IL PRC ELEGGE IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Si è tenuto a Brindisi nella serata del 7 novembre 2008 il Comitato Politico Federale del Partito della Rifondazione Comunista con all'ordine del giorno l'elezione del segretario politico provinciale e del tesoriere. E' risultato eletto con 32 voti a favore, 24 contrari ed 1 astenuto, Toni Matarrelli. Mentre tesoriere è risultato eletto Cosimo Muscogiuri.
Il neo-eletto segretario politico del PRC ha ringraziato per la fiducia che gli è stata riservata, garantendo ogni sforzo per una gestione politica del partito che faccia superare incomprensioni e divisioni, specie in questa fase di risveglio della partecipazione ed in presenza di una gravissima crisi economica che non può che rendere centrale la difesa degli interessi più deboli.
Il neo-Segretario si è riservato di riconvocare in tempi rapidi lo stesso Comitato Politico per completare gli organismi statutari attraverso la elezione della segreteria ed avviare un'ampia discussione politica per individuare le linee di impegno politico anche alla luce delle imminenti scadenze elettorali. Successivamente a questo passaggio politico interno il segretario e la segretaria avvieranno una ampia azione di consultazione nel variegato mondo della sinistra con l'intento di favorire la massima convergenza ed unità possibile.
Brindisi, 8 novembre 2008
Il Comitato Politico Federale
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sabato 8 novembre 2008
venerdì 17 ottobre 2008
MESAGNE: I PRECARI RIMANGONO "PRECARI" (di Toni Matarrelli)

MESAGNE: I PRECARI RIMANGONO "PRECARI"
Le recenti dichiarazioni dell'Assessore al personale del Comune di Mesagne Domenico Magrì sulla spinosa questione della "stabilizzazione" lasciano di stucco. Non tanto e non solo per l'infondatezza di talune affermazioni, in spregio alle più elementari verifiche dei fatti, ma anche e soprattutto per la mancanza di rispetto per i lavoratori, sulla cui pelle si tenta di speculare.
La propaganda, tuttavia, è lecita per le faccende di più lieve entità, non per storie che travolgono la vita e i destini degli uomini: per questo motivo invitiamo Magrì a tenere un basso profilo, occupandosi di risolvere i problemi e non di fingere di averlo fatto, magari per spicciolo calcolo elettoralistico.
Magrì ha dichiarato ai quattro venti di aver "stabilizzato" i precari del Comune di Mesagne; volendo dargli retta, dovremmo aspettarci una stabilizzazione a tempo indeterminato come quella realizzata – per intenderci – dalla Regione Puglia con i precari della sanità o dalla Provincia di Brindisi con i lavoratori della Santa Teresa. E invece no: i precari mesagnesi potranno godere di una stabilità ancora una volta precaria, che è una contraddizione in termini, poiché i loro contratti dureranno da otto a venti mesi! Di fatto, una stabilizzazione a tempo determinato non è una stabilizzazione, almeno per chi ha pudore nella scelta delle parole.
Di cosa si è vantato allora l'assessore al personale? Semplicemente di aver compiuto l'ultimo passo di un provvedimento attuato dal Commissario Prefettizio, il quale ne intraprese l'iter per tutelare i contratti co.co.pro. di figure non altamente professionalizzate che altrimenti sarebbero state buttate a mare. Dunque, Magrì si rallegrava per aver nominato le commissioni a conclusione di tale iter e ha deciso di rendere partecipe la popolazione con – riteniamo - eccessiva enfasi. Non ci pare, tra l'altro, che quei lavoratori siano analogamente felici: per alcuni è addirittura previsto l'abbattimento delle ore di lavoro a 20 alla settimana, con una conseguente decurtazione degli stipendi.
E' evidente allora che se Magrì si fosse attenuto alla verità storica, invece di rimanere preda di pulsioni inutilmente trionfalistiche, avrebbe dovuto chiedere ulteriore pazienza ai lavoratori, promettendo loro migliori soluzioni dopo questo tentativo raffazzonato e mal riuscito.
Molti sono i problemi ancora sul tavolo: ad esempio i cinque lavoratori della biblioteca, non solo dimenticati da un bando ingeneroso nei confronti di donne e uomini così laboriosi ma anche dall'impudica amministrazione comunale. Oppure gli LSU, considerati con tutta evidenza alla stregua di lavoratori di serie B e privi di una pur minima o temporanea garanzia contrattuale: è mai possibile rimandare ancora la soluzione di tali vicende che prima di essere vertenze burocratiche sono storie di diritti lesi e di dignità offese? O ancora, l'urgenza di sanare – con le progressioni verticali – le numerose anomalie di chi sconta una qualifica inferiore rispetto alle mansioni svolte.
Forse è piuttosto il caso di abbandonare la politica dei proclami e di affrontare i problemi nell'interesse generale: il consenso verrà da sé.
Mesagne, 16 ottobre 2008
Toni Matarrelli – Consigliere comunale Rifondazione Comunista
Le recenti dichiarazioni dell'Assessore al personale del Comune di Mesagne Domenico Magrì sulla spinosa questione della "stabilizzazione" lasciano di stucco. Non tanto e non solo per l'infondatezza di talune affermazioni, in spregio alle più elementari verifiche dei fatti, ma anche e soprattutto per la mancanza di rispetto per i lavoratori, sulla cui pelle si tenta di speculare.
La propaganda, tuttavia, è lecita per le faccende di più lieve entità, non per storie che travolgono la vita e i destini degli uomini: per questo motivo invitiamo Magrì a tenere un basso profilo, occupandosi di risolvere i problemi e non di fingere di averlo fatto, magari per spicciolo calcolo elettoralistico.
Magrì ha dichiarato ai quattro venti di aver "stabilizzato" i precari del Comune di Mesagne; volendo dargli retta, dovremmo aspettarci una stabilizzazione a tempo indeterminato come quella realizzata – per intenderci – dalla Regione Puglia con i precari della sanità o dalla Provincia di Brindisi con i lavoratori della Santa Teresa. E invece no: i precari mesagnesi potranno godere di una stabilità ancora una volta precaria, che è una contraddizione in termini, poiché i loro contratti dureranno da otto a venti mesi! Di fatto, una stabilizzazione a tempo determinato non è una stabilizzazione, almeno per chi ha pudore nella scelta delle parole.
