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mercoledì 7 marzo 2012

RIGASSIFICATORE BRINDISI


Lettera Aperta

Al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini

Al Ministro dello Sviluppo Economico

Corrado Passera

Oggetto: Rigassificatore Brindisi.

La società British Gas, che attraverso la Brindisi Lng è interessata alla costruzione del rigassificatore a Brindisi, ha annunciato l’intenzione di rinunciare al progetto aggiungendo che si appresta a chiudere le sue attività in questo capoluogo e a chiedere la cassa integrazione per i 17 dipendenti. La citata società si è prodotta poi in alcune generiche quanto inconsistenti considerazioni sugli ostacoli che avrebbero sinora impedito l’attuazione dell’opera avviata nel 2001.

La British Gas finge di ignorare che i lamentati “veti” non sono stati altro che reazioni difensive nei confronti di una iniziativa rovinosa per gli interessi del nostro territorio, decisa a suo tempo in solitudine e fuori dalle procedure e dalle garanzie previste dal nostro ordinamento dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi in un colloquio privato col Primo Ministro inglese Tony Blair. Un “peccato originale” al quale ha fatto seguito una marea di tortuosità, irregolarità e abusi che hanno segnato il procedimento autorizzativo e l’intera vicenda.

Irregolarità e abusi che hanno dato luogo, sul piano amministrativo, alla sospensione dell’autorizzazione a suo tempo concessa e all’espletamento di una procedura VIA postuma conclusasi con un parere segnato da mille contraddizioni e carico di numerose e pesanti “prescrizioni” alcune delle quali impugnate dalla stessa società progettatrice. Le stesse irregolarità hanno poi provocato, sul versante giudiziario, l’apertura di un processo penale per gravi reati che hanno offerto elementi di valutazione tali da giustificare ampiamente, in sede amministrativa, la revoca dell’autorizzazione ministeriale come atto doveroso di autotutela. Un processo penale oggi in fase dibattimentale nel corso del quale il Pubblico Ministero ha invocato la misura interdittiva della revoca di tutte le autorizzazioni concesse e la confisca della “colmata” realizzata a mare dalla Brindisi Lng per impedire la reiterazione dei reati ambientali.

Ora, delle due l’una: o la British Gas ha deciso veramente di rinunciare al progetto e allora formalizzi nei modi prescritti tale scelta per la riconosciuta impraticabilità (sia pure tardiva) del progetto o siamo di fronte ad un ennesima campagna di pressione sugli organi (politici, amministrativi, giudiziari) chiamati ad assumere rilevanti decisioni sulla vicenda e allora tale società va invitata ad astenersi da atti che mortificano l’autonomia e la dignità delle nostre istituzioni.

Quanto al processo penale in corso, rileviamo con amarezza che il Pubblico Ministero ha dovuto prendere atto della prescrizione dei reati in materia di corruzione e di altre illiceità, un malinconico epilogo causato da inadeguatezze normative e strutturali che consentono facili vie d’uscita da pesanti responsabilità, che nuocciono alla Giustizia e che alimentano spesso fra i cittadini disorientamento e sfiducia. Restano tuttavia in piedi, perché non colpiti dall’evento estintivo, i reati ambientali posti anche a fondamento della richiesta di confisca. Seguiremo con attenzione l’evolversi della vicenda giudiziaria nel pieno rispetto della libertà e dell’autonomia della Magistratura ma non possiamo non rilevare che essa ha messo in risalto fatti e comportamenti che, come detto, giustificano ampiamente la revoca amministrativa della concessa autorizzazione. Si tratta infatti di documenti non contestati e da circostanze pacifiche che, a prescindere dalla loro rilevanza penale, dimostrano all’evidenza l’illegittimità del provvedimento autorizzativo.

Facciamo perciò appello alle SS. LL. perché vogliano prendere atto della peculiarità della vicenda in questione caratterizzata dal fatto che la realizzazione del rigassificatore va incontro ad una triplice incompatibilità: ambientale per il sito prescelto nel porto di brindisi a ridosso del centro abitato e in una zona ad alto rischio di incidenti industriali; sociale perché in contrasto con il modello di economia locale progettato dall’Amministrazione provinciale, dal Comune e dalla Regione Puglia; morale per i fatti emersi nel corso del citato processo penale. Per il caso poi che la prospettata rinuncia della British Gas non avesse concreto seguito, chiediamo che le competenti Autorità ministeriali assumano ufficialmente obiettive informazioni sulla intera vicenda e aprano una procedura di autotutela per giungere alla definitiva rimozione del provvedimento autorizzativo liberando la nostra comunità da un progetto che pesa come una cappa di piombo sul futuro e sullo sviluppo del nostro territorio.

