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sabato 27 dicembre 2008

LE SCARPE A PUNTA (di Augusto Guarini)

LE SCARPE A PUNTA

Spero che il Sindaco Incalza si munisca di un paio di scarpe a punta e che le indossi per allontanare coloro i quali “alzando la voce” ottengono, alterando la volontà originaria del Sindaco a discapito di chi in silenzio si allontana….

Spero che il Presidente Errico ed il movimento “a sinistra” non ritrattino su chi fa il male della politica, in quanto sono il filo conduttore che ci accomuna e rappresenta il motivo che mi ha spinto 2 anni fa a mettermi in gioco insieme ad altre 20 persone della società civile, che come me, non avevano mai avuto alcuna esperienza politica in passato:
- movimento a sinistra fine 2005, “ la contiguità con soggetti imprenditoriali nati dal nulla che ostentano stili di vita che stridono con valori forti della sinistra austera e popolare, che usciti dalle porte del Palazzo di città riescono sempre sorprendentemente ricevere commesse private su iniziative che hanno avuto a che fare con l’amministrazione comunale”.
- Presidente Errico, “ non ci sono le condizioni politiche perché vada avanti e non ci sono neppure perché il PD possa restare all’amministrazione se si continua di questo passo, con un partito che non è più espressione di interessi collettivi, assomigliando sempre più a un CLAN “.

Spero che in futuro si riformi un “grande centro” dove si possano collocare tutti i militanti politici e non che si trovano a disagio nel PD e nel PDL ma perché ciò accada bisognerebbe avere il coraggio di partire privilegiando chi è “al di sopra di ogni sospetto” (no a pregiudicati, no a persone di dubbia moralità anche se portatori di voti, spesso si guarda ai voti che portano e non a quelli che fanno perdere). Consapevoli che così facendo si pagherà un prezzo dovuto all’inesperienza e che ci si dovrà munire di molte “scarpe a punta” (un po’ come fece la prima volta la lista Mesagneincalza).

Spero che non si continui a dire che a Mesagne sia cresciuto il numero degli occupati ! E’ un modo squallido per difendere il proprio insuccesso politico non curandosi che così facendo si offende la dignità dei tanti giovani e meno giovani disoccupati e di tutti coloro che sono stati costretti a lasciare Mesagne per trovare un posto di lavoro.

Spero che a Mesagne si faccia realmente un fronte comune contro l’illegalità, “gli amici degli amici” e che in Consiglio Comunale emergano le diversità ideologiche ma che non venga mai meno la propositività, il buon senso e non ci si scordi mai che siamo stati chiamati a curare solo gli interessi della città.

Mi hanno gia fatto notare che “chi di speranza vive disperato muore”, ma io sono fiducioso e sono sicuro che attualmente l’unica persona che può dare fiato disinteressatamente a queste speranze sia il Sindaco Incalza (se lo vorrà, se ascolterà meno “chi alza la voce” e se utilizzerà “le scarpe a punta”). Ricordo a me stesso che a volte fa meno danni una decisione sbagliata che una buona mediazione.

AIUTATEMI A SPERARE!!!

Buon 2009 a tutti.

AUGUSTO GUARINI
CONSIGLIERE COMUNALE INDIPENDENTE

martedì 23 dicembre 2008

LA PROLOCO RIPARTE PER IL 2009



La Pro Loco riparte per il 2009
Scritto da Daniele Morleo



Una frugale colazione autofinanziata è stata testimone delle "fatiche" della Pro Loco di Mesagne per il 2008.
Gli oltre cento soci si sono riuniti per tracciare un bilancio morale e per rinnovare la loro volontà di dare vita, in maniera gratuita, allo sviluppo del turismo locale ed alla realizzazione di eventi e manifestazioni ormai entrate nella tradizione mesagnese come la Palma d'Oro, La Cavalcata dei Re Magi, in programma il prossimo 6 di gennaio 2009, eventi canori e teatrali, percorsi turistici guidati, "Mesagne in bicicletta", apertura dello sportello di informazione turistica del Comune. (Nella foto a sinistra il Presidente della Pro Loco Avv. G. Castrignanò, a destra il Vicepresidente Dott. V. Gatto)
Tutti i soci augurano alla cittadinaza gli auguri per le Festività e si sono trovati d'accordo nella volontà di continuare la vita asociativa della Pro Loco di Mesagne che opera fin dal 1965.

lunedì 22 dicembre 2008

MESAGNE: DOVE E' FINITO LO SLOGAN DI INCALZA?

MESAGNE: DOVE E’ FINITO LO SLOGAN DI INCALZA?

Fin dalla prima affermazione di Incalza ero convinto, insieme al Movimento che rappresento, della necessità di farlo restare in carica perché governando il centrodestra avrebbe in maniera clamorosa dimostrato tutte le sue carenze, i suoi appetiti e la sua inadeguatezza. Tali previsioni non solo oggi si rivelano esatte anzi si è andati al di là di ogni cupa aspettativa. Le tre parole chiave del centro-destra nella campagna elettorale scorsa sono state: partecipazione, legalità e trasparenza. Riporto qui di seguito alcuni degli episodi più importante che hanno caratterizzato l’operare del Sindaco Incalza e della sua Giunta politica per verificare quanto i tre principi siano stati tenuti in conto.

Episodio primo: arroccatosi dietro la falsa scusa della scarsità di tempo avuto a disposizione, il centro-destra occupandosi del nodo relativo all’Area Vasta presenta una accozzaglia di schede progetto che poco hanno a che vedere l’una con l’altra; non ci si pone il problema delle ricadute del progetto sull’intera area e, soprattutto intendendo per partecipazione dare informazione su quanto la Giunta sta facendo, non ci si accorge che è proprio la partecipazione il cuore, l’anima del progetto e quindi l’origine dello stesso.

Episodio secondo: nel frattempo la giunta pressata dall’Auchan che ha estrema fretta di rinnovare la convenzione, con una delibera proroga il termine dell’accordo con la multinazionale non già fino al 2011, come era stato richiesto, ma fino al 2014 e senza coinvolgimento alcuno della città e delle istituzioni. Riuscire a trovare una logica politica in questo è impossibile a meno che non si guardi alla politica come ad un mercato e la rappresentanza democratica non conti nulla e si creda che possa essere un esercizio da riservare solo a chi avrà l’ardire di suonare al campanello (trasparenza, legalità).

Episodio terzo: il documento sulla rigenerazione urbana ha tenuto occupato il Consiglio Comunale per ben quattro sedute. Nella prima di queste l’Assessore Semeraro presenta un documento che viene palesemente e inequivocabilmente accusato di plagio (arte del copia e incolla) da vari consiglieri dell’opposizione. La giunta e l’assessore in primis rimediano una figuraccia alle quali è difficile assistere non sanata nemmeno quando si giunge all’ultimo dei quattro Consigli o perché mentre la prima parte del testo all’esame è stata cambiata (almeno nella forma) la seconda parte è totalmente e nuovamente copiata da un documento adottato da alcune città del nord Italia. Si tratta quindi di una nuova dimostrazione di inadeguatezza e incapacità dell’assessore che comunque resta al proprio posto.