Di cosa si è vantato allora l'assessore al personale? Semplicemente di aver compiuto l'ultimo passo di un provvedimento attuato dal Commissario Prefettizio, il quale ne intraprese l'iter per tutelare i contratti co.co.pro. di figure non altamente professionalizzate che altrimenti sarebbero state buttate a mare. Dunque, Magrì si rallegrava per aver nominato le commissioni a conclusione di tale iter e ha deciso di rendere partecipe la popolazione con – riteniamo - eccessiva enfasi. Non ci pare, tra l'altro, che quei lavoratori siano analogamente felici: per alcuni è addirittura previsto l'abbattimento delle ore di lavoro a 20 alla settimana, con una conseguente decurtazione degli stipendi.
E' evidente allora che se Magrì si fosse attenuto alla verità storica, invece di rimanere preda di pulsioni inutilmente trionfalistiche, avrebbe dovuto chiedere ulteriore pazienza ai lavoratori, promettendo loro migliori soluzioni dopo questo tentativo raffazzonato e mal riuscito.
Molti sono i problemi ancora sul tavolo: ad esempio i cinque lavoratori della biblioteca, non solo dimenticati da un bando ingeneroso nei confronti di donne e uomini così laboriosi ma anche dall'impudica amministrazione comunale. Oppure gli LSU, considerati con tutta evidenza alla stregua di lavoratori di serie B e privi di una pur minima o temporanea garanzia contrattuale: è mai possibile rimandare ancora la soluzione di tali vicende che prima di essere vertenze burocratiche sono storie di diritti lesi e di dignità offese? O ancora, l'urgenza di sanare – con le progressioni verticali – le numerose anomalie di chi sconta una qualifica inferiore rispetto alle mansioni svolte.
Forse è piuttosto il caso di abbandonare la politica dei proclami e di affrontare i problemi nell'interesse generale: il consenso verrà da sé.
Mesagne, 16 ottobre 2008
Toni Matarrelli – Consigliere comunale Rifondazione Comunista
lunedì 13 ottobre 2008
TROPPE OMBRE NEL RAPPORTO TRA COMUNE DI MESAGNE E AUCHAN (di Pompeo Molfetta)

Troppe ombre nel rapporto tra Comune di Mesagne e Auchan
Nell’ultimo Consiglio comunale, rinviato per il malessere del Sindaco Incalza, si sarebbe dovuto affrontare la questione del completamento del parco commerciale Auchan con la prossima apertura di una nuova struttura di vendita. Il rinvio ha impedito di poter rivolgere importanti domande allo stesso Sindaco per meglio comprendere il ruolo svolto dal Comune di Mesagne in questa fase del rapporto con la grande multinazionale francese. Attenderemo quindi la prossima convocazione ma intanto intendiamo rendere noti gli aspetti su cui riteniamo necessario giungano chiarimenti ed approfondimenti.
Il 22 settembre scorso Auchan, per recuperare il tempo perduto e completare il parco commerciale entro i termini fissati per l’apertura di Leroy- Merlin (fine novembre 2008), chiede all’Amministrazione Comunale di sottoscrivere un Protocollo d’Intesa in cui siano definiti gli atti amministrativi riguardanti quegli aspetti urbanistici che sono propedeutici al rilascio della autorizzazione commerciale secondo quanto previsto dalla “vecchia” Convenzione che regola fin dall’inizio i rapporti tra il Comune di Mesagne ed il colosso transalpino. Infatti soltanto l’applicazione di alcune norme presenti in Convenzione (in particolare art.7) consente una procedura “abbreviata” in grado di derogare alle leggi ordinarie e di far guadagnare il tempo che serve per rendere agibili gli spazi di vendita prima che siano ultimate e collaudate le opere di urbanizzazione. Senza questo passaggio Leroy-Merlin probabilmente rischierebbe di non aprire neanche per Natale con ovvie incalcolabili ricadute sul piano economico.
Il vero elemento di novità è però rappresentato dal fatto che proprio il 22 settembre scorso questa “Convenzione” è scaduta senza che né l’Auchan né il Comune se ne siano avveduti o preoccupati poiché nessun atto è stato avviato per il rinnovo della Convenzione nella sua sede naturale che è il Consiglio comunale. In fretta e furia i rappresentanti della azienda francese cercano di correre ai ripari chiedendo alla Giunta Incalza di sottoscrivere un Protocollo d’intesa che contenga la proroga della Convenzione fino al 2011. Il governo cittadino con delibera di Giunta (n°196 del 26/9/2008) accetta in toto le richieste fatte da Auchan e in uno slancio di generosità prolunga la Convenzione fino al 2015 (4 anni in più di quelli richiesti).
Un atto che noi riteniamo illegittimo e del quale abbiamo chiesto l’immediata revoca con la presentazione di un Ordine del giorno che si sarebbe dovuto discutere e votare proprio nella seduta del Consiglio che è stata poi rinviata. La proroga della Convenzione infatti è un atto di esclusiva pertinenza del Consiglio Comunale che lo ha sottoscritto dieci anni fa e che è il solo organismo istituzionale che può variarla o prorogarla. Ma la Giunta comunale con questa delibera, non solo ha delegittimato il Consiglio Comunale, ma ha soprattutto mortificato una città, che nelle sue varie articolazioni economiche, politiche e sociali, ha chiesto da tempo una ricognizione, una verifica sullo stato dei luoghi per comprendere se tale colosso commerciale in questi 10 anni abbia prodotto quelle ricadute economiche, occupazionali e d’immagine che tutti auspicavamo o se non ha piuttosto drenato risorse dal territorio, se non ha favorito processi di precarizzazione sociale della nostra città.