Il nostro impegno di contrasto al progetto del rigassificatore si è svolto e continuerà a svolgersi nel pieno rispetto della legalità e al di fuori di qualsiasi condizionamento ideologico: un impegno caratterizzato da un costruttivo rapporto con le forze politiche, le Amministrazioni locali e la Regione Puglia.

Brindisi, 7 marzo 2012

Italia Nostra, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, ACLI Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Peacelink

giovedì 19 marzo 2009

RIGASSIFICATORE A BRINDISI

RIGASSIFICATORE A BRINDISI:
IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA RICONOSCE LE RAGIONI DEL “NO”

Intervistato sulla scelta di candidarsi a Presidente dell’Amministrazione provinciale di Brindisi il presidente della locale Confindustria Massimo Ferrarese, ad una domanda sulla sua posizione in merito al problema del rigassificatore della Lng, ha testualmente dichiarato: «Essendo alla guida dell’Associazione era mio dovere ascoltare e quindi tutelare anche la Lng rispetto alla quale per la verità sono due anni che non dico più nulla … quel che farò rispetto all’impianto partirà necessariamente da quanto hanno deciso i Consigli comunale e provinciale». Precisando meglio la sua posizione sull’impianto, ha poi aggiunto: «E’ un “no” a Capobianco … ma sin da ora posso dire che lo spostamento, la cosiddetta delocalizzazione, può essere una soluzione». Un “no” preciso quindi all’impianto del quale si discute accompagnato solo da un certo possibilismo sulla sua eventuale localizzazione in altro sito.

Il presidente di Confindustria ha in sostanza detto con chiarezza che quando presiedeva l’Associazione degli Industriali curava interessi di parte mentre oggi, nel momento in cui aspira a svolgere un ruolo politico, si sente obbligato a tutelare gli interessi generali della nostra comunità e quindi a rifiutare il rigassificatore come progettato nel porto in località Capobianco. Come dire, e praticamente riconoscere, che gli interessi di parte sostenuti in precedenza venivano in conflitto prima, come lo vengono ancora oggi, con gli interessi collettivi della cittadinanza brindisina.

Le nostre Associazioni hanno in questi anni sempre affermato che gli interessi generali del nostro territorio impongono il rifiuto del progettato rigassificatore ed oggi il presidente della locale Confindustria ci dà pienamente ragione. Ribadiamo che il nostro impegno è stato sempre in linea con le scelte delle Amministrazioni locali, della Regione Puglia e della stragrande maggioranza dei cittadini che è scesa ripetutamente in piazza per chiedere un diverso modello di economia locale incompatibile con un impianto che costituisce, soprattutto, un grave attentato all’incolumità personale dei cittadini ed alla tutela dell’ambiente.

Brindisi, 18 marzo 2009

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Lipu, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

mercoledì 17 settembre 2008

CONFRONTO FRA IL SINDACO MENNITTI E LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