Episodio quattro: il sindaco Incalza convoca i capigruppo consiliari e i segretari di partito ad un incontro con l’Auchan e le Leroy Merlin, unitamente ai rappresentanti delle varie categorie produttive, per dare l’opportunità a questi colossi commerciali di pretendere riconoscenza dalla città per ciò che stanno facendo per il territorio. Un comportamento francamente arrogante, fin qui mai esibito, e che solo un’amministrazione prona e ammorbidita ha potuto consentire. La giunta Incalza è riuscita a ribaltare il rapporto di forza tra l’Auchan e la città, rapporto che le passate amministrazioni avevano faticosamente costruito e difeso. Ed è proprio a margine di quell’appuntamento che il Sindaco dirà di aver “segnalato qualcuno – a Leroy Marlin – per essere presi in considerazione per l’assunzione” e di aver suggerito anche le aziende disposte ad eseguire i lavori. Non mi sottraggo dal rilevare la gravità di tali dichiarazioni e per quanto mi riguarda deplorevoli e inammissibili sono soprattutto gli atti che le hanno accompagnate e che hanno creato di fatto una distinzione tra disoccupati di serie A e disoccupati di serie B, tra veramente bisognosi e bisognosi così così. Tali pratiche sono vergognose e non importa da che parti vengono perché tali restano. Realizzate e dichiarate (in trasparenza) dal Sindaco sono non solo disonorevoli ma addirittura lesive del prestigio della città e della Istituzione che rappresenta.

Questi riportati sono solo alcuni degli episodi succedutesi in questi mesi, tra qualche giorno verranno al pettine altri nodi come quello relativo alla raccolta differenziata e indifferenziata e il riassetto dirigenziale degli uffici comunali. Anche queste ultime già avviate senza nessun percorso di partecipazione e di trasparenza e con dubbi seri se non sulla legalità almeno sulla legittimità. Dove è finito lo slogan di Incalza?

Mesagne, 22 dicembre 2008

Cosimo GUIDO
coordinatore cittadino di A Sinistra - Mesagne

Quandu nasciu.... di Catone Tersonio

Quandu nasciu… di Catone Tersonio

Mena Pippinu, no štari a uardari
ppìccia lu fuecu e datti ta fari,
trova to’ pezzi ti linu suttili,
zzicca štu cani ca perdi li pili;

štrazza nna vešta e fani li fassi
e di la pagghia fanni to’ massi
ca sobbr’a una si štendi Maria,
sobbr’a quedd’atra, ci nasci Mmissia;

po’ ppiendi l’acqua e falla bbulliri:
uarda štu cani, mi faci vviliri…
Forza Maria, spingi cchiù forti
štringi li tienti nfacci alla morti.

Menchia Pippinu, tu štai a bbabbari…!
Iessi dda ffori ca cqua no puè štari,
porta lu cani e fallu pisciari
ca quandu tuerni ti ticu ć’à fari.

Brava Maria, cuntinua ccussini
tu tici noni, iu ticu ti sini
e dalla fermi nna bbedda spingiuta
cu nasci Crištu alla prima chiangiuta.

Zzicca Maria, e viti ć’à fattu
ca ti nnu rrei è lu megghiu litrattu…
Mo’ ca mi servi Pippinu no nć’eti:
sulu štu cani šta mmienz’a lli pieti.

TRINITAPOLI - MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI = 59 -52

TRINITAPOLI - MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI = 59 - 52

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Carriero Ale. 6, Mazza 6, Passante n.e.,, Voglino 6, Scalera 4, Risolo 5, Monna 2, Cpodieci, Carriero C. n.e., De Maria 23. Allenatore: Massimo Distante.

TRINITAPOLI: Loprieno 4, Basanisi n.e., Lovino 9, Castro 9, Di Lauro 9, Barbaro n.e., Basanisi C. n.e., Piarulli 11, Totaro 10, Arbore 7. Allenatore: V. Losito.

Arbitri: Lobascio di Ruvo di Puglia e Lorusso di Altamura.

Parziali:18-17 14-7 6-21 27-7

Torna ancora a mani vuote la Mens Sana 2MD Mesagne che perde anche nell'ultima gara dell'anno contro un modesto Trinitapoli. Per ritornare alla vittoria i mensanini dovranno rinviare l'appuntamento al nuovo anno. La Mens Sana si presente in campo con Risolo, Scalera, De Maria, Voglino e Alessandro Carriero. Risponde il Trinitapoli con Lovino, Piarulli, Totaro, Di Lauro e Arbore.Subito equilibrio tra le due formazioni con i mesagnesi più fluidi in attaco rispetto alle ultime prestazioini. Tenuto fuori dalla partita, con una difesa asfissiante, il terminale dell'attacco dauno Arbore, realizza 10 Piarulli, mentre De Maria (23) inizia a bucare la retina avversaria. Al 5' il Mesagne è in vantaggio 8-10, mentre il primo tempino si chiude sul 18-17 con Mazza che sostituisce Risolo. La partita non è bella, anzi si notano tanti errori tra le due compagini frutto di nervosismo per la posta in palio. Nel secondo quarto i mensanini vanno in black out con i problemi di sempre. Al 5' il Trinitapoli tenta di scappare ed è 24-19 con canestri di Totato e Di Lauro, Monna rileva De Maria e Risolo sostituisce Scalera. Al riposo lungo la squadra di coach Losito è in vantaggio 32-24. Il rientro in campo coach Distante toglie uno spento Carriero con 7 palle perse e prova Monna nel ruolo di play. Per la Mens Sana 2MD Mesagne inizia una marcia trionfale e Un micidiale parziale di 0-15, nei primi cinque minuti, ribalta l'inezia della gara portando i mensanini in vantaggio 32-39. Finalmente si vede in campo un attacco degno di questo nome con la squadra al servizio di De Maria il quale realizza 13 punti, aiutato da Risolo e Mazza. Alla fine del terzo periodo la Mens Sana è in vantaggio 38-45. Nell'ultimo periodo ritorna la Mens Sana delle ultime giornate. La squadra si disunisce, molla in difesa e il Trinitapoli ne approfitta per tornare in partita. Monna e Risolo abbandonano il campo per raggiunto limite dei falli. Un parziale di 27-7 ribalta il risultato e consegna la vittoria alla formazione foggiana, nonostante a 1'32 dal termine i mensanini erano ancora a -3 sprecando banalmente alcuni attacchi. Per i mensanini la classifica continua ad essere precaria anche se le dirette concorrenti continuano a perdere. Adesso qualche giorno di vacanza, prima di tornare in palestra per preparare l'ultima gara del girone di andata contro l'Assi Brindisi, prevista per il 3 gennaio.