Alcune di queste censure sono già state espresse al Sindaco dal rappresentante delle associazioni di categoria e si è potuto cogliere hanno creato un evidente malessere anche all’interno della maggioranza che è stata in buona parte esclusa dalle informazioni su questo argomento su cui evidentemente ci deve esser stato una sorta di consegna cautelare del silenzio. Su questi interrogativi è chiamato a rispondere direttamente il Sindaco Incalza, che temiamo abbia delegato troppo la gestione della delicata vicenda e che ora auspichiamo fornisca con atti chiari e trasparenti, al Consiglio comunale e alla città tutta, il resoconto preciso sui fatti e su quali atti voglia compiere, anche in regime di autotutela, perché la nostra città affronti con dignità e rigore il delicatissimo rapporto col colosso multinazionale.
Mesagne, 13 ottobre 2008
dr. Pompeo Molfetta
Capogruppo consiliare
A Sinistra – Rifondazione Comunista
Nell’ultimo Consiglio comunale, rinviato per il malessere del Sindaco Incalza, si sarebbe dovuto affrontare la questione del completamento del parco commerciale Auchan con la prossima apertura di una nuova struttura di vendita. Il rinvio ha impedito di poter rivolgere importanti domande allo stesso Sindaco per meglio comprendere il ruolo svolto dal Comune di Mesagne in questa fase del rapporto con la grande multinazionale francese. Attenderemo quindi la prossima convocazione ma intanto intendiamo rendere noti gli aspetti su cui riteniamo necessario giungano chiarimenti ed approfondimenti.
Il 22 settembre scorso Auchan, per recuperare il tempo perduto e completare il parco commerciale entro i termini fissati per l’apertura di Leroy- Merlin (fine novembre 2008), chiede all’Amministrazione Comunale di sottoscrivere un Protocollo d’Intesa in cui siano definiti gli atti amministrativi riguardanti quegli aspetti urbanistici che sono propedeutici al rilascio della autorizzazione commerciale secondo quanto previsto dalla “vecchia” Convenzione che regola fin dall’inizio i rapporti tra il Comune di Mesagne ed il colosso transalpino. Infatti soltanto l’applicazione di alcune norme presenti in Convenzione (in particolare art.7) consente una procedura “abbreviata” in grado di derogare alle leggi ordinarie e di far guadagnare il tempo che serve per rendere agibili gli spazi di vendita prima che siano ultimate e collaudate le opere di urbanizzazione. Senza questo passaggio Leroy-Merlin probabilmente rischierebbe di non aprire neanche per Natale con ovvie incalcolabili ricadute sul piano economico.
Il vero elemento di novità è però rappresentato dal fatto che proprio il 22 settembre scorso questa “Convenzione” è scaduta senza che né l’Auchan né il Comune se ne siano avveduti o preoccupati poiché nessun atto è stato avviato per il rinnovo della Convenzione nella sua sede naturale che è il Consiglio comunale. In fretta e furia i rappresentanti della azienda francese cercano di correre ai ripari chiedendo alla Giunta Incalza di sottoscrivere un Protocollo d’intesa che contenga la proroga della Convenzione fino al 2011. Il governo cittadino con delibera di Giunta (n°196 del 26/9/2008) accetta in toto le richieste fatte da Auchan e in uno slancio di generosità prolunga la Convenzione fino al 2015 (4 anni in più di quelli richiesti).
Un atto che noi riteniamo illegittimo e del quale abbiamo chiesto l’immediata revoca con la presentazione di un Ordine del giorno che si sarebbe dovuto discutere e votare proprio nella seduta del Consiglio che è stata poi rinviata. La proroga della Convenzione infatti è un atto di esclusiva pertinenza del Consiglio Comunale che lo ha sottoscritto dieci anni fa e che è il solo organismo istituzionale che può variarla o prorogarla. Ma la Giunta comunale con questa delibera, non solo ha delegittimato il Consiglio Comunale, ma ha soprattutto mortificato una città, che nelle sue varie articolazioni economiche, politiche e sociali, ha chiesto da tempo una ricognizione, una verifica sullo stato dei luoghi per comprendere se tale colosso commerciale in questi 10 anni abbia prodotto quelle ricadute economiche, occupazionali e d’immagine che tutti auspicavamo o se non ha piuttosto drenato risorse dal territorio, se non ha favorito processi di precarizzazione sociale della nostra città.
Alcune di queste censure sono già state espresse al Sindaco dal rappresentante delle associazioni di categoria e si è potuto cogliere hanno creato un evidente malessere anche all’interno della maggioranza che è stata in buona parte esclusa dalle informazioni su questo argomento su cui evidentemente ci deve esser stato una sorta di consegna cautelare del silenzio. Su questi interrogativi è chiamato a rispondere direttamente il Sindaco Incalza, che temiamo abbia delegato troppo la gestione della delicata vicenda e che ora auspichiamo fornisca con atti chiari e trasparenti, al Consiglio comunale e alla città tutta, il resoconto preciso sui fatti e su quali atti voglia compiere, anche in regime di autotutela, perché la nostra città affronti con dignità e rigore il delicatissimo rapporto col colosso multinazionale.
Mesagne, 13 ottobre 2008
dr. Pompeo Molfetta
Capogruppo consiliare
A Sinistra – Rifondazione Comunista
martedì 7 ottobre 2008
L'AREA VASTA BRINDISINA ED IL COMUNE DI MESAGNE (di Pompeo Molfetta)
L’AREA VASTA BRINDISINA ED IL COMUNE DI MESAGNE
Il Piano Strategico (PS) per lo sviluppo dell’Area Vasta Brindisi (AVB) rappresenta per il nostro territorio una grande occasione di crescita culturale, ma spiace constatare che intorno ad essa si sprecano solo luoghi comuni e spesso anche le Istituzioni pubbliche dimostrano una conoscenza vaga e approssimativa. La logica di tale Piano è ispirata a indicazioni della Comunità europea e a delibere governative e regionali che hanno promosso un nuovo modello di pianificazione in seguito al fallimento di un progetto di sviluppo del Mezzogiorno fondato sugli insediamenti dell’industria pesante, sui finanziamenti “a pioggia” (Por, Pit, Pis, Gal) largamente inutilizzati o male utilizzati, affidato a procedure verticistico burocratiche scarsamente o per nulla capaci di coinvolgere le popolazioni locali e le loro articolazioni sociali, e spesso legato all’assistenzialismo di Stato. Il nuovo modello vuole promuovere invece un processo partecipativo capace di valorizzare tutte le espressioni della società civile e anche soggetti singoli, chiede agli enti locali di assumere un ruolo di coordinamento e di elaborazione efficace di sintesi politica sempre aperta, che si muove attorno ad un’idea condivisa di città e di sviluppo di un territorio.
