questi provvedimenti, semmai attuati, avrebbero comunque carattere emergenziale e non escluderebbero in nessun modo la prospettiva di ampliare il cimitero secondo il progetto preliminare adottato nella precedente legislatura e poi impantanatosi nelle sabbie mobili del project-financing. Su questo aspetto e sulle centinaia di richieste di tombe gentilizie giacenti presso gli Uffici Comunali il governo attuale sembra aver posto un silenzio tombale. Sarebbe infine interessante sapere a quale ambito di responsabilità politica ed amministrativa appartengono oggi i servizi cimiteriali, giacchè nella ripartizione della nuova pianta organica questa voce è sparita del tutto così che restano formalmente ignoti il dirigente e l’assessore che si dovrebbero occupare del cimitero. Su queste questioni, su cui vi è grande attenzione e viva preoccupazione, chiediamo risposte chiare e tempi certi a meno che non si abbia in animo, sulla scia dell’ottimismo pervasivo del “grande-capo” alla guida del governo nazionale, di promettere ai Mesagnesi la vita eterna.

Mesagne, 21 marzo 2009
Pompeo MolfettaCapogruppo consigliare A Sinistra \ Movimento per la Sinistra

giovedì 19 marzo 2009

Centro-sinistra: è tempo di tempestività e chiarezza

Centro-sinistra: è tempo di tempestività e chiarezza

Si sono incontrate nella serata di ieri, 17 marzo, le forze politiche del Prc, Comunisti Italiani, coordinamento de “la Sinistra” (Movimento per la Sinistra, A Sinistra, Sinistra Democratica) ed il Partito Socialista per una valutazione degli ultimi avvenimenti politici locali e dopo la decisione di rinvio del tavolo del centro-sinistra da parte del PD.

E’ stato unanimemente osservato come la discesa in campo, con candidature dirette, di soggetti che hanno simboleggiato la difesa più strenua del vecchio modello di sviluppo rende lo scontro elettorale del prossimo giugno ancora più difficile ed impegnativo. Perché si prefigura il ritorno, questa volta senza intermediari politici, di un sistema di governo del territorio che finora ha portato solo asservimento ai poteri forti, impoverimento ed un progressivo attacco a diritti fondamentali con danni incalcolabili alla salute ed all’ambiente.

Di fronte a questi scenari che rappresentano un evidente arretramento delle politiche che volevano segnare un cambiamento di rotta nella nostra provincia, suscita perplessità il modo, invero unilaterale, con il quali il Partito Democratico ha voluto per ora sospendere la trattativa per la definizione di quadro politico, programmi e candidature in vista degli appuntamenti elettorali. In questa situazione, per evitare illazioni e disorientamenti, sottolineiamo l’esigenza che il Partito Democratico faccia chiarezza sulle notizie di stampa che ipotizzano intese politico elettorali tra lo stesso PD ed il costituendo terzo polo. Ipotesi questa che consideriamo ovviamente in stridente contrasto con gli interessi vitali della nostra comunità brindisina e che ci vedrebbe schierati in una posizione chiaramente e duramente alternativa.

Per queste ragioni le forze politiche di Sinistra ribadiscono con sempre maggiore convincimento la necessità di verificare rapidamente se sussistono le condizioni di una conferma della coalizione politica che ha finora retto il governo alla Provincia di Brindisi, attraverso la definizione di un programma di legislatura inequivocabile nei punti cruciali dello sviluppo, della tutela dei diritti fondamentali e della difesa dell’ambiente nonché con l’indicazione di una candidatura alla guida dell’Ente condivisa, autorevole ed innovativa.