www.menssanamesagne.it

venerdì 19 dicembre 2008

LIVIO IAIA TORNA ALLA MENS SANA MESAGNE


LIVIO IAIA TORNA ALLA MENS SANA MESAGNE
Proviene dall'Armani Jeans Milano



Le ragioni di una scelta di vita. Livio Iaia, 18 anni - 2,05 - ruolo centro e grande speranza del basket nazionale torna a giocare con la Mens Sana Mesagne. Nel 2005, dopo la trafila nel settore minibasket allenato da Gianpaolo Amatori, lascia la società mesagnese e la sua famiglia per fare il grande salto nella pallacanestro che conta. Giovanissimo si trasferisce a Casalpusterlengo, nella lontana Lombardia, in uno dei settori giovanili più importanti e qualificati del panorama nazionale, per tentare la scalata nel grande basket. Rimane due anni nella società del piccolo centro in provincia di Lodi, situato nella Bassa Lodigiana. dove disputa i campionati giovanili per effettuare alla fine della stagione il grande salto. Livio Iaia si trasferisce alla corte dell'Armani Jeans Milano, una delle società più blasonate della pallacanestro internazionale. Oltre a giocare con gli Under 19 e a partecipare alle finali nazionali a Pordenone, Livio viene inserito nel roster della squadra senior che partecipa al campionato di serie A1. Coach Zare Markovsky lo vuole nella lista dei 18 atleti che parteciperanno alla Eurolega. Tutto procede nel migliore dei modi, si allena tra gli altri con Danilo Gallinari, con il play dell'Ostuni Stefano Gentile ed esordisce in serie A1 a Rieti. Poi un grave infortunio di gioco a Cantù durante una gara Under 19 e la vita per Livione cambia ancora. La difficile fase di rieducazione, i tanti sacrifici sempre lontano dalla famiglia e dagli amici mesagnesi, condizionano fortemente le future scelte dell'atleta mesagnese. Al termine della stagione sportiva, senza avere mai ripreso in pieno la condizione fisica ottimale, lascia Milano richiesto da tante società professionistiche. Fortitudo Bologna, Salsonica Rieti, Roseto degli Abruzzi e New Basket Brindisi sono solo alcune delle formazioni interessate al pivot mesagnese. Il grave infortunio subito in Brianza però lascia il segno, lo allontana dai campi di gioco e lo porta a rinunciare, almeno per il momento, ai grandi palcoscenici del basket nazionale per fare ritorno a casa. Riprende con impegno gli studi interrotti per il gravoso impegno da atleta professionista e ogni tanto fa capolino in palestra per fare due tiri. Ritorna l'amore per la palla a spicchi e, complice le insistenze del diggi mensanino Gianfranco Mellone, decide di ritornare in campo. Piccoli passi in silenzio e tanto sudore in palestra per riprendere una condizione tecnico-atletica accettabile. Si allena con il roster che partecipa alla serie C regionale e i compagni di squadra, tra i quali gli esperti Risolo e De Maria, lo aiutano a riprendere. Ritorna l'entusiasmo, la passione, la voglia di lottare per un amore mai dimenticato. Torna in campo e lo fa tra tanti mesagnesi nel derby Under 19. I compagni di squadra esultano, come esulta coach Massimo Distante che spera di utilizzarlo in serie C. Un anno di transizione e poi Iaia, solo se lui lo vorrà, potrebbe rientrare nel grande circo del basket nazionale. Per il momento è tornato a difendere la causa mensanina, aspettando il ritorno del suo vecchio amico Sergio Rubino.

Foto: Livio Iaia e Carlton Myers

mercoledì 17 dicembre 2008

LA SANITA' E' MALATA?

La Sanità è malata?
Progetti e Piani per migliorarla
Giovedì 18 Dicembre 2008
ore 18,00 c/o Aula Consiliare – Mesagne

Intervengono
TONI MATARRELLI
Segretario Provinciale PRC

ANTONIO MACCHIA
Segretario Provinciale CGIL FP Sanità
RODOLFO ROLLO
Direttore Generale ASL Brindisi
ETTORE ATTOLINI
Dir. Area Program. e Assistenza Ospedaliera ARES Puglia
TOMMASO FIORE
Consulente Sanità Presidenza Regione Puglia

