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sabato 29 agosto 2009

MESAGNE O MESANGELES?




Mesagne o Mesangeles?


La città è sempre più frequentata da personaggi famosi, ieri sera nel centro storico si aggiravano Giovanni Conversano e Francesco Arca.

domenica 23 agosto 2009

L'UMANITA' CALPESTATA (di Gad Lerner)


L’umanità calpestata


La prima reazione del governo italiano alla morte di 73 cittadini eritrei nel Canale di Sicilia è stata di fastidio e incredulità. Per bocca del suo ministro dell' Interno, che si è ben guardato dall' esprimere cordoglio e pietà, si è gettato discredito sul racconto dei cinque sopravvissuti. Sopravvissuti che - non fossero apparsi in pericolo di vita - sarebbero stati quasi certamente respinti, nonostante il diritto internazionale assegni loro lo status di rifugiati politici. I notiziari televisivi hanno fatto da cassa di risonanza a tale ignominia, lasciando sottintendere l' insinuazione che i disperati giunti a Lampedusa dopo aver visto morire di stenti i loro congiunti, potessero avere chissà quale interesse a mentire. Sul piano morale, una tale prova di cinismo nei confronti di vittime inermi, che non ha precedenti nella storia repubblicana, giustifica il paragone avanzato ieri da Marina Corradi su "Avvenire": evoca cioè l' indifferenza di tanti europei, 65 anni fa, di fronte alla discriminazione e alla deportazione degli ebrei considerati untermensch, sottouomini. Pure allora una martellante propaganda sollecitava a distinguere fra vite degne e vite indegne.
La pietà, come la bontà, è tornata a essere, nella propaganda governativa, un lusso che non ci potremmo permettere. Il dovere assoluto del soccorso in mare rischia di procurare a chi vi ottemperi accuse di favoreggiamento del reato di immigrazione illegale. Le motovedette della Guardia di finanza hanno ricevuto l' ordine di procedere in mezzo al mare, frettolosamente, alla selezione degli stranieri dei paesi in guerra, titolati a richiedere asilo; anche se è palese l' impossibilità di condurre a bordo le indagini accurate che sarebbero obbligatorie. Così lo scandalo del prolungato omesso soccorso in mare, denunciato dai pochi superstiti di un' odissea lunga venti giorni, ha trovato legittimazione postuma nell' insensibilità conclamata del ministro Maroni.
Assistiamo a un abbrutimento delle coscienze che produce un guasto di civiltà e disonora chi l' ha perseguito. Non è solo la dottrina evangelica a uscirne calpestata, come denuncia la Conferenza episcopale italiana, ma il più elementare senso di umanità. Da mesi assistiamo allo spettacolo di esponenti politici che esultano per i respingimenti, quasi che ci liberassimo di scorie tossiche e non di persone bisognose. Quando un partito di governo come la Lega diffonde su Facebook un gioco di società intitolato "Rimbalza il clandestino", festeggiando col suono di un campanello la sparizione di ogni barca di migranti, vuol dire che la velenosa ideologia dell' untermensch è di nuovo entrata a far parte del nostro senso comune. La viltà di tale comportamento è suggellata dallo scaricabarile delle colpe su di una nazione infinitamente più piccola e meno attrezzata della nostra, qual è Malta.
Crediamo forse di lavarci la coscienza addossando su La Valletta la responsabilità dei soccorsi? O non stiamo piuttosto assistendo a una lugubre replica della favola del lupo e dell' agnello? La Libia sta giocando spregiudicatamente con la vita di migliaia di persone e con le aspettative politiche mirabolanti del governo italiano. I migranti vengono trattenuti per mesi nei suoi campi di lavoro e di prigionia; vengono sfruttati con la promessa di guadagnarsi i soldi necessari a salpare verso la sponda nord; e ora vengono di nuovo mandati allo sbaraglio in mare: perché ogni tanto bisogna pur saziare l' avidità dei trafficanti che godono di protezione all' interno del regime corrotto di Tripoli.
Rivelando che fra il 1° giugno e il 20 agosto 2009 le nostre motovedette hanno effettuato 13 interventi, prestando soccorso a 420 profughi del mare, il Viminale riconosce implicitamente che l' accordo bilaterale con la Libia, spacciato sui mass media di regime come risolutivo, è invece un colabrodo. Invece di rifugiarsi dietro al mancato sos di un gommone con 78 persone a bordo prive di strumenti di comunicazione, il ministro Maroni farebbe meglio a chiedere scusa alle persone di cui ha messo in dubbio la parola. Commettendo una bassezza morale. Per mesi egli ha cercato di darci a bere un' altra favola, secondo cui sarebbe possibile fermare un esodo biblico dall' Africa all' Europa rinforzando la marina militare di Gheddafi. Come se potessimo ignorare che gli affamati nel mondo sono 1 miliardo e 20 milioni di persone, 100 milioni in più del 2008 (stima Fao del 19 giugno). Di questi affamati, 265 milioni vivono nell' Africa subsahariana, 42 milioni nel Vicino Oriente e nell' Africa del nord.
Di fronte a una tragedia di tale portata, l' Italia ha finora reagito tagliando i fondi per la cooperazione allo sviluppo e disinteressandosi al rispetto dei diritti umani concernenti le persone che respinge. Può capitare che per fare buoni affari petroliferi i nostri manager corrompano dei funzionari governativi, come in Nigeria; o che il fior fiore della nostra imprenditoria vada a rendere omaggio a Gheddafi sotto la tenda che un governo compiacente gli ha lasciato piantare nel parco di Villa Pamphili a Roma. Ma di progetti per lo sviluppo, per combattere la fame e le malattie, ci si riempie la bocca solo di fronte alle telecamere del G8, salvo poi dimenticarsene.
Perché una cultura miope e razzista trova più conveniente assecondare l' istinto popolare. Si prendono più voti dicendo che abbiamo già troppi problemi noi per poterci interessare ai problemi di persone talmente disperate e diverse da apparirci minacciose. –