Brindisi, 18 marzo 2009

Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, coordinamento de “la Sinistra”
(Movimento per la Sinistra, A Sinistra, Sinistra Democratica), Partito Socialista

RIGASSIFICATORE A BRINDISI

RIGASSIFICATORE A BRINDISI:
IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA RICONOSCE LE RAGIONI DEL “NO”

Intervistato sulla scelta di candidarsi a Presidente dell’Amministrazione provinciale di Brindisi il presidente della locale Confindustria Massimo Ferrarese, ad una domanda sulla sua posizione in merito al problema del rigassificatore della Lng, ha testualmente dichiarato: «Essendo alla guida dell’Associazione era mio dovere ascoltare e quindi tutelare anche la Lng rispetto alla quale per la verità sono due anni che non dico più nulla … quel che farò rispetto all’impianto partirà necessariamente da quanto hanno deciso i Consigli comunale e provinciale». Precisando meglio la sua posizione sull’impianto, ha poi aggiunto: «E’ un “no” a Capobianco … ma sin da ora posso dire che lo spostamento, la cosiddetta delocalizzazione, può essere una soluzione». Un “no” preciso quindi all’impianto del quale si discute accompagnato solo da un certo possibilismo sulla sua eventuale localizzazione in altro sito.

Il presidente di Confindustria ha in sostanza detto con chiarezza che quando presiedeva l’Associazione degli Industriali curava interessi di parte mentre oggi, nel momento in cui aspira a svolgere un ruolo politico, si sente obbligato a tutelare gli interessi generali della nostra comunità e quindi a rifiutare il rigassificatore come progettato nel porto in località Capobianco. Come dire, e praticamente riconoscere, che gli interessi di parte sostenuti in precedenza venivano in conflitto prima, come lo vengono ancora oggi, con gli interessi collettivi della cittadinanza brindisina.

Le nostre Associazioni hanno in questi anni sempre affermato che gli interessi generali del nostro territorio impongono il rifiuto del progettato rigassificatore ed oggi il presidente della locale Confindustria ci dà pienamente ragione. Ribadiamo che il nostro impegno è stato sempre in linea con le scelte delle Amministrazioni locali, della Regione Puglia e della stragrande maggioranza dei cittadini che è scesa ripetutamente in piazza per chiedere un diverso modello di economia locale incompatibile con un impianto che costituisce, soprattutto, un grave attentato all’incolumità personale dei cittadini ed alla tutela dell’ambiente.

Brindisi, 18 marzo 2009

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Lipu, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

domenica 15 marzo 2009

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - N.P. CEGLIE = 68-72

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - N.P. CEGLIE = 68 - 72

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Dipietrangelo n.e., Canepa, Bocina n.e., Rubino 4, Voglino 23, Scalera 15, Risolo 20, Monna 4 , Mitrotti n.e., De Maria 2. Allenatore: Massimo Distante.

CEGLIE: Jonikas 26, Semeraro 8, Turnone n.e., Rojas 15, Dellacorte 9, Moscettini n.e., Costabile 8, Ramoni 2, Ruggiero 4, Giacovazzo. Allenatore: F. Santoro.

Arbitri: Pellegrino di Ruvo di Puglia e Cassano di Bari.