Confronto fra il Sindaco Mennitti e le Associazioni ambientaliste

Nell’ambito della scelta dell’onorevole Mennitti di incontrare anche le espressioni della società civile in vista della possibile riproposizione della sua candidatura a sindaco di Brindisi, si è svolto nei giorni scorsi un confronto fra le nostre associazioni ed il primo cittadino. Il Sindaco, nell’introdurre l’incontro, ha ricordato i punti salienti della sua esperienza alla guida dell’Amministrazione cittadina ed ha sottolineato i problemi ancora aperti che richiedono una coerente e tenace azione rivolta a risolverli nell’interesse superiore della comunità brindisina.
Le nostre associazioni, che per loro natura si muovono esclusivamente sul piano sociale con un impegno di cittadinanza attiva e quindi al di fuori delle logiche propriamente partitiche, hanno apprezzato l’impostazione “non elettorale” data dal sindaco all’iniziativa ed hanno sottolineato che l’incontro non poteva che svolgersi in chiave di partecipazione democratica per un confronto sui problemi che interpellano le istituzioni locali. In tale ottica esse hanno messo in rilievo la sostanziale concordanza di intenti sul tema centrale di una diversa “idea” della città e del suo sviluppo (la “Città d’acqua”) ed hanno dato atto al Sindaco di avere egli affrontato i gravi problemi ambientali, in primo luogo quello del rigassificatore, con lucidità e coraggio ponendosi al servizio degli interessi generali della collettività. Hanno quindi sottolineato la centralità ed il valore strategico dell’opposizione all’impianto di rigassificazione che va portato avanti con costante vigore e con la massima determinazione.
Sul piano propositivo, le nostre associazioni hanno però rilevato l’esigenza che venga dato il dovuto impulso alla partecipazione democratica dei cittadini da promuovere creando le occasioni perché essi, a livello circoscrizionale prima (con incontri di base) e cittadino poi (con una conferenza conclusiva), possano dare il proprio contributo di indicazioni e di indirizzi in merito all’azione da svolgere per assicurare alla città un più promettente futuro. La partecipazione democratica è invero il presupposto necessario per dare, con il successivo apporto di qualificate valutazioni tecnico-professionali, organicità e qualità al progetto rivolto ad innovare in positivo gli attuali assetti dell’economia locale, mettendo a punto nel frattempo urgenti misure intese a fronteggiare, nei limiti dei poteri attribuiti all’Amministrazione comunale, le più gravi emergenze occupazionali. Un progetto che deve includere il rilancio dell’agricoltura che è stata e deve continuare ad essere un importante vocazione del nostro territorio.
Da parte delle nostre associazioni è stata poi sottolineata l’esigenza di tempestivi ed efficaci interventi tesi a combattere il preesistente degrado di alcune zone periferiche della città e l’importanza di portare a soluzione sul versante amministrativo la vicenda di “Acque Chiare” considerandola una questione legata allo sviluppo del turismo da affrontare privilegiando su ogni altro legittimo (e quindi meritevole di tutela) interesse quello dell’intera collettività. È stata inoltre messa in rilievo la necessità di un miglioramento della macchina amministrativa per adeguarla alle tante pressanti esigenze della città; l’opportunità di favorire una diversa e più efficiente organizzazione dei servizi sociali; l’attenzione che merita il piano di emergenza contro gli incidenti industriali e l’urgenza che si proceda finalmente alla effettiva distribuzione delle 35.000 copie del relativo manuale di istruzioni inspiegabilmente scomparse; la necessità, quanto mai attuale, che sia fatta chiarezza sulle cause strutturali del susseguirsi dei blackout nel petrochimico e di incidenti nella zona industriale; l’esigenza che venga quanto prima approvato il piano della costa e che si proceda al varo di credibili e coerenti piani di Area Vasta e Urbanistico generale; la doverosità di una attiva e attenta partecipazione del Comune alla redazione del piano locale della salute; l’esigenza di svolgere un ruolo attivo dell’impegno rivolto ad ottenere il potenziamento dei servizi di trasporto per meglio collegare Brindisi al resto del Paese e a tutta l’Europa.
In vista delle prossime elezioni amministrative le nostre associazioni restano ovviamente a disposizione dei candidati alle cariche istituzionali che intendano confrontarsi con esse sui problemi del territorio senza alcun coinvolgimento di tipo elettorale.
Brindisi, 17 settembre 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, Forum ambiente salute e sviluppo, LIPU, Medicina Democratica, A.I.C.S., Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

sabato 2 agosto 2008

GLI AMBIENTALISTI INCONTRANO IL SINDACO MENNITTI

GLI AMBIENTALISTI INCONTRANO IL SINDACO MENNITTI

Nel quadro della iniziativa rivolta a rilanciare il confronto sulle prospettive del diverso modello di sviluppo dell’economia locale, le nostre associazioni, dopo aver colloquiato con il presidente della provincia Michele Errico, si sono incontrate con il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti per un largo e approfondito scambio di idee.
Durante la riunione il Sindaco Mennitti ha confermato la linea di ferma opposizione dell’Amministrazione comunale alla realizzazione del progettato rigassificatore a Capobianco ed ha riproposto le linee fondamentali del progetto “Brindisi città d’acqua” che ha caratterizzato in positivo l’impegno della sua gestione amministrativa e che ha già dato segni di promettente avvio. Ha poi ricordato le rilevanti iniziative intese a rilanciare la cultura nella nostra città per il loro valore specifico e per l’impulso che sono destinate a dare allo sviluppo della nostra economia.
Le nostre associazioni hanno espresso il loro apprezzamento per la sensibilità ambientale ancora una volta dimostrata dal Sindaco, anche a nome della sua amministrazione, ed hanno seguito con vivo interesse gli impegni da lui illustrati. Esse hanno sottolineato l’esigenza che le Amministrazioni locali si adoperino per rilanciare la partecipazione democratica e su questa esigenza è stata registrata la piena convergenza di intenti da parte del Sindaco.
Brindisi, 2 Agosto 2008
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

sabato 19 luglio 2008

RIGASSIFICATORE: LA BRINDISI LNG COME CONTROPOTERE?