Allo stato l’Area Vasta Brindisina si è dotata dello strumento in cui si definisce il rapporto di partecipazione fra le forze in campo che è la Convenzione (sottoscritta il 12 settembre 2007) la quale struttura gli organismi che definiscono la governance del piano: la Conferenza dei Sindaci 2013, la “Cabina di Regia”, l’Ufficio del Piano e sancisce l’istituzione di un tavolo interattivo permanente (forum) con il partenariato economico e sociale. Nel Documento di Riallineamento successivamente elaborato ed approvato dalla Conferenza dei Sindaci il 30 ottobre 2007 a Costa Morena si riassumono e ridefiniscono gli orientamenti comunitari e regionali, e si rielaborano le linee guida del PS dell’AVB secondo una chiave interpretativa che tiene conto delle istanze specifiche del territorio. Ad esse deve fare riferimento la elaborazione delle schede/progetto che affluiranno in prima istanza all’Ufficio di Piano per una valutazione tecnica di congruità e compatibilità con gli orientamenti generali del Piano prima di essere strutturati e inviati al Comitato di Valutazione Regionale. Il principio guida di tutto l’intervento programmatico può essere individuato in quello di sostenibilità dei progetti di sviluppo, nei suoi vari aspetti: ambientale, economico e urbano sociale.
Al di la delle enunciazioni fatte nelle conferenze stampa negli incontri ufficiali è difficile sapere se quei meccanismi virtuosi della cooperazione, della partecipazione, della promozione culturale si stiano realmente concretizzando e se i contenuti ispiratori del PS animano concretamente le schede progetto che stanno affluendo al tavolo tecnico dell’AVB. E’ probabile, come peraltro ha sostenuto più volte pubblicamente il Sindaco di Mesagne Enzo Incalza, che sopravviva ancora un certo spirito di campanile, dove chi ha più filo più tesse, che qualcuno stia al palo mentre altri sono già teste di serie.
Certo la questione del potenziamento del sistema portuale e delle reti viarie e ferroviarie ad esso collegate all’interno di un più ampio e consolidato progetto di “Città d’acqua” pone il comune di Brindisi in una condizione di evidente primato. Anche l’asse che fonda lo sviluppo sul turismo in generale e sul turismo religioso ha assunto una certa preminenza, segno di una maggiore vivacità dei comuni che questi progetti sostengono. Più indeterminato appare invece il rilancio del sistema agro-alimentare cui si dovrebbero legare soprattutto le cittadine volte a sud compresa la città di Mesagne, che secondo me, ha fin qui clamorosamente mancato tutti gli obiettivi sensibili del PS.
Mesagne ha perso l’occasione di alimentare, attraverso la discussione intorno all’AVB, quella crescita culturale sui temi dello sviluppo che è il primo obiettivo cercato dal PS. La nostra città ha la necessità storica di fare il punto della situazione, di fare una ricognizione critica dell’incidenza che certi processi hanno avuto sulle trasformazioni in atto sul territorio, sul tenore e sulla qualità della vita. E tali processi riguardano soprattutto la pianificazione urbanistica, la convenzione con l’Auchan, la crisi del comprato agro-industriale, l’abbandono delle campagne, le fragilità del sistema di impresa, il ruolo dell’innovazione e della ricerca.
Manca dunque una ricognizione sul passato che possa consentire un’analisi del presente e naturalmente manca ancor di più l’elaborazione sul futuro, manca l’idea creativa sulla città che vogliamo, manca una riflessione politica preliminare sul modello di sviluppo. E’ stata negata la partecipazione, non è proprio partito quel processo di democrazia partecipativa invocato in premessa in tutti i documenti prodotti nell’ambito dell’AVB. Purtroppo in più occasioni l’Amministrazione comunale ha dimostrato di confondere il principio della partecipazione con il dovere di informazione, per cui al Sindaco e alla sua Giunta è parso sufficiente organizzare un solo incontro pubblico (peraltro poco partecipato) per assolvere ai propri doveri istituzionali e per tacitare la coscienza in un ottica di democrazia della delega in cui i cittadini si affidano completamente il loro destino a chi governa.
Ma ancora più grave è come la città di Mesagne non ha inciso nei processi decisionali più significativi del percorso di pianificazione strategica. Nessun contributo alla indicazione delle linee guida, nessuna rilevanza nel documento di riallineamento, nessuna specificità tematica legata al territorio in cui pure svolge un ruolo cruciale per aspetti logistici ed economici. Mesagne fallisce quindi l’obiettivo di dare un senso politico alla sua proposta che appare invece un mero atto esecutivo di natura tecnica.
Alla mancanza infatti di una idea ispiratrice forte partecipata e condivisa si supplisce con la raccolta acritica del maggior numero di schede progetto esistenti, la gran parte delle quali peraltro rinvengono dalla gestione commissariale e dai Piani Triennali delle Opere Pubbliche degli ultimi governi di centro-sinistra. Progetti, per lo più soltanto annunciati, che vengono sventagliati lungo tutti gli assi del Piano, senza una scansioni di priorità, quasi soltanto per adempiere alle funzioni amministrative previste dal crono-programma del Piano.