Parziali: 23-18 11-15 16-20 18-19

Si interrompe la striscia vincente della Mens Sana 2MD Mesagne sul legno amico contro il Ceglie. Occasione sprecata per i mensanini che con questa sconfitta vedono allontanarsi la zona play off e la salvezza immediata, senza passare dalla lotteria dei play out. Quella vista contro Dellacorte e compagni è stata la brutta copia della Mens Sana ammirata sette giorni fa a Castellana Grotte, gioco frammentario con buone soluzioni, alternate da errori grossolani. Il Ceglie dal canto suo disputa la sua onesta partita approfittando anche della serata no dei due play mensanini che insieme totalizzano 4 punti e perdono una serie di palloni importanti. Coach Distante schiera De Maria, Voglino, Scalera, Risolo e Canepa, mentre coach Santoro risponde con Rojas, Jonikas, DellaCorte, Costabile e Ruggiero. Al 5' il Ceglie è in fuga 9-14 con l'argentino Rojas che realizza canestri facili. Rubino rileva uno spento Canepa, ma il biondo play mesagnese pur aumentando il ritmo e distribuendo assist, cambia poco nell'economia della gara. Reagisce il Mesagne con Scalera (15) e Voglino (23) 4/7 nei liberi, 8/11 da due e 1/6, 3 ribaltano la situazione piazzando un break di 14-4 e chiudendo il primo tempo in vantaggio 23-18. Il secondo quarto la Mens Sana si inceppa in attacco agevolando il recupero del Ceglie che con il lituano Jonikas mette in crisi la difesa mesagnese. Monna sostituisce De Maria che, non al meglio della condizione fisica, disputa quest'anno la sua peggiore partita. La gara procede in equilibrio (28-29 al 5') per arrivare al riposo lungo sul 34-33. Il terzo periodo si apre con l'allungo del Ceglie che al 5' conduce 38-43, Monna e Voglino tentano il recupero ma Scalera viene richiamato in panchina per falli. Alla fine del terzo quarto la partita è ancora apertissima a qualsiasi risultato con il Ceglie in vantaggio 50-53. Nell'ultimo quarto il Ruggiero e compagni provano a chiudere la partita portandosi a +7, ma la reazione dei mensanini riduce lo svantaggio. Risolo (20) con un 4/6 da tre, piazza due triple che riaprono l'incontro. Per il Mesagne sembra un film già visto contro Nardò e Trani, ma questa volta la freddezza di Joinikas e Rojas chiudono la partita a favore del Ceglie. Il Mesagne deve recriminare sulla serata no di alcuni suoi giocatori, mentre la squadra di coach Santoro ringrazia la linea della provvidenza dalla quale nell'ultimo periodo i suoi ragazzi hanno realizzato 17 punti su un totale di 19, ricavando un solo canestro su azione. Mentre al Ceglie mancano due punti per la salvezza, a quattro giornate dal termine per la Mens Sana 2MD Mesagne diventa tutto più difficile per evitare la lotteria dei play out. Il prossimo turno vedrà i biancoverdi in trasferta sul difficile campo del Mola di Bari, prima di ricevere in casa il Trinitapoli e il Barletta per chiudere la stagione regolare a Brindisi contro l'Assi.

giovedì 5 marzo 2009

"Male non fare e paura non avere"

Dicevano i nostri avi "Male non fare e paura non avere" e quindi non ci interessano le farneticazioni della sinistra mesagnese che usa la falsità come strumento di lotta politica.

Quando una forza politica si rifugia nel linguaggio dell'offesa e della denigrazione, con una caduta di stile senza precedenti, segnala quanto sia alto il suo stato di schizofrenia e disperazione politica e quanto sia presuntuoso ritenere di poter distribuire patenti di moralità.

La sinistra ha diffuso un documento lesivo della dignità altrui nel tentativo di far passare il convincimento che nel centro sinistra ci sono i buoni e gli onesti e nel centro destra i cattivi e i disonesti, descrivendo una città in caduta libera e governata da un gruppo di potere senza scrupoli e disposti a fare affari.

La città non tollera più comportamenti disinvolti per fini elettorali, ma vuole serietà e impegno per risolvere i problemi, e vuole anche che l'opposizione, se è nella verità, dica con chiarezza chi sono i soggetti noti per spregiudicatezza politica, chi sono le persone che compongono il "triumvirato" e quali affari stanno facendo.

La verità è che il centro sinistra non si rassegna di aver subito una sconfitta storica e teme che la capacità progettuale della Giunta Incalza cambi il volto della nostra città nella trasparenza e nell'imparzialità.

Se prestassero la loro attenzione ai problemi di interesse pubblico, si accorgerebbero che l'Area Vasta è un progetto di sviluppo del territorio approvato all'unanimità dai sindaci di tutti i Comuni della provincia e dal Presidente dell'Amministrazione provinciale e non mi pare che questi soggetti siano stati guidati da dilettantismo e approssimazione, in quanto si è già nelle condizioni di ricevere i primi finanziamenti.

Anche per il servizio di nettezza urbana non si dice la verità, perché quando si sottolinea "un affare per chi?", si lascia all'immaginazione dell'opinione pubblica il sospetto di operazioni torbide senza riportare fatti e circostanze concrete per sfuggire all'assunzione delle proprie responsabilità. Se nel servizio rifiuti si annidano insidie criminose, come sostiene l'opposizione, l'ATO non è immune da questo rischio perché anch'esso affida il servizio a una Ditta esterna. Sarà il Consiglio Comunale a rispondere alle mistificazioni e a svelare le responsabilità del centro sinistra e a confermare il nostro impegno a non aumentare la tariffa.