Rigassificatore: la Brindisi Lng come contropotere?

Sulla questione del rigassificatore la Brindisi Lng ha scatenato negli ultimi tempi con dovizia di mezzi una campagna persuasiva utilizzando, a suo modo, l’esito degli incontri con alcune organizzazioni sociali e promuovendo improprie iniziative pubblicitarie atte ad accreditare prodotti prettamente commerciali. L’ingegnere Giorgio Battistini poi con una serie di dichiarazioni tenta, contro l’evidenza dei fatti, di sostenere l’assunto secondo il quale questa campagna avrebbe sortito effetti in qualche modo favorevoli agli obbiettivi perseguiti. Non è vero: non ha spostato di un millimetro le posizioni già note che fanno registrare la netta opposizione al rigassificatore degli Enti locali, delle forze politiche e della stragrande maggioranza delle espressioni della società civile.
Ma cosa vuol dimostrare la Brindisi Lng? Presume forse di porsi come un contropotere di stampo colonialistico, alternativo a quello delle Amministrazioni locali? Dimentica che tali Istituzioni rappresentano legittimamente e democraticamente la volontà popolare? Insegue l’assurdo sogno di poter umiliare le legittime rappresentanze della nostra comunità? Si tratta di comportamenti che dimostrano un’incompatibilità culturale fra la società inglese e la nostra realtà. Un insanabile contrasto che vistosamente si aggiunge all’incompatibilità ambientale del nefasto impianto.
Le nostre associazioni stanno svolgendo gli incontri annunciati alcuni giorni addietro, per discutere dei temi cruciali legati allo sviluppo del nostro territorio. Stiamo incontrando intanto le istituzioni locali per approfondire le tematiche legate ad un diverso sviluppo dell'economia.
Durante l’incontro con l’Amministrazione Provinciale, svoltosi in apertura di questo ciclo, vi è stato un fruttuoso scambio di idee sulle iniziative di tale ente rivolte a promuovere un assetto dell’economia locale rispondente alle esigenze e alle potenzialità del nostro territorio. Il Presidente Errico ha, in particolare illustrato i risultati recentemente ottenuti in un comparto strategico ed importante come quello aeronautico, dagli importantissimi potenziali economico-occupazionali senza aggressioni al territorio e moltiplicazione dei fattori di rischio. Ha poi sottolineato il fattivo impegno per la tutela dell'ambiente e per l'avvio di una storica stagione di bonifiche in cui siano giustamente affrancate del relativo onere le piccole e medie aziende locali non colpevoli dell'inquinamento. Infine ha ribadito la ferma e coerente posizione della Provincia contro la pretesa di realizzare un impianto di rigassificazione che oltre ad essere estremamente pericoloso, vanificherebbe le iniziative ed i progetti rivolti a far decollare Brindisi e il suo territorio rispetto alla crisi economica e sociale prodotta dallo sviluppo eterodiretto mendicato per decenni. Circa il rigassificatore, il Presidente Errico ha illustrato le recenti iniziative in tema di V.I.A., con il parere prodotto di concerto con il Comune, e in tema di sicurezza, con la "partita" del Nulla Osta Di Fattibilita' ancora non affatto chiusa.
La Brindisi Lng riporta alla fine di ogni incontro generiche dichiarazioni di plauso al dialogo avviato, noi riportiamo il fermo impegno di chi rappresenta democraticamente i brindisini ad opporsi in ogni modo ad un progetto catastrofico per l'economia e la sicurezza della città e dell'intera provincia.