domenica 14 dicembre 2008

NON VEDONO NON SENTONO MA PARLANO

NON VEDONO NON SENTONO MA PARLANO


L’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le notizie di stampa sullo tsunami giudiziario che sta per colpire le Giunte del centro sinistra e i rispettivi partiti in diverse città d’Italia, le accuse dell’ex assessore regionale Francesco Saponaro della Giunta Vendola, le dichiarazioni di Arturo Parisi, del veltroniano Giorgio Tonini, di Sergio Cofferati e gli interventi di centinaia di lettori de “l’Unità”, tutto ciò sarebbe sufficiente a far desistere i rappresentanti politici ed istituzionali del centro sinistra di Mesagne a continuare in inutili e strumentali polemiche contro il Sindaco Incalza.
Ritengo utile citare autorevoli rappresentanti del Partito Democratico, insieme alla più alta carica istituzionale dello Stato, per dimostrare, attraverso le loro posizioni, l’assoluta mancanza di democrazia, trasparenza, libertà e onestà intellettuali dei “compagni SPA”, citando la copertina del settimanale “L’Espresso” della scorsa settimana, i quali fanno finta di non ricordare ciò che hanno fatto negli anni del governo della sinistra e continuano a far finta di non vedere e di non sentire ciò che gli stessi rappresentanti del proprio partito denunciano sulle pagine dei giornali.
Intervenendo a Napoli, presso la sede della Confindustria, Giorgio Napolitano aveva sottolineato “l'ultimo quindicennio di scelte politiche quanto meno discutibili”, aveva aggiunto che eravamo in presenza di una ''clamorosa caduta di attenzione, di interesse, di volonta' politica nel riproporre il problema Mezzogiorno'' rilevando un impoverimento ''morale e culturale della politica''. Tutti conoscono le scelte politiche della Giunta Iervolino a Napoli e della Giunta regionale Bassolino che si sono palesate nel completo fallimento sulla vicenda dei rifiuti, con conseguenze giudiziarie ben note e spreco di denaro pubblico per milioni di euro. Proprio sui rifiuti a Mesagne i consiglieri comunali del centro sinistra hanno il coraggio di parlare, dimenticando ciò che hanno lasciato in eredità alla Giunta Incalza: un parco mezzi fatiscente, uno spreco di risorse pubbliche per centinaia di migliaia di euro per una “differenziata” inesistente, il problema dei lavoratori socialmente utili non risolto.
Hanno il coraggio di parlare di trasparenza nella gestione della Cosa Pubblica nel nostro Comune proprio il giorno in cui il senatore Tonini del PD, ad una domanda del giornalista se c’è una questione morale nel Partito Democratico, dichiara che “ci sono zone grigie tra amministrazione e affari, professionismo politico con tratti di cinismo e gestione del potere fine a se stesso”. Le considerazione del Senatore appaiono appropriate per quella che è stata la gestione del nostro Paese nelle passate giunte del centro sinistra. Infatti come non ricordare l’utilizzo di imprese artigiane e cooperative vicine ai politici del centro sinistra mesagnese e le legittime denunce degli esclusi che lamentavano che a prendere i lavori erano sempre gli stessi!
Sono convinto che i dirigenti del partito Democratico hanno perso il contatto con la gente, intervengono per accreditarsi al loro interno, perdono e ci fanno perdere tempo in lunghe disquisizioni sull’uso improprio del termine “possesso”, attaccano il Sindaco sulla questione della Leroy Merlin pensando che i nostri concittadini abbiano dimenticato la totale “lottizzazione” compiuta dagli amministratori del centro sinistra nella vicenda AUCHAN dove non solo si poteva sperare di essere assunto se parente o simpatizzante dei “diessini” e dei partiti del centro sinistra, ma che addirittura si faceva pagare all’AUCHAN il legale individuato dall’Amministrazione Comunale a tutela degli interessi della collettività, il quale “professionista” si vanta di non aver goduto dei benefici della “politica” dimenticandosi delle migliaia di euro fatturate alle Pubbliche Amministrazione (non ha goduto solo delle risorse pubbliche del Comune di Mesagne). Forse è utile che i Giovani Democratici del Partito Democratico, quelli non coinvolti da rapporti di parentela e d’interessi con i politici del centro sinistra, anziché indignarsi contro il Sindaco Incalza, chiedano conto ai loro referenti politici sul sistema clientelare praticato in modo scientifico in tutti i settori della vita pubblica del Paese.
In verità la sinistra ha fallito! Ha tradito le speranza di centinaia di migliaia di giovani che hanno creduto nella possibilità di affermarsi grazie alle proprie competenze. Chi non ha voluto soccombere al sistema di potere del centro sinistra è stato costretto a lasciare la propria Città. Si era accorto che ciò che la sinistra dichiarava nelle piazze veniva negato dagli stessi uomini, nelle stanze del potere, nella prassi quotidiana delle clientele e del malgoverno. Ha tradito i valori fondamentale della democrazia, della partecipazione, della trasparenza e della libertà. Milioni di lavoratori onesti hanno creduto nelle forze di sinistra quale baluardo contro la corruzione e per un Paese libero da vincoli inutili che li aiutasse ad affermare le proprie competenze ed a migliorare le proprie condizioni di vita. Si sono accorti della doppiezza di questa gente, si sono accorti che quei valori sono stati calpestati in spregio agli impegni che pure erano stati assunti in tanti anni di lotte e di manifestazioni. Li hanno bocciati non votandoli. Hanno scelto di votare il centro destra. La stessa cosa è avvenuta a Mesagne. Hanno scelto Vincenzo Incalza perché di lui si fidono, lo hanno scelto per ben due tornate elettorali bocciando i candidati del centro sinistra.
I cittadini mesagnesi sono fieri e orgogliosi di aver votato Incalza ed il centro destra, hanno riposto in noi la speranza di poter cambiare questo Paese, di questi i più orgogliosi sono proprio quelli che negli anni precedenti avevano votato a sinistra, dimostrando coraggio e a testa alta possono dimostrare di essere liberi di scegliere senza vincoli di partito e di appartenenza, liberi di cambiare idee politiche per affermare quei valori che strumentalmente sono stati ricondotti in angusti ambiti della sinistra o della destra ma che in realtà, nel 2008, non possono essere ritenuti patrimonio di una sola parte politica.
A proposito della questione morale in riferimento alle vicende giudiziarie che vedono coinvolti diversi amministratori del centro sinistra, in un intervista al segretario Veltroni, il Corriere della Sera intitolava “Non difendiamo l’indifendibile” e, il giorno successivo, Arturo Parisi ha dichiarato:” Questa è la nostra questione morale. Son le parole che con troppa leggerezza abbiamo lanciato verso il cielo, a ricadere come macigni pesanti sulle nostre teste”. Meditate signori del centro sinistra di Mesagne!

Mesagne, lì 8 dicembre 2008 Dott. Cosimo Dimonte

MENS SANA GRUPPOOTTO BRINDA AL PRIMO SUCCESSO

MENS SANA GRUPPOOTTO BRINDA AL PRIMO SUCCESSO


MENS SANA GRUPPOOTTO MESAGNE - SAN PIETRO = 56 - 53

MENS SANA GRUPPOOTTO MESAGNE: Resta 3, Caiulo 3, Magrone 2, Salamina A. n.e., De Nitto 13, Salamina F. 3, Salamina M.R. n.e., Tortorella n.e., Carlino 19, Belfiore 13. Allenatore: Angelo Greco.

SAN PIETRO: Belve 4, Furone 17, Passiatore 4, Cuomo n.e., Ciurlo, De Stradis 10, Arnesano, Fago 16, Uberto 2, Patera. Allenatore: Felice Rizzo.

Parziali: 15-20 12-9 11-16 12-8

Arbitri: Ligorio di Francavilla e Nigro di Latiano.