22/08/09 GAD LERNER

AMICHEVOLE: ATLETICO MESAGNE vs USD LATIANO


Oggi alle ore 17:00 presso lo stadio Tagliata si svolgerà l'amichevole disputata tra Atletico Mesagne e l'USD Latiano. Sul sito http://www.atleticomesagne.com/ sarà possibile seguire la web diretta.

sabato 22 agosto 2009

Giunta Incalza: Per avere meno critiche occorrono fatti (a cura di Pompeo Molfetta)


Giunta Incalza: Per avere meno “critiche” occorrono “fatti”


Il neo-assessore Delli Noci, in un suo recente comunicato, si è prodotto in una dotta dissertazione sul valore politico dell’uomo Incalza, verosimilmente per ottenere una sorta di “dispensa” speciale di critica per lo stesso Sindaco, oggetto di irriverenze e contumelie in vorticosa crescita. Per ottenere questa “indulgenza plenaria” egli richiama con afflato le virtù del Sindaco, ne ricorda la mitezza, la temperanza, la riservatezza ed esalta lo spirito di servizio con cui egli volle nel 2006 prendere su di sé la “croce” del governo per affrancare questa città dalle nefandezze commesse dai comunisti e riportare la pace e la prosperità fra la sua gente. Ecco l’uomo “aristotelico”: animale politico per eccellenza che riassume in se il concetto della polis, che ripone in sé la responsabilità dell’organizzazione sociale, del destino della comunità che governa.
Mi pare una visione monocratica e paternalista della cosa pubblica che pone in stato di subalternità partiti, rappresentanze sociali e singoli cittadini: una visione insomma fortemente antidemocratica che contestiamo. E’ forse in virtù di questa concezione che il nostro Sindaco si ostina continuamente a prendere le distanze dalla politica e dalle sue complicate articolazioni come i partiti e le Istituzioni? Per questo talvolta si fa beffa delle opposizioni e talvolta del Consiglio Comunale? Per questo le critiche sembrano atti di lesa di lesa maestà?
Noi chiediamo: è possibile essere dispensati da questo sermone domenicale? Si può una volta per tutte prescindere da valutazioni personali sul Primo cittadino che sono inopportune sia quando sono di segno negativo e vengono dall’opposizione, sia quando sono di segno positivo e vengono da suoi collaboratori? Al Sindaco è dovuto il massimo del rispetto istituzionale, così come a qualunque cittadino è dovuto il diritto di critica e di giudizio politico sull’esercizio delle sue funzioni. O qualcuno pensa che sarebbe meglio non disturbare il macchinista anche quando sta facendo deragliare il treno? E qui, a nostro giudizio, siamo già al disastro ferroviario.
Apprendiamo, per esempio, che l’Amministrazione comunale ha tenacemente difeso la nomina del progettista designato per i lavori di “maquillage” della villa comunale, rivendica la correttezza procedurale seguita e la congruità del compenso destinato. Secondo questo comunicato l’Amministrazione avrebbe elaborato, per mano di una dirigente innominata, un primo avviso pubblico che è stato immediatamente sconfessato e annullato dalla commissione giudicatrice presieduta dal capo settore ing. Fischetto, il quale ha successivamente decretato una nuova procedura di selezione cui sarebbero stati chiamati a partecipare cinque professionisti. Tra questi è stato scelto l’arch. Mingolla per aver presentato la proposta economicamente più vantaggiosa. Se così stanno le cose la procedura anche se legittima è certamente assai bizzarra e tortuosa, un intrigo in cui è sembra nota la soluzione finale ma non si sa come raggiungerla. Che aveva di inqualificabile il primo avviso pubblico? Perché prima di pubblicarlo qualcuno non si è incaricato di controllarlo o comunque non è stato poi corretto e ripresentato?