Ma il vuoto progettuale più acuto e doloroso è quello che riguarda il settore agro-alimentare e agro- industriale verso cui la nostra città si spende con la proposta del centro agro-alimentare che è la riedizione aggiornata dell’antico sogno del mercato-ortofrutticolo. Su questo tema la città di Mesagne, proprio per la sua collocazione geografica, può svolgere il ruolo di nodo cruciale della rete essendo baricentrica rispetto a tutta l’area-sud della Provincia, che ha e vuole mantenere come prevalente la vocazione agricola. Ma come si può rivendicare un ruolo-guida senza aver preventivamente attivato un tavolo negoziale intercomunale, senza il coinvolgimento delle categorie produttive, delle microaziende agricole, delle grandi cooperative, dei rappresentanti del mondo bracciantile, semplicemente presentando una scheda progetto priva di dati di riferimento, senza uno studio preliminare di fattibilità senza un piano finanziario, senza niente? Di che cosa stiamo parlando?
Si può concludere che chi governa la città di Mesagne non sa nulla della reale condizione economica e sociale, non immagina nulla di ciò che sarà il futuro di questa comunità, non sa nulla dell’AVB e vive nella dimensione del presente come in una nebulosa dominata dalla retorica dei luoghi comuni, dalla suggestione del potere, dall’ imbroglio tecnocratico lontana ormai mille miglia dal concetto di democrazia della partecipazione che è sempre stata la stella polare di tutte le nostre iniziative politiche.
Mesagne, 7 ottobre 2008
Il Piano Strategico (PS) per lo sviluppo dell’Area Vasta Brindisi (AVB) rappresenta per il nostro territorio una grande occasione di crescita culturale, ma spiace constatare che intorno ad essa si sprecano solo luoghi comuni e spesso anche le Istituzioni pubbliche dimostrano una conoscenza vaga e approssimativa. La logica di tale Piano è ispirata a indicazioni della Comunità europea e a delibere governative e regionali che hanno promosso un nuovo modello di pianificazione in seguito al fallimento di un progetto di sviluppo del Mezzogiorno fondato sugli insediamenti dell’industria pesante, sui finanziamenti “a pioggia” (Por, Pit, Pis, Gal) largamente inutilizzati o male utilizzati, affidato a procedure verticistico burocratiche scarsamente o per nulla capaci di coinvolgere le popolazioni locali e le loro articolazioni sociali, e spesso legato all’assistenzialismo di Stato. Il nuovo modello vuole promuovere invece un processo partecipativo capace di valorizzare tutte le espressioni della società civile e anche soggetti singoli, chiede agli enti locali di assumere un ruolo di coordinamento e di elaborazione efficace di sintesi politica sempre aperta, che si muove attorno ad un’idea condivisa di città e di sviluppo di un territorio.
Allo stato l’Area Vasta Brindisina si è dotata dello strumento in cui si definisce il rapporto di partecipazione fra le forze in campo che è la Convenzione (sottoscritta il 12 settembre 2007) la quale struttura gli organismi che definiscono la governance del piano: la Conferenza dei Sindaci 2013, la “Cabina di Regia”, l’Ufficio del Piano e sancisce l’istituzione di un tavolo interattivo permanente (forum) con il partenariato economico e sociale. Nel Documento di Riallineamento successivamente elaborato ed approvato dalla Conferenza dei Sindaci il 30 ottobre 2007 a Costa Morena si riassumono e ridefiniscono gli orientamenti comunitari e regionali, e si rielaborano le linee guida del PS dell’AVB secondo una chiave interpretativa che tiene conto delle istanze specifiche del territorio. Ad esse deve fare riferimento la elaborazione delle schede/progetto che affluiranno in prima istanza all’Ufficio di Piano per una valutazione tecnica di congruità e compatibilità con gli orientamenti generali del Piano prima di essere strutturati e inviati al Comitato di Valutazione Regionale. Il principio guida di tutto l’intervento programmatico può essere individuato in quello di sostenibilità dei progetti di sviluppo, nei suoi vari aspetti: ambientale, economico e urbano sociale.
Al di la delle enunciazioni fatte nelle conferenze stampa negli incontri ufficiali è difficile sapere se quei meccanismi virtuosi della cooperazione, della partecipazione, della promozione culturale si stiano realmente concretizzando e se i contenuti ispiratori del PS animano concretamente le schede progetto che stanno affluendo al tavolo tecnico dell’AVB. E’ probabile, come peraltro ha sostenuto più volte pubblicamente il Sindaco di Mesagne Enzo Incalza, che sopravviva ancora un certo spirito di campanile, dove chi ha più filo più tesse, che qualcuno stia al palo mentre altri sono già teste di serie.
Certo la questione del potenziamento del sistema portuale e delle reti viarie e ferroviarie ad esso collegate all’interno di un più ampio e consolidato progetto di “Città d’acqua” pone il comune di Brindisi in una condizione di evidente primato. Anche l’asse che fonda lo sviluppo sul turismo in generale e sul turismo religioso ha assunto una certa preminenza, segno di una maggiore vivacità dei comuni che questi progetti sostengono. Più indeterminato appare invece il rilancio del sistema agro-alimentare cui si dovrebbero legare soprattutto le cittadine volte a sud compresa la città di Mesagne, che secondo me, ha fin qui clamorosamente mancato tutti gli obiettivi sensibili del PS.
Mesagne ha perso l’occasione di alimentare, attraverso la discussione intorno all’AVB, quella crescita culturale sui temi dello sviluppo che è il primo obiettivo cercato dal PS. La nostra città ha la necessità storica di fare il punto della situazione, di fare una ricognizione critica dell’incidenza che certi processi hanno avuto sulle trasformazioni in atto sul territorio, sul tenore e sulla qualità della vita. E tali processi riguardano soprattutto la pianificazione urbanistica, la convenzione con l’Auchan, la crisi del comprato agro-industriale, l’abbandono delle campagne, le fragilità del sistema di impresa, il ruolo dell’innovazione e della ricerca.