sabato 13 dicembre 2008

MESAGNE E GLI EPISODI CRIMINALI

A SINISTRA Movimento Politico Antilberista e PacifistaMesagne

MESAGNE E GLI EPISODI CRIMINALI: PREOCCUPAZIONE ALTISSIMA E REAZIONE ADEGUATA

L’episodio criminoso che ha colpito Enzo Neve, imprenditore e cittadino attivo, al di là della rudimentalità con cui si è svolto è un evidente segnale che nella nostra città la lotta per la legalità subirà sempre un contrasto notevole.
Enzo Neve poteva essere colpito per diverse ragioni, e gli inquirenti indagheranno per stabilire quali di queste potrà essere quella giusta, ma è proprio questa esposizione subito intimidita che rappresenta il livello insopportabile per la coscienza civile della nostra comunità.
A Mesagne la resistenza democratica, il confronto dialettico, lo scontro aspro, la lotta per la legalità devono essere assicurate in ogni caso e senza nessuna limitazione e per questa ragione il Movimento A Sinistra è allarmato e impegna tutte le istituzioni, nei vari livelli di responsabilità, a garantire che tutto ciò possa proseguire in questa città con rinnovato vigore.
Ancor di più va ritrovato questo slancio unitario delle Istituzioni, delle forze sociali e politiche se il bavaglio lo si vuole mettere al tentativo, difficile ma necessario, di realizzare in questa nostra comunità una rete antiracket autentica ed efficace. Da anni si lavora in questa direzione e ogni passo deve essere sostenuto e difeso, compresa quest’azione tesa a coinvolgere il numero maggiore di imprenditori, commercianti e artigiani possibili.
Siamo consapevoli che la criminalità non ha masi smesso di aggredire la parte sana della nostra città ed abbiamo il timore di ritenere che da anni, qui come in altre regioni d’Italia, conviva con essa con modalità più tollerabili e contigue, creando una larga zona d’ombra dove forti sono le ambiguità e le convivenze. Per questa ragione siamo convinti che chi ha responsabilità di ogni tipo debba sentire forte il dovere di compiere atti e scelte che siano sempre limpide e trasparenti altrimenti la lotta per la legalità si annacqua fino a divenire sterile.
Il Movimento A Sinistra per la parte che lo riguarda, nel nostro caso nell’ambito politico, proseguirà sempre a tenere alta la tensione affinché l’agire politico e amministrativo sia sempre improntato al massimo rigore, al rispetto scrupoloso delle leggi, con percorsi condivisi e trasparenti, annullando ogni forma di privilegio per chiunque. Crediamo che se insieme si agisce in questa direzione si rafforza il fronte a difesa della legalità. In caso contrario c’è il rischio di pronunciare solo parole vuote prive di significato ed inutili divengono le solidarietà velocemente espresse.
Mesagne, 13 dicembre 2008
A SINISTRA Movimento Politico Antilberista e PacifistaMesagne

COMUNICATO STAMPA PRESIDENZA CONSIGLIO COMUNALE - MESAGNE


COMUNICATO STAMPA PRESIDENZA CONSIGLIO COMUNALE - MESAGNE

“Il Maresciallo d’Italia Giovanni Messe (1883-1968) è stato un uomo, un cittadino mesagnese, che ha attraversato la storia, la grande storia, essendo stato protagonista indiscusso per circa 50 anni del secolo appena passato delle vicende politiche e militari che hanno interessato l’Italia, l’Europa, il mondo”.
Questa dichiarazione del Presidente del Consiglio - F.Prettico - rappresenta la fotografia di un personaggio verso il quale la sua città natale, forse, ha ancora un debito di riconoscenza, di apprezzamento, di testimonianza.
A questo scopo l’iniziativa intrapresa dalla Presidenza del Consiglio che coordinerà un Comitato Promotore, in via di definizione, e con il supporto di un apposito Comitato Scientifico, scandaglierà ancora di più la figura dell’ultimo Maresciallo d’Italia.

Mesagne non parte dall’anno zero. Studiosi, storici ed appassionati hanno approfondito la figura di Messe già in passato. Molti a livello nazionale ed anche locale (Luigi Argentieri, Marcello Ignone, Domenico Urgesi, ecc.). Come pure l’ Amministrazione Comunale è stata protagonista con un convegno scientifico (nel 2000) a seguito del quale ha anche prodotto e pubblicato gli atti.

Il prossimo 18 dicembre (ore 18 auditorium del Castello), in occasione del 40° anniversario della morte (18/12/1968), il Comune di Mesagne intende ricordarlo alla comunità grazie agli apporti della Prof.ssa Rosita Orlandi dell’Università degli Studi di Bari che terrà il discorso commemorativo e del figlio dell’Illustre concittadino dott. Gianfranco Messe.
Nella stessa occasione, a cura dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, sarà intitolata la locale sezione al Maresciallo d’Italia Giovanni Messe.

All. INVITO

venerdì 12 dicembre 2008

COMUNICATO DAL POPOLO DELLA LIBERTA'

IL POPOLO DELLA LIBERTA'
Coordinamento di Mesagne

ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI

LUNEDI' 15 DICEMBRE 2008 ALLE ORE 17
PALAZZO MUNICIPALE

Intervengono:

ON. LUIGI VITALI COMMISSARIO PROVINCIALE PDL-FI
AVV. MAURIZIO FRIOLO COMMISSARIO PROVINCIALE PDL-AN


Il Coordinamento Cittadino

giovedì 11 dicembre 2008

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - N.P. MOLA DI BARI = 54 - 61



MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI - N.P. MOLA DI BARI = 54 - 61


MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Carriero Ale. 4, Mazza 9, Barletta n.e., Voglino 4, Scalera 1, Risolo 4, Monna 8, Mitrotti, Carriero N., De Maria 24. Allenatore: Massimo Distante.


MOLA DI BARI: Vukovic 11, Giampietro 4, Melogno 8, Lombardi 17, Iannone 8, Giuffrè 25 Sicolo 3, Picuno 2, Scannicchio n.e., Avallone 3. Allenatore: Donato Cassano.


Arbitri: Mottola di Taranto e D'Errico di Pulsano.


Parziali: 5-16 20-18 7-20 22-7


Una Mens Sana 2MD Utensili Mesagne a corrente alternata cede di misura al forte Mola di Bari. Partenza a handicap per i mensanini che ancora una volta dimostrano la cronica difficoltà a trovare la via del canestro. Il Mola schiera il montenegrino Vukovic, l’argentino Melogno, Lombardi, Iannone e Giuffrè. Il Mesagne risponde con Risolo, Carriero Alessandro, Scalera, De Maria e Voglino. L’inizio è costellato da tanti errori per entrambe le squadre con Lombardi (17) che, immarcabile per la difesa mesagnese, realizza 12 punti nel primo quarto. Imbarazzante la Mens Sana che con un canestro di De Maria e tre liberi di Risolo chiude il primo tempino sul 5-16. Al rientro in campo con Monna (8) 3/4 nei liberi, 1/2 da due e 2/5 da tre, al posto di Risolo e Mitrotti al posto di Voglino, i mensanini giocano un’altra partita. Difesa più attenta, attacco più fluido contro la zona molese e De Maria (24) 3/4 nei liberi, 6/11 da due e 3/9 a finalizzare le azioni dei mesagnesi. Buona la prestazione in cabina di regia del giovanissimo Alessandro Carriero che arricchisce il suo bagaglio di esperienza nella difficile sostituzione di Sergio Rubino, ancora infortunato, e Paolelli fuori squadra. Nel Mola Iannone e Giuffrè tengono a distanza il recupero della Mens Sana. Al riposo lungo i ragazzi di coach Cassano sono in vantaggio 25-34. Al rientro in campo la Mens Sana torna quella già vista il primo periodo. Subito un parziale di 2-9 porta il Mola sul 27-43 per chiudere il terzo tempo 32-54. Nell’ultimo quarto viene fuori l’orgoglio mensanino, quello già visto tante volte lo scorso anno. Difesa aggressiva a tutto campo e soluzioni ponderate in attacco. Il Mola, in difficoltà, cerca di limitare i danni anche se i soli 7 punti realizzati nell’ultimo periodo mettono in risalto il recupero di De Maria e compagni. Adesso doppio turno in trasferta per i mensanini impegnati domenica a Barletta per poi fare visita al Trinitapoli. La situazione in classifica è diventata deficitaria e bisogna quanto prima ritornare alla vittoria per allontanarsi dalla zona critica.