Anche per la gestione degli altri servizi, la sinistra finge di non sapere che esiste un Albo di ditte, società, e cooperative sociali, che giustamente rivendicano il diritto di partecipare alle gare di appalto che un'Amministrazione imparziale è tenuta a bandire. C'è un diritto di eguaglianza delle opportunità che non potrà essere violato e non ci sono privilegi di sorta che possano prevalere, ma valga la professionalità e il merito, l'esperienza e la capacità di essere impresa.

Nella maggioranza della Giunta Incalza non sorgeranno conflitti di interessi, non si aprirà una questione morale, perché quella che abbiamo vissuto si è verificata con il governo di centro sinistra e penso che basti e avanzi.

Il centro sinistra e la sinistra si devono rassegnare a svolgere il ruolo di opposizione che l'elettorato ha loro affidato ed evitino i tentativi di dividere il Sindaco dalla Giunta e la Giunta dalla sua maggioranza, perché questo modo di fare opposizione non fa loro onore e li espone ad un'altra e più cocente sconfitta elettorale.

Damiano Depunzio

MENS SANA MESAGNE ANCORA IN SERIE B

MENS SANA MESAGNE ANCORA IN SERIE B

Anche il prossimo anno la Mens Sana Mesagne sarà ai nastri di partenza del campionato di serie B femminile. La formazione del presidente Fabrizio Rosato, griffata Gruppootto s.r.l., ha conscluso al sesto posto la stagione regolare conquistando la permanenza nel massimo campionato femminile regionale. Le ragazze allenate da Angelo Greco hanno chiuso nel migliore dei modi la stagione sportiva, battendo in trasferta il Bernalda e mettendo un sigillo sul campionato. La squadra mesagnese, composta principalmente da giovani atlete, ha avuto tra le artefici le tre mamme Marina Belfiore, Annarita Carlino e Maria Denitto veri punti di riferimento per impegno e serietà. "Sono molto contento per il risultato conseguito - dice Angelo Greco coach mensanino, - le ragazze si sono impegnate al massimo delle loro possibilità con grandi sacrifici dovuti anche alle loro condizioni familiari. Avremmo potuto fare di più se avessimo avuto maggiore disponibilità negli impianti sportivi, invece abbiamo dovuto inventarci gli allenamenti sfruttando la palestra quando i ragazzi del settore giovanile erano impegnati altrove. Ringrazio le ragazze per l'impegno profuso nonostante le difficoltà". Nulla di definito ancora per la prossima stagione ma il Presidente Rosato dice: "Siamo molto contenti per il primo obiettivo raggiunto in questa stagione sportiva. Faccio pubblicamente i miei complimenti alle ragazze e spero che questa esperienza abbia un seguito. Le difficoltà non sono mancate, alla carenza di impianti sportivi disponibili, si è aggiunto anche qualche problema di natura economico che potrebbe farci rivedere i nostri programmi nel settore femminile per il prossimo anno. Un ringraziamento particolare all'azienda Gruppootto senza la quale non avremmo potuto portare a termine un campionato così impegnativo". Intanto continuano fino al termine della stagione sportiva gli allenamnti delle mensanine impegnate in palestra nel lavoro tecnico specifico. Queste le atlete della Mens Sana Gruppootto Mesagne: Belfiore Marina, Annarita Carlino, Maria Denitto, Elisa Caiulo, Silvia Vidali, Francesca Tortorella, Federica Resta, Francesca Salamina, Erica Perrotta, Silvia Magrone, Alessandra Salamina.

mercoledì 4 marzo 2009

Ecco perché il cristiano è "l'uomo della realtà"


Un intervento di Aldo Maria Valli su rai vaticano.blog. Un intervento lungo.. ma che vale la pena leggere, tutto dall'inizio alla fine! Un consiglio, buona lettura.