Manca dunque una ricognizione sul passato che possa consentire un’analisi del presente e naturalmente manca ancor di più l’elaborazione sul futuro, manca l’idea creativa sulla città che vogliamo, manca una riflessione politica preliminare sul modello di sviluppo. E’ stata negata la partecipazione, non è proprio partito quel processo di democrazia partecipativa invocato in premessa in tutti i documenti prodotti nell’ambito dell’AVB. Purtroppo in più occasioni l’Amministrazione comunale ha dimostrato di confondere il principio della partecipazione con il dovere di informazione, per cui al Sindaco e alla sua Giunta è parso sufficiente organizzare un solo incontro pubblico (peraltro poco partecipato) per assolvere ai propri doveri istituzionali e per tacitare la coscienza in un ottica di democrazia della delega in cui i cittadini si affidano completamente il loro destino a chi governa.
Ma ancora più grave è come la città di Mesagne non ha inciso nei processi decisionali più significativi del percorso di pianificazione strategica. Nessun contributo alla indicazione delle linee guida, nessuna rilevanza nel documento di riallineamento, nessuna specificità tematica legata al territorio in cui pure svolge un ruolo cruciale per aspetti logistici ed economici. Mesagne fallisce quindi l’obiettivo di dare un senso politico alla sua proposta che appare invece un mero atto esecutivo di natura tecnica.
Alla mancanza infatti di una idea ispiratrice forte partecipata e condivisa si supplisce con la raccolta acritica del maggior numero di schede progetto esistenti, la gran parte delle quali peraltro rinvengono dalla gestione commissariale e dai Piani Triennali delle Opere Pubbliche degli ultimi governi di centro-sinistra. Progetti, per lo più soltanto annunciati, che vengono sventagliati lungo tutti gli assi del Piano, senza una scansioni di priorità, quasi soltanto per adempiere alle funzioni amministrative previste dal crono-programma del Piano.
Ma il vuoto progettuale più acuto e doloroso è quello che riguarda il settore agro-alimentare e agro- industriale verso cui la nostra città si spende con la proposta del centro agro-alimentare che è la riedizione aggiornata dell’antico sogno del mercato-ortofrutticolo. Su questo tema la città di Mesagne, proprio per la sua collocazione geografica, può svolgere il ruolo di nodo cruciale della rete essendo baricentrica rispetto a tutta l’area-sud della Provincia, che ha e vuole mantenere come prevalente la vocazione agricola. Ma come si può rivendicare un ruolo-guida senza aver preventivamente attivato un tavolo negoziale intercomunale, senza il coinvolgimento delle categorie produttive, delle microaziende agricole, delle grandi cooperative, dei rappresentanti del mondo bracciantile, semplicemente presentando una scheda progetto priva di dati di riferimento, senza uno studio preliminare di fattibilità senza un piano finanziario, senza niente? Di che cosa stiamo parlando?
Si può concludere che chi governa la città di Mesagne non sa nulla della reale condizione economica e sociale, non immagina nulla di ciò che sarà il futuro di questa comunità, non sa nulla dell’AVB e vive nella dimensione del presente come in una nebulosa dominata dalla retorica dei luoghi comuni, dalla suggestione del potere, dall’ imbroglio tecnocratico lontana ormai mille miglia dal concetto di democrazia della partecipazione che è sempre stata la stella polare di tutte le nostre iniziative politiche.
Mesagne, 7 ottobre 2008
lunedì 16 giugno 2008
CIRCOLO PRC "A.GRAMSCI" - San Pietro Vernotico
Comunicato Stampa - Circolo PRC "A.Gramsci" - San Pietro Vernotico
Domenica 22 giugno, alle ore 10:00 presso la sala2 del Cinema Massimo, in via Cairoli, si svolgerà il congresso di circolo del Partito della Rifondazione Comunista di San Pietro Vernotico. Tutti i circoli cittadini del partito infatti, saranno impegnati in questi giorni nei rispettivi congressi in previsione di quello Nazionale che si svolgerà a Chianciano Terme dal 24 al 27 luglio 2008. Il VII Congresso Nazionale del Partito è orientato alla scelta di quella che sarà la linea politica da perseguire, sulla base dei voti dei singoli tesserati in tutti i circoli d'Italia, nonché all'elezione del segretario nazionale. I cinque documenti congressuali che verranno sottoposti al voto, sono frutto
delle riflessioni prodotte dall'acceso dibattito interno al partito di Rifondazione come di tutta la "sinistra diffusa", partendo dall'analisi del mutamento culturale e politico del tessuto sociale italiano negli ultimi anni. Il congresso di circolo, al quale interverrà anche il consigliere provinciale per Rifondazione Toni Matarrelli, oltre all'espressione di voto sulle cinque mozioni candidate, dovrà eleggere anche il nuovo comitato direttivo. L'assemblea sarà aperta al pubblico.
San Pietro Vernotico, 16 giugno 2008
Domenica 22 giugno, alle ore 10:00 presso la sala2 del Cinema Massimo, in via Cairoli, si svolgerà il congresso di circolo del Partito della Rifondazione Comunista di San Pietro Vernotico. Tutti i circoli cittadini del partito infatti, saranno impegnati in questi giorni nei rispettivi congressi in previsione di quello Nazionale che si svolgerà a Chianciano Terme dal 24 al 27 luglio 2008. Il VII Congresso Nazionale del Partito è orientato alla scelta di quella che sarà la linea politica da perseguire, sulla base dei voti dei singoli tesserati in tutti i circoli d'Italia, nonché all'elezione del segretario nazionale. I cinque documenti congressuali che verranno sottoposti al voto, sono frutto
delle riflessioni prodotte dall'acceso dibattito interno al partito di Rifondazione come di tutta la "sinistra diffusa", partendo dall'analisi del mutamento culturale e politico del tessuto sociale italiano negli ultimi anni. Il congresso di circolo, al quale interverrà anche il consigliere provinciale per Rifondazione Toni Matarrelli, oltre all'espressione di voto sulle cinque mozioni candidate, dovrà eleggere anche il nuovo comitato direttivo. L'assemblea sarà aperta al pubblico.