venerdì 5 dicembre 2008

Il Comitato Regionale VIA e le incompatibilità del rigassificatore

Il Comitato Regionale VIA e le incompatibilità del rigassificatore
La società costruttrice Brindisi LNG (alias British Gas) commenta il parere negativo espresso dal Comitato VIA della Regione sulla costruzione del rigassificatore affermando di considerare la realizzazione dell’impianto nel sito di Capo Bianco una «priorità» per i propri interessi ed un fatto «essenziale per la Puglia e per l’intero paese». Prendiamo atto che la Brindisi LNG esplicita ciò che abbiamo sempre saputo e cioè che vuole ad ogni costo costruire il rigassificatore nel porto in barba alle vocazioni del territorio ma ci sembra davvero incredibile che essa si arroghi il diritto di stabilire, al posto dei competenti organi istituzionali, quali siano i veri interessi nazionali e e della nostra comunità.
Il Comitato VIA si è quindi pronunciato per la incompatibilità ambientale dell’impianto ed ha precisato di non rinvenire nel progetto concrete ricadute positive per l’economia locale.
Ancora una volta cogliamo l’occasione per sottolineare l’estrema pericolosità dell’impianto perché progettato nelle adiacenze del centro abitato e la sua assoluta incompatibilità con il programma economico e sociale delle istituzioni locali, inconciliabilità di recente ribadita con ogni determinazione dai vertici di tali istituzioni. Così come ricordiamo anche l’incompatibilità morale di certi comportamenti che hanno segnato l’intero iter autorizzativo per come emergono dalle notizie sugli sviluppi dell’inchiesta penale in corso.
Brindisi, 4 dicembre 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

giovedì 4 dicembre 2008

INCONTRO CON L'AUTORE ANTONIO CORTESE


Mercoledì 16 dicembre 2008 alle ore 17:30 presso l'Auditorium del castello di Mesagne incontro con l'autore Antonio Cortese

martedì 2 dicembre 2008

Chi ha rotto gli argini? (di Augusto Guarini)

CHI HA ROTTO GLI ARGINI ?

Non riesco a trovare il termine giusto per definire coloro i quali, nella consapevolezza che la città sta attraversando un periodo estremamente delicato dal punto di vista economico (forse anche per colpa loro), con problemi e situazioni estremamente critici, si astiene dall’essere propositivo nella ricerca di soluzioni nuove, nasconde le proprie conoscenze, ma soprattutto, ed è questo il peggior difetto, ostacola il lavoro dell’amministrazione facendo perdere tempo ed energie, costruendo accuse e stravolgendo la verità sui buoni propositi e sulle aperture del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale.
L’attività quotidiana che il Sindaco svolge, lo porta ad ascoltare i bisogni della collettività e spesso, troppo spesso, lo mette di fronte a situazioni disperate.
Il nostro Sindaco è una persona che ascolta tutti, anche coloro che non hanno appuntamento ed anche nei giorni non stabiliti, ci si rivolge a lui perché è una persona che sa ascoltare, perché è onesta e perché è il Sindaco di tutti.
Cosa deve fare un bravo Sindaco dopo aver ascoltato?
Cosa deve fare un bravo Sindaco se capisce che alla base di questi problemi c’è la mancanza di lavoro?
Il Sindaco ha il dovere di risolvere il problema o di segnalarlo a chiunque lo possa risolvere, senza ricattare, senza prevaricare….
BRAVO SINDACO!! Sono fiero di te per le eventuali segnalazioni di persone bisognose che hai fatto a Leroy Marlin (sperando siano state raccolte).
Sono sicuro che a criticare il Sindaco siano esponenti politici che per esperienza (tanta esperienza) sanno distinguere la differenza tra le ”raccomandazioni” e le segnalazioni fatte in questa circostanza.
Faccio altresì fatica raccogliere le osservazioni fatte dal candidato Sindaco del centro sinistra Molfetta in merito alla scelta del Sindaco Incalza di avvalersi della collaborazione del Dottor Cosimo Dimonte, a suo avviso pagato molto lautamente con i soldi della collettività; vorrei ricordare a chi “si fosse messo in ascolto in questo momento”, che la passata amministrazione di centro sinistra, pagava molto più lautamente il collaboratore scelto dal Sindaco (trenta denari in più) e che la vicina Amministrazione Provinciale (governata dal centro sinistra) per il suo staff di presidenza composto da 4 consulenti come il dottor Dimonte spende (secondo quanto riportato dai giornali e non smentito dagli interessati) 496.659 euro, ergo oltre 10.000,00 euro al mese.
Colgo l’occasione per ricordare all’avvocato Molfetta di rispondere a quanto da me richiestogli in Consiglio Comunale quando lo pregai di chiedere scusa per aver affermato di “assessori sorpresi più di una volta con le mani nella marmellata ed altri che vedremo…” o in alternativa di esplicitare meglio quanto affermato così da darci la possibilità di difenderci legalmente allo stesso modo di quando fu affermato “INCALZA E’ UN BUGIARDO”. Non è mai troppo tardi per chiedere scusa….
Sono sicuro che il Sindaco Incalza non è un bugiardo ed è noto a tutti che è una persona che ascolta e sa ascoltare per questo motivo mi riesce estremamente difficile credere come un gruppo di mamme spontaneamente abbiano minacciato di ritirare i propri figli dalle mense, ben sapendo che qualora non fosse stata chiara l’intenzione dell’Amministrazione Comunale che nel rispetto di quanto impone la legge farà un bando di gara per l’assegnazione delle mense scolastiche, salvaguardando il personale attualmente in servizio e vincolando chi andrà a gestire a mantenere salve tutte le condizioni in essere a favore dei bambini, ivi compresa la preparazione delle pietanze negli stessi plessi scolastici, l’Amministrazione Comunale e il nostro Sindaco non si sarebbero certamente sottratti a chiarire alle mamme, ai giornalisti ed alle cooperative quanta trasparenza c’è in questi atti amministrativi.
Così come ho detto in Consiglio concludo:
E’ vero i partiti sono il sale della democrazia…. Ma troppo sale fa male……quindi anteponiamo, tutti, gli interessi della città a quelli dei partiti.