Nonostante questa montagna di dubbi, io in questo caso, non invocherò la questione morale e non andrò neanche a “sfrucugliare” fra le carte, scegliete chi volete purché ci sia risparmiata la favola della trasparenza, dell’equità, della legittimità procedurale perché il Sindaco e la sua Giunta fanno esattamente come fan tutti e forse un pochino peggio.
Infine ci tocca ribadire che sarebbe stato molto meglio indire un concorso di idee, con un budget finanziario prestabilito, e far scegliere alla città il progetto più adeguato per il rifacimento di un bene “simbolo” dell’intera comunità come la Villa Comunale, che questa Amministrazione ha discutibilmente voluto ritenere priorità assoluta destinando una cospicua fetta dell’avanzo di bilancio. Cosa accadrà quando l’architetto nominato presenterà il suo progetto se non sarà di gradimento collettivo? Lo rifarà? Lo modificherà su impulso dei cittadini? Con quali modalità? O, come temiamo per un minimo di conoscenza dei soggetti coinvolti, ci troveremo di fronte ad una “creazione” di discutibile gusto, economicamente sproporzionata e quindi praticamente irrealizzabile?
Non è forse questa, per lo stimato assessore al ramo Delli Noci, l’occasione per passare dalle “parole” ai “fatti” e guadagnarsi sul campo stima e considerazione?


Mesagne, 20 agosto 2009

Pompeo Molfettacapogruppo consiliare A Sinistra \ Movimento per la Sinistra

giovedì 20 agosto 2009

ANCO Group: Cominciano i saldi anche online

Sul sito sono disponibili prodotti di varie tipologie dai libri ai dvd, dagli oggetti di elettronica a quelli sportivi, da cosmetici a occhiali da sole.
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martedì 18 agosto 2009

PALMA D'ORO MESAGNESE 2009



Palma d’Oro Mesagnese 2009: al via la VI edizione


Si terrà, nella tradizionale cornice di Piazza Orsini del Balzo, sabato 22 agosto p.v. a partire dalle ore 20.30, la VI edizione della Palma d’Oro Mesagnese, il prestigioso riconoscimento che la Pro Loco di Mesagne, conferisce ai concittadini che si sono particolarmente distinti nei propri ambiti di attività.

Anche in questa edizione, la Pro Loco incassa il patrocinio morale della Regione Puglia ed il patrocinio della Provincia di Brindisi e della Città di Mesagne, la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brindisi e la partecipazione de La Gazzetta del Mezzogiorno. Numerose le novità introdotte in questa nuova edizione a partire dal filo conduttore della serata che si propone di affiancare agli illustri concittadini premiati, altrettanti artisti locali e ciò sempre con lo spirito della valorizzazione delle risorse artistiche e culturali di Mesagne. Tranne la presentatrice, infatti, – la storica Maria Di Filippo, autentica mattatrice delle ultime edizioni – l’evento vedrà sul palco artisti e talenti con il minimo comune denominatore costituito dalla loro provenienza dalla nostra Città. Una orchestra dal vivo costituita da 23 maestri si esibirà con melodie che spaziano dal classico al moderno con la novità di incrementare l’elenco dei brani “live” della manifestazione.