San Pietro Vernotico, 16 giugno 2008
domenica 8 giugno 2008
BRINDISI: VERSO CONGRESSO A SOSTEGNO MOZIONE VENDOLA

BRINDISI: VERSO CONGRESSO A SOSTEGNO MOZIONE VENDOLA
Il Partito della Rifondazione Comunista è impegnato in un importante percorso verso il Congresso nazionale di luglio. In ogni angolo di Italia ci si organizza a sostegno delle mozioni presentate, sviluppando un vivace e articolato dibattito tra le diverse anime del partito, suscitando tra gli aderenti vecchi e nuovi un fertile confronto così necessario a riaccendere entusiasmi dopo la grave sconfitta elettorale dell'aprile scorso.
Nella provincia di Brindisi i compagni aderenti a Rifondazione che sostengono la Mozione di Nichi Vendola hanno dato vita ad un coordinamento provinciale nominando coordinatore il consigliere provinciale Toni Matarrelli. Dello stesse comitato fanno parte Leonida Gagliani (vice-coordinatore) Muscogiuri Cosimo, Taurino Sonia, Delli Fiori Antonio, Spina Ada, Massafra Loretta, Polito Alfredo, Esposito Pasquale, Distante Maurizio.
Il coordinamento si pone lo scopo di coordinare e sostenere le iniziative a sostengo delle mozione Vendola ma soprattutto di comunicare agli iscritti ed ai simpatizzanti l'obiettivo di costruire un partito capace di saper meglio rispondere ai nuovi bisogni e più concretamente radicato nella società e nelle vertenze che ogni giorno offendono e spengono i diritti essenziali al lavoro, alla casa, alla salute, alla difesa dell'ambiente e alla costruzione della pace.
Brindisi, 08 giugno 2008
Toni Matarrelli – consigliere prov.le PRC
sabato 7 giugno 2008
MESAGNE: PROSEGUE ESPERIENZA UNITARIA DELLA SINISTRA
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MESAGNE: PROSEGUE ESPERIENZA UNITARIA DELLA SINISTRA
In vista della prima convocazione del Consiglio comunale di Mesagne, che si terrà martedì prossimo 10 giugno, le segreterie politiche locali di Rifondazione Comunista e del Movimento A Sinistra hanno reiterato la volontà di proseguire il percorso politico unitario.
Il risultato elettorale nazionale infatti pur penalizzando gravemente l’ipotesi unitaria non ha tolto significato ad un percorso che a nostro giudizio rimane irreversibile: unificare, dentro un nuovo contenitore, tutte le espressioni della sinistra alternativa o radicale.
Ancor più la strada intrapresa avrà un senso se partirà dalle esperienze di base, rendendo l’unità autentica e partecipata. Così come abbiamo l’ambizione di poter dire che ciò è avvenuto a Mesagne dove i risultati della Sinistra\Arcobaleno sono stati nettamente in controtendenza rispetto al dato nazionale.
Espressione visibile di questa unitarietà, che ovviamente si “riapre” ai soggetti politici che la vogliono considerare come ipotesi percorribile, è la costituzione di un unico gruppo consiliare denominato “la Sinistra/l’Arcobaleno”. Svolgerà le funzioni di capogruppo consiliare il dr. Pompeo Molfetta, mentre il consigliere Toni Matarrelli continuerà ad essere portavoce politico.
Mesagne, 7 giugno 2008
Il segretario politico del PRC – Mesagne - Cosimo SCALERA
Il coordinatore cittadino di A Sinistra – Mesagne - Cosimo GUIDO
martedì 15 aprile 2008
Consegnati alla storia!
E' caduto il muro di Berlino? Forse abbiamo anche superato Porta Pia
Ho aspettato che terminasse anche lo scrutinio per le elezioni amministrative per scrivere di questa competizione (finalmente) conclusa, o quasi viste le primarie alle porte!Un risultato in parte previsto ma non nelle sue reali dimensioni. Fa sorridere la "scomparsa" dal Parlamento della Repubblica Italiano della Sinistra Arcobaleno! Forse gli italiani si saranno resi conto, prima dei politici interessante, che è giunta l'ora di consegnare alla storia i resti di quello che fu il comunismo (con i suoi tanti orrori e qualche suo merito)! Si è cambiato nome... quasi rinnegando quello che fu, ma non è bastato a convicere gli italiani della "vecchiaia" di una proposta stanca e sempre pericolosamente in bilico tra la responsabilità del governo e il populismo delle piazze e la lotta di classe e proletaria (che poi buona parte dei leader del Sinistra Arcobaleno non siano operai nessuno ci faceva caso)! Ma è inutile soffermarmi su "quello che fu" del partito di Bertinotti & Compagni (è proprio il caso di dirlo) meglio consegnarlo alla storia di questo nostro Paese insieme con i loro "compagni" laicisti (e poco laici) del partito di Boselli. Anche quel partito apparteneva alla storia ma, anche qui, i leader non sono stati capaci di accorgersene prima dell'inevitabile batosta elettorale. Forse credevano che anche nel 2008 ci fosse un'altra Porta Pia da sfondare! Certo qualcuno dovrebbe avvertire anche i radicali ospiti (forse non molto graditi) del Partito Democratico.
Ho aspettato che terminasse anche lo scrutinio per le elezioni amministrative per scrivere di questa competizione (finalmente) conclusa, o quasi viste le primarie alle porte!Un risultato in parte previsto ma non nelle sue reali dimensioni. Fa sorridere la "scomparsa" dal Parlamento della Repubblica Italiano della Sinistra Arcobaleno! Forse gli italiani si saranno resi conto, prima dei politici interessante, che è giunta l'ora di consegnare alla storia i resti di quello che fu il comunismo (con i suoi tanti orrori e qualche suo merito)! Si è cambiato nome... quasi rinnegando quello che fu, ma non è bastato a convicere gli italiani della "vecchiaia" di una proposta stanca e sempre pericolosamente in bilico tra la responsabilità del governo e il populismo delle piazze e la lotta di classe e proletaria (che poi buona parte dei leader del Sinistra Arcobaleno non siano operai nessuno ci faceva caso)! Ma è inutile soffermarmi su "quello che fu" del partito di Bertinotti & Compagni (è proprio il caso di dirlo) meglio consegnarlo alla storia di questo nostro Paese insieme con i loro "compagni" laicisti (e poco laici) del partito di Boselli. Anche quel partito apparteneva alla storia ma, anche qui, i leader non sono stati capaci di accorgersene prima dell'inevitabile batosta elettorale. Forse credevano che anche nel 2008 ci fosse un'altra Porta Pia da sfondare! Certo qualcuno dovrebbe avvertire anche i radicali ospiti (forse non molto graditi) del Partito Democratico.