http://raivaticano.blog.rai.it/2009/02/24/ecco-perche-il-cristiano-e-luomo-della-realta/

Vorrei qui sostenere una tesi e ragionarci un po’ sopra. Anche se molti sostengono il contrario, a me sembra che il cristiano sia l’uomo della realtà. E sapete da che cosa lo si capisce? Dalle parole che usa. Faccio qualche esempio. Il cristiano vede un feto e dice “quella è vita”. Non dice: quella è una cosa che assomiglia alla vita, oppure è vita al quaranta per cento. Che sia vita lo vedono tutti, però chi non è uomo della realtà, perché magari ne ha paura o perché vuole imporre una sua idea contro la realtà stessa, si inventa altre definizioni. Lo stesso dicasi per la morte. Quando il cristiano deve parlare di una persona che è morta dice che è morta. Non teme la realtà e non la vuole cambiare. Chi invece la teme e la vuole cambiare, anche contro ogni evidenza, dice che quella persona se n’è andata, o è passata a miglior vita, è volata via oppure (come ho sentito dire) è “terminata”. Tutto va bene purché non si usi la parola morte.Perché mi preme sottolineare che il cristiano è l’uomo della realtà? Perché il cristiano, proprio in quanto uomo della realtà, si comporta su base morale, e su questa base si impegna nei confronti di se stesso e degli altri. Anche la morale è reale. Estremamente reale perché estremamente umana. Il cristiano lo sa e si comporta di conseguenza. L’uomo ideologico invece lo nega, dice che la morale è una “sovrastruttura”, e così trova il modo di fare quello che gli pare, che gli fa più comodo, che gli procura più piacere. Che il suo non sia un comportamento morale, e quindi non umano, lo sa anche lui. Ma nega l’evidenza.Il cristiano, quando si imbatte in un’altra persona, anche se questa persona ha il colore della pelle diverso dal suo e parla una lingua diversa dalla sua, vede immediatamente nell’altro un suo simile. Vedendolo simile prova nei suoi confronti senso di solidarietà. E con quel suo simile vuole parlare, vuole confrontarsi, vuole creare un rapporto. Tutto ciò fa parte semplicemente della realtà, perché noi siamo fatti così. Siamo essere morali. Invece l’uomo che, ideologicamente, nega la realtà che cosa fa? Magari prende a pretesto il colore della pelle per dire che quella persona è meno persona delle altre. O magari prende a pretesto la lingua, o il paese di provenienza, o la religione, o il colore degli occhi, o dei capelli. Chi vuol negare la realtà ha mille pretesti a disposizione, uno più utile dell’altro. Non c’è che da scegliere.Ecco perché per il cristiano l’impegno, nel senso di impegno morale, non è una scelta fra tante, ma è semplicemente l’unica scelta, perché è l’unica che corrisponde alla realtà delle cose.Faccio un esempio banale. Tempo fa vicino a casa nostra abitava una signora che, per motivi vari, si era messa a bere, rovinando così la propria vita e quella della sua famiglia. Si era così abbruttita che un certo giorno i familiari la buttarono fuori di casa. Lei venne a bussare alla nostra porta chiedendo aiuto e solidarietà. Io, con un atteggiamento ideologico, dissi: “Niente da fare, ci procurerebbe troppe noie, mica siamo un ente di beneficenza, vada in parrocchia, o alla asl”. Mia moglie invece, non avendo paura di riconoscere l’umanità di quella persona (umanità che anch’io ovviamente avvertivo ma volevo negare per il mio interesse), la ospitò, le diede assistenza e le permise di affrontare una fase difficilissima della sua vita. Mia moglie ha riconosciuto la realtà. Si è comportata moralmente, cioè umanamente. E quando le ho detto “brava, sei stata una vera cristiana”, mi ha giustamente risposto: “Perché, c’era un’altra scelta?”