AUGUSTO GUARINI
CONSIGLIERE COMUNALE INDIPENDENTE

PIETA' PER L'ELETTORATO PROGRESSISTA

Pietà per l’elettorato progressista
Ma i gruppi dirigenti dei partiti del vecchio centrosinistra riescono ad immaginare la delusione, la mortificazione e persino la rabbia di tanti cittadini nel momento in cui apprendono dalla televisione o dai giornali le imprese di questi campioni del doppio gioco e dello sgambetto che si consumano in interminabili diatribe mentre la casa brucia e vanno in rovina speranze e progetti di ripresa? Si rendono conto di quanto le loro ambizioni ed i loro personalismi, che non hanno nulla a che fare con una corretta dialettica interna, sono lontani dai drammi sociali del nostro tempo e dalle attese dei lavoratori e dei cittadini meno tutelati? Di seguito articolo di Michele Di Schiena.

Pietà per l’elettorato progressista
La sinistra radicale, che ha pagato nelle ultime elezioni politiche con l’esclusione dal Parlamento il prezzo di certe ambiguità e di certe discutibili scelte, invece di riprendere il processo unitario all’insegna della solidarietà tra le sue componenti e dell’innovazione politica, si divide aspramente fra le formazioni che ne fanno parte e all’interno di alcune di esse fra coloro che vagheggiano un coagulo di forze comuniste tutte centrate sulla propria identità con un forte richiamo al passato e quanti vorrebbero costruire un soggetto unitario alternativo al sistema dominante ma pluralistico nelle sue componenti culturali ed aperto al confronto col Partito Democratico. Voci diverse, accese rivalità ed assenza di un cammino comune necessario per interpretare la domanda di un radicale cambiamento proprio nel momento in cui questa domanda riceve credibilità e forza dagli esiti drammatici di una crisi finanziaria e di una recessione economica che mettono a nudo il pauroso fallimento delle politiche liberiste.
Per il momento quindi nessuna schiarita a sinistra ma tempo cupo e fortemente perturbato anche nel Partito Democratico sul quale grava la responsabilità di gestire in modo appropriato il consenso del 33% dell’elettorato ottenuto nelle recenti elezioni politiche nonché il dovere, assunto esplicitamente all’indomani del voto, di dare voce nella Camera e nel Senato alle sensibilità e agli umori della sinistra di alternativa rimasta priva di rappresentanza parlamentare. E’ davvero desolante lo scenario dei conflitti scatenati nel citato partito da aree interne che, ben oltre la vecchia esperienza delle correnti, si costituiscono in una sorta di “partiti nel partito” sotto le mentite spoglie di associazioni culturali. Aree che, andando alla strumentale ricerca di fantomatici dissensi dalla linea dell’on.le Veltroni che tutti avevano in qualche modo chiamato alla guida del partito, spendono le loro energie per mettere in difficoltà l’attuale leadership. E lo fanno mentre la segreteria del PD è faticosamente impegnata a costruire la struttura del partito ed a misurarsi con gli errori e le arroganze del Governo e con i gravi problemi provocati da una crisi economica che scuote l’intero pianeta.
E’ come se l’on.le Veltroni sia stato mandato ad affrontare una difficilissima campagna elettorale dall’esito negativo scontato da chi cerca oggi di togliergli il terreno sotto i piedi per costringerlo alla resa senza avvertire la minima preoccupazione per le conseguenze del proprio operato facendo così un ambitissimo dono all’on.le Berlusconi proprio mentre incomincia a scricchiolare, sotto il peso di una crescente protesta popolare, il trono sul quale il Cavaliere si era baldanzosamente assiso. Quel Berlusconi che tenta in ogni modo di isolare il PD definendo incompatibili o eversive tutte le forze che potrebbero con esso allearsi: ieri la sinistra radicale, oggi l’Italia dei Valori dell’on.le Di Pietro e domani in ipotesi l’Udc dell’on.le Casini. Ciò che accade nel PD appare allora davvero sconfortante: da una parte, offerte di collaborazione condite da malcelate minacce, interviste aspramente critiche che indeboliscono la guida del partito, manovre sottobanco, suggerimenti ad avversari su “pizzini” di giornale nel corso di trasmissioni televisive, scoperto sostegno a parlamentari come il sen. Villari in conflitto con le scelte della segreteria e, dall’altra, reazioni a volte scomposte che superano l’ambito della legittima difesa e che finiscono comunque per alimentare un’inammissibile rissa interna. «E se non piangi (elettore di sinistra ed elettore riformista) di che pianger suoli?» .
Ma si domandano i gruppi dirigenti dei partiti del vecchio centrosinistra nel suo complesso, dalle frange più radicali della sinistra alle aree più moderate del Partito Democratico, come reagiscono di fronte a questo deprimente spettacolo i loro elettori? Riescono ad immaginare la delusione, la mortificazione e persino la rabbia di tanti cittadini nel momento in cui apprendono dalla televisione o dai giornali le imprese di questi campioni del doppio gioco e dello sgambetto che si consumano in interminabili diatribe mentre la casa brucia e vanno in rovina speranze e progetti di ripresa? Si rendono conto di quanto le loro ambizioni ed i loro personalismi, che non hanno nulla a che fare con una corretta dialettica interna, sono lontani dai drammi sociali del nostro tempo e dalle attese dei lavoratori e dei cittadini meno tutelati? Domande destinate a restare senza risposta che sfociano in un’accorata richiesta: gli autori di questi malinconici comportamenti abbiano finalmente pietà dell’elettorato progressista e sappiano trarre da questo virtuoso sentimento le doverose conseguenze.

Brindisi, 26 novembre 2008
Michele DI SCHIENA

lunedì 1 dicembre 2008

LA GIUSTA RACCOMANDAZIONE (a cura di Pompeo Molfetta)