Brindisi, 18 luglio 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

sabato 5 aprile 2008

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PD

In occasione dell’intervento dell’on.le Veltroni a Brindisi
Lettera aperta al Segretario nazionale del Partito Democratico

Egregio onorevole,
siamo d’accordo con Lei sulla scelta dell’“ambientalismo del fare” se per esso s’intende un ambientalismo che, sconfiggendo il malaffare e le corruzioni, punta a conciliare le esigenze della crescita con la tutela del territorio e soprattutto della salute dei cittadini. Ed è proprio per questo che le nostre associazioni di cittadinanza attiva stanno da tempo lottando per portare avanti il discorso di un nuovo modello di sviluppo dopo il fallimento della vecchia politica e della vecchia gestione dell’economia locale, l’una e l’altra naufragate fra inchieste giudiziarie e clamorosi scandali con una reazione di popolo che portò nel 2004 ad un radicale rinnovamento delle Amministrazioni locali. Brindisi, una città devastata da scelte insensate, ha voltato pagina ed in questa ottica va riguardato il rifiuto del rigassificatore la cui realizzazione, oltre ad essere fonte di gravissimi pericoli per l’incolumità dei cittadini, segnerebbe un angoscioso ritorno a logiche e pratiche che sono state inappellabilmente condannate dalla nostra comunità.
La questione del rigassificatore è stata infatti considerata dai responsabili delle forze politiche di vitale importanza per il futuro del nostro territorio. Rammentiamo al riguardo che i Consigli comunale e provinciale di Brindisi e quello della Regione Puglia hanno ripetutamente votato all’unanimità ordini del giorno che esprimevano un irreversibile rifiuto del rigassificatore per la sua assoluta incompatibilità ambientale e sociale ed impegnavano le rispettive Amministrazioni ad assumere ogni necessaria iniziativa per impedire la costruzione del contestato impianto.
Il progetto relativo al rigassificatore era stato invero autorizzato a seguito di un procedimento amministrativo viziato da gravi illegalità e segnato da comportamenti che hanno giustificato l’apertura di un inchiesta penale sfociata nell’arresto di amministratori e imprenditori locali nonché di qualificati manager della società costruttrice Brindisi LNG/British Gas e nel sequestro della zona destinata ad ospitare l’impianto. Tale procedimento penale è ancora in corso ma ha già messo vistosamente in rilievo fatti pacifici e comportamenti documentati dai quali la competente Autorità amministrativa non può in alcun modo prescindere. Ne è conferma l’accusa che la Magistratura ha mosso alla società costruttrice (Brindisi LNG alias British Gas) di avere commesso, come si legge negli atti del noto procedimento penale, un «illecito amministrativo per non avere adottato modelli di organizzazione idonei a prevenire» alcuni reati commessi «da persone che rivestivano, all’epoca della commissione dei fatti, funzioni di rappresentanza» e di dirigenza traendo dalla loro condotta «un profitto di rilevante entità, consistito nell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale alla realizzazione e all’esercizio di un rigassificatore in Brindisi e nel rilascio da parte della locale Autorità Portuale della concessione demaniale».
Dopo ripetute sollecitazioni delle Amministrazioni locali, dopo diverse massicce manifestazioni di protesta e dopo l’apertura di un procedimento di infrazione da parte della Commissione Europea, il Ministro dello Sviluppo Economico ha con proprio decreto avviato una procedura di revisione dell’iter autorizzativo disponendo la sospensione amministrativa dei lavori di costruzione ed autorizzando la LNG a chiedere una procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale postuma e, in quell’ambito, alla consultazione delle popolazioni interessate. Anche questo procedimento è in corso a seguito di una richiesta avanzata dalla Brindisi LNG che ha così contraddetto la sua consolidata linea di radicale opposizione a qualsiasi riapertura del procedimento. Ma tale richiesta è stata ritenuta inadeguata, perché priva dell’analisi dei rischi industriali e della necessaria documentazione, dal Ministero dell’Ambiente che ha invitato la società ad integrare la istanza.
Risulta allora di tutta evidenza che la battaglia contro il rigassificatore delle Amministrazioni locali, della Regione Puglia e di un vasto e variegato movimento della società civile non ha nulla di ideologico ed è indenne da qualsiasi inclinazione partigiana. È una battaglia di civiltà rivolta a sostenere che il rigassificatore a Brindisi non può essere realizzato per ragioni oggettive, precise e di palmare evidenza che si sostanziano nella estrema pericolosità dell’impianto in relazione al sito prescelto, localizzato nel porto a ridosso del centro abitato e nelle immediate vicinanze di altri impianti a rischio di incidente rilevante, e nell’impressionante mole di irregolarità, falsità e loschi affari che ha costituito la base di un procedimento amministrativo che ha viziato la volontà della Pubblica Amministrazione. Per queste ragioni le Amministrazioni locali e il nostro movimento hanno chiesto e continuano a chiedere l’annullamento immediato della autorizzazione a suo tempo concessa e considerano riduttiva e dilatoria la decisione ministeriale di far svolgere una VIA postuma e nel corso di essa la consultazione delle popolazioni interessate. Consultazione che, in questo specifico caso, non ha alcun senso perché la nostra comunità si è già espressa con le citate deliberazioni consiliari delle Amministrazioni locali che nel modo più autorevole e democratico rappresentano la volontà popolare. Oltre a non essere possibile, quanto ai rischi di incidente rilevante, per vuoto normativo evidenziato - più autorevolmente di altri - dal Ministero dell'Interno.
Sta di fatto che la procedura di VIA è stata già in qualche modo avviata e, a fronte di questa situazione, la nostra comunità deve far valere le sue ragioni sia in quella sede che fuori di essa chiedendo alla politica di assumersi sulla sconcertante vicenda tutte le sue responsabilità.
Ringraziando per l’attenzione porgiamo distinti saluti.
Brindisi, 05 aprile 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