.Quando il cristiano si china sul suo simile, come il samaritano, non fa che riconoscere la realtà. Questo fratello ha bisogno di me, è evidente. Così come è evidente che siamo tutti nella stessa barca, perché solo un pazzo, o un ideologo, può negare che tra i comportamenti delle persone non ci sono rapporti di causa-effetto. Tutti noi siamo legati: ogni ingiustizia da me commessa è pagata da qualcuno, ogni mia violenza si ripercuote contro qualcuno, ogni mia omissione ha conseguenze negative su qualcuno. Questa è la realtà dei fatti. Che il cristiano riconosce. Mentre l’uomo ideologico, per motivi suoi, cerca di piegarla, in vario modo, fino a trasformarla in qualcosa di totalmente diverso. Il cristiano vede rosso e, moralmente, dice rosso. L’uomo ideologico vede rosso e, se gli fa comodo, ideologicamente dice giallo.Si può essere ideologi inconsapevoli. Per esempio lo è il figlio che sta fuori fino alle quattro del mattino fregandosene altamente delle preoccupazioni che procura ai genitori. Nega il dolore dei genitori, che è evidente, perché gli fa comodo. Ma che si consapevole o meno, il comportamento ideologico va sempre nella direzione dell’egoismo e dell’affermazione di sé contro l’altro.Vogliamo parlare di solidarietà? Bene, non c’è molto da dire. E’ chiaro che si tratta di qualcosa che sta dentro ciascuno di noi. Nessuno che voglia essere sincero con se stesso può dire che la presenza di una persona che soffre non gli fa problema. L’uomo che al semaforo tende la mano verso il finestrino della nostra auto ci fa problema. Il bambino africano con la pancia gonfia e la gambine secche ci fa problema. Il bambino soldato o la bambina violentata ci fanno problema. Il villaggio spazzato dalla tempesta di sabbia fa problema. Il popolo condannato a morte dalla carestia fa problema. Il lebbroso mutilato e sfigurato fa problema. La realtà è che tutto ciò ci fa problema. Il cristiano questa realtà la riconosce e moralmente (cioè nell’unico modo umano) l’assume su di sé trovando mille modi per aiutare l’altro. L’uomo ideologico ci pensa su e poi dice che è colpa dei cristiani che non permettono la contraccezione. Ottenendo così un triplice scopo: di sentirsi a posto perché ci ha pensato, di sentirsi progressista perché vuole la contraccezione e di mettere in ridicolo il cristiano retrogrado.Vogliamo parlare di interdipendenza e multiculturalità? Anche queste sono realtà sotto gli occhi di tutti. In un mondo in cui si comunica sempre di più e sempre di più si entra in contatto, siamo tutti quanti multiculturali nel senso che le nostre culture si confrontano continuamente e tutti siamo chiamati a metterci in gioco in questo confronto lavorando per il bene comune. E’ una realtà lampante. Lo è in quanto realtà morale e dunque umana. E infatti il cristiano la riconosce. L’uomo ideologico invece la rifiuta. E così nascono, per esempio, le teorie sociologiche sul fallimento della multiculturalità, secondo le quali il mondo per andare avanti avrebbe bisogno dell’affermazione di identità forti. Ecco il linguaggio ideologico che si insinua, ecco le parole che pretendono di forzare la realtà per piegarla alle esigenze dell’ideologia. Quell’uomo che è chiaramente un mio fratello diventa di volta in volta un extracomunitario, un clandestino, un richiedente asilo, o come lo vogliamo chiamare. Le parole sfornate dall’ideologia servono sempre ad allontanare la realtà, a renderla meno umana e quindi meno disturbante.Lo abbiamo visto benissimo nel caso di Eluana. Era una donna che per vivere aveva bisogno di qualcuno che le desse da mangiare e da bere perché da sola non poteva farlo. Le suore di Lecco le davano da mangiare e da bere, come si fa con i bambini molto piccoli, perché non avevano paura della realtà rappresentata da quella donna. L’ideologia invece, volendo negare la realtà di Eluana e volendo affermare che quella donna non era più una donna ma qualcosa di meno, qualcosa che non meritava più di vivere, ha incominciato a parlare di “protocolli” da applicare. Credetemi: quando le parole si fanno vaghe e indeterminate, quando le parole non richiamano più cose e persone, c’è di mezzo l’ideologia. E quando c’è di mezzo l’ideologia è in corso una discriminazione. C’è sempre un forte che discrimina a danno di un debole.Il cristiano lo sa, lo vede, lo dice. Non ha paura della realtà perché lui sa che la realtà è già stata redenta, tutta quanta, e che lui, come cristiano, deve propriamente continuare l’opera di redenzione. Per questo è uomo della realtà. E proprio per questo suo essere uomo della realtà è perseguitato.
Aldo Maria Valli