CONVENTO A PORTE APERTE


10° evento di informazione scientifico-culturale del progetto "Convento a Porte Aperte"


Ti la Spagna a llu Cunventu, nni Nventa Una e nni Faci Cientu

Omaggio al ruolo della Bioingegneria nel Pianeta Salute
Venerdì, 21 Agosto 2009, alle ore 20.00, nel Convento Cappuccini in Mesagne


ISBEM, COMEPER, UNIVERSITA’ di PISA, INSTITUTO TECNOLOGICO de CANARIAS

(ITC) e le ASL del Grande Salento, in sinergia con l’Associazione culturale Li SATIRI e il Comune di Mesagne, invitano la S.V. ad una conferenza interattiva sul ruolo della Bioingegneria e dei prodotti/processi da essa scaturiti: ad esempio, i sistemi meccanici (le protesi ortopediche, gli stent per tenere aperte le arterie che tendono ad occludersi), i dispositivi elettronici (i pacemaker, quali stimolatori del cuore "stanco"), quelli idraulici (le protesi vascolari e le valvole cardiache), quelli ottici per la chirurgia minimamente invasiva, i metodi gestionali che aumentano l’efficacia e l’interoperabilità del sistema sanitario, ne riducono i costi e ne migliorano la qualità dei servizi (il controllo di gestione) e, infine, l’efficienza degli strumenti usati dagli operatori che è garantibile solo da procedure di manutenzione correttiva e preventiva tipiche dell’ingegneria clinica.
Senza una buona Bioingegneria, nessun sistema sanitario può mai funzionare al meglio! Per diffondere questo concetto, l’IFC-CNR (da 15 anni) e l’ISBEM (da poco più di10) si adoperano al meglio delle loro possibilità, nel Mezzogiorno, soprattutto in Puglia, ed in particolare nel Salento.
Originario di Francavilla Fontana e laureatosi a Bologna, Donato MONOPOLI FORLEO è un bioingengere che lavora in Spagna, alle Canarie - famose isole dell’Atlantico con circa 2 milioni di abitanti - in un istituto tecnologico (ITC) che svolge progetti di ricerca, formazione e brevettazione (…nuovi prodotti basati sulla meccanica di precisione e sull’elaborazione di immagini per scopi medici, quali protesi e strumenti chirurgici per ortopedia, traumatologia e chirurgia minimamente invasiva, predisponendo gli ambienti di realtà virtuale giusta per favorire i chirurghi ed anche per ideare soluzioni e strumenti per le persone diversamente abili che devono stare sulla carrozzella…).
La bioingegneria ha un impatto sulla nostra salute non solo diretto (data l’aspettativa di vita di circa 80 anni, ciascuno di noi avrà bisogno, prima o poi, di qualche dispositivo biomedico) ma anche indiretto vuoi per le tasche (l’efficienza del PIANETA SALUTE fa ridurre le tasse!) vuoi per la fiducia che noi attribuiamo al sistema e agli operatori sanitari: la bioingegneria, infatti, adopera metodi fini e tecniche scientifiche pur di ridurre i rischi connessi all’uso improprio di strumenti biomedici sofisticati che, senza automatismi e le dovute precauzioni, possono arrecare danno.