domenica 30 marzo 2008

LA LNG SCEGLI LA VIA FACILE MA NON RISPONDE

LA LNG SCEGLI LA VIA FACILE MA NON RISPONDE

Gli incontri promossi dalla LNG sulla questione del rigassificatore hanno avuto inizio, guarda caso, con la locale Confindustria (ma la LNG non fa parte della Confindustria?) e con la notizia di una generica concordanza sul «punto di vista» di tale società che conferma, manco a dirlo, quanto già si sapeva. Una convergenza comunque carica di riserve se è vero come è vero che l’associazione degli industriali non ha ritenuto di andare, con le dichiarazioni del presidente Ferrarese, oltre l’uso dei verbi al condizionale per indicare i pretesi vantaggi dell’impianto. Ha detto infatti Ferrarese che il progetto «potrebbe» assicurare un contributo significativo per lo sviluppo economico locale, che il rigassificatore «contribuirebbe» alla crescita del sistema portuale e che «assicurerebbe» l’approvvigionamento energetico con aumento dei livelli occupazionali.
Noi invece usiamo espressioni di certezza nel rilevare che la Confindustria disinvoltamente tace sul tortuoso iter, segnato da pesanti indagini penali, che ha portato all’autorizzazione e sulla ferma opposizione al progetto delle amministrazioni locali e della stragrande maggioranza della popolazione. E diciamo anche che il rigassificatore, in caso di sua realizzazione, sarà una iattura per il territorio e l’economia brindisina e bloccherà l’avviato processo di rigenerazione sociale e politica della nostra comunità. Rileviamo inoltre che la LNG, iniziando gli incontri con la Confindustria, ha imboccato la via più facile fingendo di ignorare i rifiuti già registrati e i dissensi facilmente prevedibili.
Esprimiamo poi sorpresa per il silenzio dell’ing. Battistini in ordine alle due domande che gli abbiamo posto sulla stampa il 23 marzo scorso: la prima sulla sua disponibilità a mettere in discussione la costruzione dell’impianto e la seconda in merito alla significativa mancanza di qualsiasi commento sull’accusa di illecito amministrativo che la magistratura ha formulato nei confronti della British Gas per i comportamenti di alcuni suoi manager durante la procedura autorizzativa. Osserviamo intanto che l’ingegner Battistini, così pronto a contestarci con pretestuosi argomenti il rifiuto degli incontri proposti, tarda tanto a rispondere pubblicamente, in modo puntuale e pertinente, alle innegabilmente chiare domande rivolte a verificare le ragioni del nostro rifiuto. Ma noi continuiamo ad attendere le risposte dell’ing. Battistini convinti che un suo definitivo silenzio confermerebbe clamorosamente la fondatezza delle nostre ragioni.