domenica 1 marzo 2009

A DON SAVERIO

A don Saverio

Se ne stava li, nella sua ultima dimora, con una specie di sorriso spento sul volto di cera sotto il cappello da prete. Immobile con le nocche delle dita incrociate sulla sua tunica da prete, con le sue grandi scarpe nere lucide piantate verso il cielo. Nell’ora della tua morte ti giunga, caro don Saverio, l’abbraccio affettuoso delle mille “fiamme bianche, gialle e rosse” che sono cresciute all’ombra della tua veste, sotto la clemenza delle tue carezze e la bonaria severità dei tuoi rimbrotti.
La tua morte come la tua vita appartiene a questo popolo, alla sua storia, alla memoria di una stagione bella e generosa, di un tempo che fu gravido di grandi ideali e di belle speranze in un Italia che risaliva faticosamente la china del dopoguerra per poi tuffarsi negli anni del boom. Io per te ero Asdrubale o forse Menelao, un cucciolo di uomo con le caccole al naso, che si guadagnava l’onore di servire la messa da primo chierichetto nelle gelide mattine del novembre dei morti. Anche oggi, come allora, sento l’odore acre d’incenso intorno al catafalco posto ai piedi dell’altare nel silenzio della commozione e della contemplazione.
Un abbraccio ti giunga dai mille “aspiranti” passati per il Centro Sportivo Italiano come la piena che dilaga verso il mare. Per quelle domeniche alla Messa, con la parola di Dio offerta come una fiaba meravigliosa prima di correre al campo a tifare “Santa Maria; a tifare per quella squadra gloriosa che per ingraziarsi la “Provvidenza” schierava nella linea difensiva i terzini Agnello – Di Dio. Un abbraccio ti giunga per parte dei mille e mille ragazzi di strada che, per non sapere dove andare in tempo di magra e di miseria, hanno consumato il tempo più prezioso nel gioco dei saloni parrocchiali con le racchette di ping-pong tante volte rotte e tante volte pazientemente ricostruite dal legno. Per il mistero di quello straordinario Cristo Risorto che, nella notte della Risurrezione si levava nel frastuono di tric-e-trac da un marchingegno arcano fra lo stupore dei nostri occhi e dei nostri cuori ingenui.
Per le indimenticabili gite di pasquetta a cercare chiese rupestri, ad intrecciare canzoni e giovani amori fra le discese ardite e le risalite di Anacapri, Pugnochiuso, S.Giovanni Rotondo. Per la generosità e la cura con cui hai coltivato la nostra infanzia, la nostra adolescenza, per le adunanze spirituali, per la missione educativa, per la dottrina sociale della Chiesa, per essere stato prete, prete di parrocchia senz’altra digressione, uomo di Dio e della Chiesa senz’altra missione che non fosse d’amore e di carità per la tua gente, per i più piccoli ed i più poveri. Con gratitudine

Mesagne, 1 marzo 2009
Pompeo MOLFETTA

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - NARDO' = 69 - 65

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - NARDO' = 69 - 65

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Capodieci, Rubino 3, Dipietrangelo n.e. Voglino 20, Scalera 11, Risolo 22, Monna 4, Canepa 9, De Maria, Iaia. Allenatore: Massimo Distante.
NARDO': Dell'Anna M. n.e., Bollino 10, Dell'Anna D. 20, Vaglio, Pagliula n.e., Todisco 14, Gravili, Signore 17, Montinaro 4, Vaglio G. n.e.. Allenatore: G. Marzano.