giovedì 13 agosto 2009

L'INCHIESTA DI BARI E LA REAZIONE DI VENDOLA

L’inchiesta di Bari e la reazione di Vendola

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Bari, con i suoi diversi filoni d’indagine, è senza dubbio un prezioso contributo alla moralizzazione della vita pubblica. In un Paese nel quale la “questione morale”, sollevata da Enrico Berlinguer nel 1981, inquina ancora la politica nostrana (anche dopo la stagione di “mani pulite”) la magistratura va sostenuta, contro certe interessate o preconcette ostilità, nell’impegno rivolto a fare chiarezza su inquietanti vicende, ad accertare precise responsabilità personali ed a ripristinare la legalità. Un lavoro che i magistrati devono fare con serena obiettività ricordando sempre che la giustizia, come vuole il nostro Statuto, è amministrata in tutte le fasi processuali in nome del popolo italiano e che i giudici sono soggetti soltanto alla legge. Un dettato costituzionale inteso a mettere tutti i magistrati, quelli investiti di funzioni giudicanti come quelli impegnati in funzioni inquirenti, al riparo non solo da condizionamenti esterni ma anche dall’insidia di inclinazioni personali per il protagonismo, le tentazioni partigiane, l’assolutizzazione della propria tesi o gli eccessi di orgoglio professionale.
L’inchiesta di Bari punta ad accertare eventuali responsabilità per reati in materia di prostituzione che sembrano toccare o in qualche modo lambire personaggi politici di primo piano nonché per illeciti attribuiti ad amministratori e funzionari nella gestione del Servizio Sanitario a livello regionale. Si tratta di indagini su fatti di grande rilievo sociale e di forte impatto mediatico che possono, come sta accadendo, essere utilizzati in modo strumentale nella lotta politica specialmente quando l’attività investigativa si svolge con grande clamore in tempi vicini ad importanti scadenze elettorali. Siamo quindi di fronte ad un inchiesta che, per l’uso politico che se ne sta facendo, può incidere sulla selezione delle candidature e sugli umori dell’elettorato alterando l’esito della consultazione elettorale .
Ed allora più che giustificata si appalesa la reazione di Vendola che, senza essere in alcun modo personalmente coinvolto nell’inchiesta, diviene vittima di uno “tsunami” di censure, illazioni, denigrazioni ed attacchi tesi ad offuscare la sua immagine ed a colpire il centro-sinistra. Quali che possono essere le opinioni sulle “anomalie” che con la recente lettera al PM Digironimo il Presidente della Regione ritiene di riscontrare nell’inchiesta, è innegabile il fatto che egli sta subendo un vero e proprio linciaggio morale venendosi a trovare in concreto privo di tutele nei confronti di chi, nell’opposto schieramento e forse anche in qualche area meno lontana, vuole impedire la sua ricandidatura, tuttora forte di consensi e prevedibilmente vincente, per bloccare quella “rivoluzione gentile” da lui e dalla sua maggioranza portata avanti tra mille difficoltà e contro ostilità e condizionamenti. Quella di Vendola è davvero una “legittima difesa” non certo contro il magistrato, al quale è stata da lui assicurata e fornita la massima collaborazione, ma nei confronti di un insieme di fattori (le caratteristiche e le modalità dell’inchiesta che sembra arenarsi su un’eterna fase di avvio, taluni accertamenti a tappeto alla ricerca di notizie di reato, il susseguirsi di continui ampliamenti dell’indagine, le amplificazioni mediatiche, le strumentalizzazioni politiche) che oggettivamente concorrono a favorire una campagna denigratoria in danno del Presidente della Regione ed a stravolgere il normale corso della competizione politica.
Una situazione che va quindi affrontata nel pieno rispetto dell’autonomia della Magistratura senza fornire occasioni che potrebbero agevolare ulteriori speculazioni e qualche vittimismo. La via maestra è quella di vigilare perché l’inchiesta si svolga nella piena osservanza delle regole procedurali e di chiedere che il PM interessato, operati ovviamente tutti i necessari approfondimenti, porti a termine nel più breve tempo possibile le indagini in corso, favorito anche dal potenziamento – se necessario – del suo ufficio con collaborazioni e supporti operativi. Una pretesa più che legittima come legittima, corretta e rispettosa è stata la critica di Vendola all’operato del magistrato inquirente al quale non è dato capire quali tutele potrebbe assicurare il Csm a fronte di osservazioni che costituiscono una libera manifestazione del pensiero tutelata dall’art. 21 della Costituzione.
Si è avuto di recente notizia di intercettazioni telefoniche nelle quali si parlava allegramente di protesi ortopediche “fetenti”. Intercettazioni che erano a disposizione dell’autorità giudiziaria sin dal 2002 ma che, per quanto è dato conoscere, non hanno dato luogo a provvedimenti intesi ad impedire che, come prescrive la legge, le riscontrate attività criminose venissero portate a conseguenze ulteriori col rischio che l’utilizzo di quelle protesi si sia protratto a lungo con grave danno per gli ammalati. Tempi quindi assai dilatati per fare chiarezza in una materia così delicata che non vorremmo fossero anche il destino dell’inchiesta che ha provocato la reazione di Vendola.

Brindisi, 11 agosto 2009
Michele Di Schiena




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