Brindisi, 30 marzo 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente

sabato 8 marzo 2008

Lettera aperta a tutti i candidati al Parlamento della Circoscrizione della Puglia

Lettera aperta a tutti i candidati al Parlamento della circoscrizione della Puglia

La questione del rigassificatore è stata considerata dai responsabili delle forze politiche di vitale importanza per il futuro del nostro territorio. Rammentiamo al riguardo che i Consigli comunale e provinciale di Brindisi e quello della Regione Puglia hanno ripetutamente votato all’unanimità ordini del giorno che esprimevano un irreversibile rifiuto del rigassificatore per la sua assoluta incompatibilità ambientale e sociale ed impegnavano le rispettive Amministrazioni ad assumere ogni necessaria iniziativa per impedire la costruzione del contestato impianto.
Il progetto relativo al rigassificatore era stato invero autorizzato a seguito di un procedimento amministrativo viziato da gravi illegalità e segnato da comportamenti che hanno giustificato l’apertura di un inchiesta penale sfociata nell’arresto di amministratori e imprenditori locali nonché di qualificati manager della società costruttrice Brindisi LNG/British Gas e nel sequestro della zona destinata ad ospitare l’impianto. Tale procedimento penale è ancora in corso ma ha già messo vistosamente in rilievo fatti pacifici e comportamenti documentati dai quali la competente Autorità amministrativa non può in alcun modo prescindere.
Dopo ripetute sollecitazioni dell’Amministrazioni locali, dopo diverse massicce manifestazioni di protesta e dopo l’apertura di un procedimento di infrazione da parte della Commissione Europea, il Ministro dello Sviluppo Economico ha con proprio decreto avviato una procedura di revisione dell’iter autorizzativo disponendo la sospensione amministrativa dei lavori di costruzione ed autorizzando la LNG a chiedere una procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale postuma e, in quell’ambito, alla consultazione delle popolazioni interessate. Anche questo procedimento è in corso a seguito di una richiesta avanzata dalla Brindisi LNG che ha così contraddetto la sua consolidata linea di radicale opposizione a qualsiasi riapertura del procedimento. Ma tale richiesta è stata ritenuta inadeguata, perché priva dell’analisi dei rischi industriali e della necessaria documentazione, dal Ministero dell’Ambiente che ha invitato la società ad integrare la istanza.
Risulta allora di tutta evidenza che la battaglia contro il rigassificatore delle Amministrazioni locali, della regione Puglia e di un vasto e variegato movimento della società civile non ha nulla di ideologico ed è indenne da qualsiasi inclinazione partigiana. È una battaglia di civiltà rivolta a sostenere che il rigassificatore a Brindisi non può essere realizzato per ragioni oggettive, precise e di palmare evidenza che si sostanziano nella estrema pericolosità dell’impianto in relazione al sito prescelto, localizzato nel porto a ridosso del centro abitato, e nell’impressionante mole di irregolarità, falsità e loschi affari che ha costituito la base di un procedimento amministrativo che ha viziato la volontà della Pubblica Amministrazione. Per queste ragioni le Amministrazioni locali e il nostro movimento hanno chiesto e continuano a chiedere l’annullamento immediato della autorizzazione a suo tempo concessa e considerano riduttiva e dilatoria la decisione ministeriale di far svolgere una VIA postuma e nel corso di essa la consultazione delle popolazioni interessate. Consultazione che, in questo specifico caso, non ha alcun senso perché la nostra comunità si è già espressa con le citate deliberazioni consiliari delle Amministrazioni locali che nel modo più autorevole e democratico rappresentano la volontà popolare.
Sta di fatto che la procedura di VIA è stata già in qualche modo avviata e, a fronte di questa situazione, la nostra comunità deve far valere le sue ragioni sia in quella sede che fuori di essa chiedendo alla politica di assumersi sulla sconcertante vicenda tutte le sue responsabilità. E chiediamo, in particolare, a ciascuno dei signori candidati destinatari della presente nota quanto segue:
1. di rendere con ogni tempestività pubblicamente nota la posizione personale sul problema del rigassificatore a Brindisi;
2. di far conoscere, qualora questa posizione dovesse coincidere con quanto da noi auspicato, quali iniziative intende prendere per sostenere la lotta della nostra comunità e per sensibilizzare i vertici del proprio partito sulla drammatica questione in modo che essa venga valutata non con le logiche riguardanti la questione dei rigassificatori in generale ma con un approccio che prenda in considerazione concretamente il caso specifico di Brindisi assumendo, se necessario, oggettive informazioni da fonti ufficiali.
Ci riserviamo ovviamente di rendere noti i risultati di questa nostra iniziativa segnalando le risposte positive, quelle di possibile dissenso ed anche le eventuali non risposte.
Ringraziando per l’attenzione porgiamo distinti saluti.
Brindisi, 8 marzo 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