LA “GIUSTA” RACCOMANDAZIONE

Le dichiarazioni rese dal Sindaco, con cui ha inteso precisare che nello svolgimento ordinario delle sue funzioni egli non “raccomanda” ma si limita a “segnalare”, hanno diffuso in città comprensibile sconcerto. Si tratterebbe ora di capire quale sia secondo la personalissima concezione del Sindaco la differenza tra le due pratiche rispetto ai criteri di trasparenza e correttezza su cui tanti proclami il centro-destra aveva lanciato in campagna elettorale. Nell’ambito dello svolgimento di un incarico di pubblica responsabilità, si fa in effetti non poca fatica ad accettare la distinzione tra la “raccomandazione”, che rappresenterebbe una pratica ingiusta, disdicevole, esecrabile, immorale e talvolta penalmente perseguibile, e la “segnalazione”, che sarebbe invece atto lecito, nobile addirittura, e caritatevole in quanto mira ad aiutare le persone e le aziende più in difficoltà. In tutta evidenza è questa un’impostazione completamente inaccettabile, che oltre ad essere fondata su una logica un po’ troppo contorta, appare in contrasto con i criteri più elementari di trasparenza, nonché contraria allo spirito delle direttive relative alla gestione della cosa pubblica. Sono gravi dunque le parole del Sindaco, come i comportamenti che egli stesso ha confermato di aver tenuto perché lesive dei diritti di tutti i cittadini che hanno ancora il coraggioso ardire di affidarsi alle vie consuete stabilite dalla legge per poter avere il sempre più raro posto di lavoro.
Ne si può indulgere su quanto è accaduto perché Incalza parla in buona fede o ancor peggio perché pare non rendersi conto che segnalando alcuni ha calpestato i diritti di tanti altri che si trovavano nelle stesse o peggiori condizioni ma che per costruirsi un’opportunità non hanno puntato a muovere a commiserazione il potente di turno. Egli sembra non accorgersi della grande responsabilità che ricopre con la carica di Sindaco, che deve essere di garanzia per tutti e con le modalità previste per il buon amministratore corretto e non quelle del buon padre di famiglia compassionevole. Il Sindaco inoltre, sostenuto irresponsabilmente anche dal vice-sindaco De Punzio, sembra non accorgersi che il suo tentativo di legittimazione culturale oltre che politico-istituzionale di quella che egli chiama “segnalazione” ha un potere di devastazione maggiore di ogni raccomandazione. Ci si deve allora chiedere quanto sia adeguato a ricoprire un simile incarico chi scivola così clamorosamente su un tema fondamentale della convivenza civile ed è a capo di un’amministrazione che in sei mesi è riuscita ad andare ben oltre ogni più fosca previsione.
Inadeguatezza peraltro confermata ed aggravata dalle spietate cronache dei consigli comunali di questi mesi in cui Incalza e la sua Giunta di centrodestra hanno affrontato, nella totale improvvisazione i nodi cruciali dello sviluppo economico del nostro territorio come l’Area Vasta, i programmi di Rigenerazione Urbana, i rapporti con Auchan. Ma anche, fuori dal “palazzo”, dalle voci non smentite di una cooperativa “degli amici” nata improvvisamente come una sorta di “multiservizi” pronta ad ereditare qualsiasi incarico pubblico. Ancor meno esaltante è stato l’assalto alle cariche direttive del centro polivalente anziani o vedere, vecchi e nuovi imprenditori, tirar fuori dai cassetti i progetti delle loro megalottizzazioni per riavviare investimenti speculativi sul terreno dell’edilizia residenziale o ricettiva. Ed infine non ci sfugge come stia diventando prassi amministrativa la gestione familista di incarichi e servizi pubblici.
Il centro-sinistra che dagli anni novanta ha contribuito a realizzare uno storico salto di qualità per la nostra città nonostante i grandi risultati in tutti i settori ha manifestato limiti, ha commesso errori ed è stato in grado di confrontarsi aspramente, al proprio interno e con la città, consumando anche fratture dolorose, eppure tentando di avviare un processo che porti ad un reale cambiamento di rotta, un processo che segni un rinnovamento alimentato in positivo proprio dalla consapevolezza di certi errori. Oggi invece bisogna limitarsi a prendere atto che Incalza e il centrodestra non rappresentano un’alternativa credibile, non possono lavorare al progresso della nostra città perché inadeguati, per un piano di governo che non hanno, per una concezione di buon governo che non gli appartiene. Limiti esorbitanti che di certo l’eventuale buona fede di una persona, quando non diventa ingenuità distratta, non può mascherare. E’ questo da oggi sotto gli occhi di tutti i cittadini: l’evidenza impietosa di un’inesorabile, insostenibile inadeguatezza politica.

Mesagne, 1 dicembre 2008
dr. Pompeo Molfettacapogruppo consiliare A Sinistra \ Rifondazione Comunista

N.P. CEGLIE - MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI = 73 - 62

N.P. CEGLIE - MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI = 73 - 62

MENS SANA MESAGNE 2MD UTENSILI: Carriero Ale., Mazza 6, Barletta n.e., Carriero N. 3, Voglino 11, Scalera 2, Risolo 13, Monna 2, Mitrotti 7, De Maria 18. Allenatore: Massimo Distante.

CEGLIE: Jonikas 8, Semeraro 9, Turnone 1, Rojas 5, Epicoco 8, Moschettini 8, Costabile 18, Bergonzoni 2, Ruggiero 12, Giacovazzo 2. Allenatore: F. Santoro.

Arbitri: Lorusso di Conversano e Volgarino di Castellana G.


Parziali: 19-15 14-15 23-13 17-19

Terza sconfitta consecutiva per la Mens Sana 2MD Mesagne che perde anche a Ceglie Messapica. Vince la squadra di Federico Santoro contro quella di Massimo Distante, il derby degli allenatori mesagnesi. Il Ceglie approfitta di un black out mensanino all'inizio del terzo tempo, per chiudere una partita sostanzialmente in equilibrio. Il Mesagne, senza Sergio Rubino, parte con Carriero Alessandro, De Maria, Voglino, Risolo e Scalera, mentre il Ceglie schiera gli stranieri Jonikas e Rojas con Costabile, Semeraro e Epicoco. Subito una tripla di Semeraro apre la gara al quale rispondono De Maria e Scalera per un 5-4 al 5'. Ancora equilibrio con il Ceglie che prova ad allungare e il Mesagne pronto a rincorrere. Il primo quarto si chiude sul 19-15. Anche il secondo tempo si apre con il Ceglie che prova a fuggire con due triple di Ruggiero (12) al quale risponde Voglino, il lituano Jonikas viene ben controllato da Scalera che gli lascia disponibili solo tiri liberi. Al 5' il Ceglie è a +8 (29-21), Monna sostituisce Scalera per falli e Mitrotti rileva De Maria. Recuperano i mensanini e vanno al riposo lungo sul 33-30. Al ritorno in campo si decide l'esito dell'incontro. Un break di 13-4 nei primi 5' (46-34) mette il Ceglie a distanza di sicurezza che gli permette di gestire tranquillamente il resto della gara. I soliti problemi per i mensanini che si disuniscono preferendo soluzioni individuali ai giochi di squadra. Alessandro Carriero in cabina di regia, accettabile la sua prova, dimostra in alcuni frangenti la carenza di esperienza dovuta esclusivamente alla giovane età. Ma i problemi più evidenti sono le tante palle perse e tutti i secondi tiri concessi agli avversari per la carenza dei rimbalzi difensivi dove si mette in evidenza il solo Monna. Chiude il terzo tempo il Ceglie sul 56-43 raggiungendo il massimo vantaggio. Nell'ultimo periodo prova a rientrare la Mens Sana Mesagne, ma la reazione è timida e senza la giusta convinzione che non cambia il predominio del Ceglie. Adesso bisogna necessariamente reagire perché la classifica mensanina si è improvvisamente girata verso il fondo, dopo un inizio di campionato confortante. Il prossimo turno la Mens Sana avrebbe dovuto incontrare il Mola di Bari, ma riposa per dare la possibilità a Voglino di partecipare ai campionati europei militari che si disputeranno la prossima settimana in Belgio.




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