Arbitri: Ruta di Ruvo di Puglia e Filograsso di Barletta.
Parziali: 16-19 18-18 17-9 18-19

Ancora una vittoria per la Mens Sana 2MD Utensili Mesagne che sfrutta in pieno il fattore campo e batte il Nardò, diretta concorrente in zona play-out. Sempre incerottata la formazione mesagnese che deve utilizzare Canepa in fase di recupero e De Maria, solo pochi minuti per lui, ancora infortunato. In un palazzetto con una buona presenza di pubblico, coach Distante schiera Risolo (foto), Voglino, Rubino, Scalera e Monna al quale coach Marzano risponde con Bollino, Dell'Anna, Montinaro, Todisco e Signore. Parte subito forte il Nardò che vuole tentare il colpaccio esterno con l'aggancio in classifica. Il brindisino Signore realizza subito due triple coadiuvato da un buon Dell'Anna (20) che al termine della gara risulterà il migliore tra i leccesi. Il Mesagne risponde con Risolo (22), il migliore in campo, che diventa il padrone dell'area colorata. Il primo tempo si chiude in favore dei neretini 16-19. I mensanini non giocano una buona partita costellata da tanti errori dovuti anche all'importanza della posta in palio. Nel secondo quarto si riparte in sostanziale equilibrio, Scalera e Voglino difendono forte sui due terminali offensivi del Nardò Signore e Todisco sostituiti in fase offensiva da Dell'Anna (20) il quale diventa imprendibile per i mesagnesi. Canepa sostituisce Rubino per falli, ma la sua prestazione risente dell'infortunio subito. Al riposo lungo il punteggio 34-37 sorride ai neretini. Nel terzo periodo parte subito forte la Mens Sana 2MD Utensili che piazza un break di 10-0 sempre con Risolo, in doppia doppia, 2/2 nei liberi, 7/16 da due, 2/4 da tre e 11 rimbalzi, che diventa immarcabile per i lunghi del Nardò. Il Mesagne aumenta i centimetri sotto canestro con Iaia che si fa trovare pronto in fase difensiva su Signore e a rimbalzo. Recupera ancora la squadra di coach Marzano sempre con Dell'Anna e Signore chiudendo il terzo tempo sul 51-46. Nell'ultimo periodo gli errori prevalgono tra le due squadre. Il Mesagne, come spesso accade, si disunisce e lascia via libera agli avversari. A 5' dal termine il Nardò passa in vantaggio 58-60 con i mesagnesi in piena crisi. Non bastano neanche i due minuti in campo di De Maria, sempre alle prese con un infortunio, a rimettere le cose a posto. Sale in cattedra ancora Signore che piazza un break di 0-5 e porta la sua squadra in vantaggio 60-65 a 2' dal termine. Coach Distante sfrutta tutti i time-out disponibili per rimettere le cose a posto, Risolo piazza la tripla del -2 (63-65), il Nardò spreca un attacco e il Mesagne con due liberi dello stesso Risolo pareggia 65-65. Bollino sciupa banalmente una palla e sul fallo sistematico prima Canepa e poi Rubino chiudono la contesa dalla linea della provvidenza. Importante il successo dei mensanini che agganciano in classifica l'Invicta Brindisi e il Fortis Trani a 4 punti dal non posto che significa salvezza subito. Anche se non bella dal punto di vista tecnico, la Mens Sana in questo periodo deve fare di necessità virtù aspettando il pieno recupero di tutti gli infortunati. E' stata importante per la Mens Sana, come la settimana scorsa contro il Trani, la rabbia agonistica degli ultimi minuti, quando l'esito dell'incontro sembrava già compromesso. Il Nardò deve recriminare sugli ultimi attacchi nell'ultimo minuto di gioco quando ha sciupato banalmente il vantaggio acquisito. Il prossimo turno vedrà i neretini impegnati in casa contro il Fortis Trani per un'altra gara spareggio, mentre Risolo e compagni, sabato ore 19:00, rendono visita al forte Castellana per tentare il colpaccio esterno che farebbe fare un balzo in avanti verso la salvezza.




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