lunedì 11 febbraio 2008

LA BRITISH GAS E L'INCREDIBILE

LA BRITISH GAS E L’INCREDIBILE
Dallo studio della documentazione depositata dalla Brindisi LNG rileviamo in questi giorni l’incredibile: lo Studio di Impatto Ambientale tutto ha trattato, tranne che l’impatto principale del rigassificatore e cioè il rischio di incidente industriale. Ancora una volta la British Gas è reticente, con l’aggravante che espressamente il decreto di sospensione dell’autorizzazione ha previsto la VIA come strumento di coinvolgimento della popolazione proprio sui rischi di incidente rilevante.
Posto che comunque, come la scorsa estate ha rilevato in una memoria la stessa Brindisi LNG sancendo l’impossibilità amministrativa di portare a termine il proprio iter, non esistono allo stato le norme che per legge (art. 23 D.Lgs 334/99) devono fissare le modalità di consultazione della popolazione sui rischi di incidente rilevante, c’è da chiedersi come potrebbe la popolazione esprimersi su tali rischi sulla base di uno studio di parte che parla di rumori ed emissioni ma non di rischi industriali, non di vicinanza ad altri impianti a rischio, non di movimentazione delle navi gasiere. Uno studio che parla persino del vicino sito protostorico di Punta delle Terrare ma assolutamente nulla dice del confinante molo petrolchimico, della straordinaria concentrazione di rischi di incidenti rilevanti entro un raggio tanto breve da impressionare e della possibilità di un catastrofico effetto domino.
Nello Studio d’Impatto Ambientale, come è normale che sia, c’è un quadro sulla vigente pianificazione del territorio, con menzione del Piano di Risanamento del territorio di Brindisi di cui al DPR 23/4/98, evidentemente tralasciando che proprio quel DPR indica la strada della delocalizzazione dei rischi industriali troppo concentrati in quell’area. Capiamo la scelta politica di Brindisi LNG (provare a farla franca rispetto agli obblighi di legge sottraendosene) così come capiamo il tentativo della stessa di far passare per esaustivo il Nulla Osta di Fattibilità (N.O.F.) dei Vigili del Fuoco del 18 ottobre 2002, che nulla ha a che fare con la VIA. Ma ce ne scandalizziamo e denunciamo tale approccio come l’ennesima offesa alla comunità brindisina, ad ulteriore conferma di certe mentalità colonialistiche che la nostra città continuerà sempre a respingere.
Segnaliamo il tutto alla Magistratura - che secondo la stampa locale - sta ricostruendo intorno a quel N.O.F. 2002 vicende poco chiare e di possibile rilevanza penale. Resta il fatto che alla comunità brindisina risulta intollerabile che il Presidente del Comitato Tecnico Regionale (il quale ha rilasciato il NOF) - sempre secondo quanto riferisce la stampa locale - abbia potuto godere per motivi personali a Roma della ospitalità in albergo della British Gas.
Rileviamo intanto come invece nella VIA del rigassificatore di Taranto proprio il rischio di incidente rilevante e l’effetto domino sono stati oggetto di specifici studi successivi al NOF. Chiediamo che il Comitato Tecnico Regionale provveda a rivedere quel NOF sulla base dell’attuale progetto e delle situazioni di rischio di incidente rilevante come oggi note, in particolare con riferimento ai moli petrolchimico ed LNG, al realizzando accosto per la nuova area carburanti per le navi militari programmata a Capo Bianco ben prima del rigassificatore e alla programmazione portuale che vede sul molo petrolchimico la concentrazione pure delle gasiere per la Ipem, azienda che nel frattempo sta dando corso alla triplicazione del proprio deposito, in barba alla determinazione regionale di assoggettamento di tale ampliamento a procedura di VIA.
Ci aspettiamo del resto che, in sede di Conferenza di Servizi per la VIA del rigassificatore, tutte le Amministrazioni che hanno rilasciato un parere siano chiamate e renderlo nuovamente sulla base dell’attuale situazione e programmazione portuale e industriale. Rileviamo al momento, ben servito su un piatto d’argento al Ministero dell’Ambiente, il motivo per cui negare il parere favorevole di compatibilità ambientale dell’opera senza ulteriori perdite di tempo.
Brindisi, 11 febbraio 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.




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