mercoledì 9 aprile 2008
CERTE LUCI NON POSSONO OFFUSCARE LA NOSTRA DIGNITA'
Certe “luci” non possono offuscare la nostra dignità
Per la visita del Pontefice l’Enel beneficerà Brindisi di luci anche artistiche per abbellire l’affaccio della città sul mare. Siamo presi da un grande disagio, ci sentiamo in qualche modo trattati da mendicanti ed avvertiamo il peso di culture colonialistiche che danno “uno” per avere “mille”, che rivestono di generosità il loro pugno di ferro e che ci tendono una mano con l’intento di farcele alzare tutte e due in segno di resa. Chiediamo perciò al Sindaco Mennitti ed al Consiglio comunale di Brindisi di non accettare il dono “lucifero” dell’Enel o di trasformare tale elargizione (montaggio degli impianti e fornitura dell’energia) in una prestazione pagata col denaro pubblico (quello normalmente disponibile o quello dei fondi stanziati per l’eccezionale evento di giugno). Di seguito articolo integrale di Michele Di Schiena, Doretto Marinazzo, Maurizio Portaluri, Giorgio Sciarra
Certe “luci” non possono offuscare la nostra dignità
Evocando il monito virgiliano “Timeo danaos et dona ferentes” (temo i greci anche quando portano doni), abbiamo già detto nel novembre scorso, in occasione del dono di alcuni lavori di restauro alla Cattedrale, che non ci piacciono le elargizioni dell’Enel perché non le consideriamo dettate da autentica solidarietà né da credibile liberalità. Crediamo invece che questi doni abbiano la finalità di acquisire utili benevolenze e di fiaccare le coscienze di quanti lottano da anni per la tutela del diritto alla salute e di altri diritti fondamentali contro poteri economici che assolutizzano le loro logiche ed il loro tornaconto.
Con questo spirito, a fronte della notizia secondo la quale per la visita del Pontefice l’Ente elettrico ci beneficerà di luci anche artistiche per abbellire l’affaccio della città sul mare, siamo presi da un grande disagio, ci sentiamo in qualche modo trattati da mendicanti ed avvertiamo il peso di culture colonialistiche che danno “uno” per avere “mille”, che rivestono di generosità il loro pugno di ferro e che ci tendono una mano con l’intento di farcele alzare tutte e due in segno di resa. Chiediamo perciò al Sindaco Mennitti ed al Consiglio comunale di Brindisi di non accettare il dono “lucifero” dell’Enel o di trasformare tale elargizione (montaggio degli impianti e fornitura dell’energia) in una prestazione pagata col denaro pubblico (quello normalmente disponibile o quello dei fondi stanziati per l’eccezionale evento di giugno). Certe “luci” non possono offuscare la nostra dignità.
E’ già angoscioso pensare che certi importanti lavori pubblici possano essere realizzati solo perché arriva il Pontefice (al quale anche noi – sia chiaro - pensiamo debba essere riservata la più degna accoglienza). Ma questa angoscia diviene insopportabilità e ripulsa ove si aggiunga la mortificazione di una munifica concessione da parte di chi ha ripetutamente dimostrato di essere chiuso alle esigenze e alle domande della nostra comunità e delle sue rappresentanze istituzionali. Il carbone “senza confini” ed il rigassificatore nel porto sono insulti alle nostre popolazioni che nessun “dono” può farci accettare perché i diritti fondamentali dei cittadini non sono merce e non possono perciò essere oggetto di qualsiasi, sia pur camuffata, transazione.
Brindisi, 8 aprile 2008
Michele Di Schiena, Doretto Marinazzo, Maurizio Portaluri, Giorgio Sciarra
Per la visita del Pontefice l’Enel beneficerà Brindisi di luci anche artistiche per abbellire l’affaccio della città sul mare. Siamo presi da un grande disagio, ci sentiamo in qualche modo trattati da mendicanti ed avvertiamo il peso di culture colonialistiche che danno “uno” per avere “mille”, che rivestono di generosità il loro pugno di ferro e che ci tendono una mano con l’intento di farcele alzare tutte e due in segno di resa. Chiediamo perciò al Sindaco Mennitti ed al Consiglio comunale di Brindisi di non accettare il dono “lucifero” dell’Enel o di trasformare tale elargizione (montaggio degli impianti e fornitura dell’energia) in una prestazione pagata col denaro pubblico (quello normalmente disponibile o quello dei fondi stanziati per l’eccezionale evento di giugno). Di seguito articolo integrale di Michele Di Schiena, Doretto Marinazzo, Maurizio Portaluri, Giorgio Sciarra
Certe “luci” non possono offuscare la nostra dignità
Evocando il monito virgiliano “Timeo danaos et dona ferentes” (temo i greci anche quando portano doni), abbiamo già detto nel novembre scorso, in occasione del dono di alcuni lavori di restauro alla Cattedrale, che non ci piacciono le elargizioni dell’Enel perché non le consideriamo dettate da autentica solidarietà né da credibile liberalità. Crediamo invece che questi doni abbiano la finalità di acquisire utili benevolenze e di fiaccare le coscienze di quanti lottano da anni per la tutela del diritto alla salute e di altri diritti fondamentali contro poteri economici che assolutizzano le loro logiche ed il loro tornaconto.
Con questo spirito, a fronte della notizia secondo la quale per la visita del Pontefice l’Ente elettrico ci beneficerà di luci anche artistiche per abbellire l’affaccio della città sul mare, siamo presi da un grande disagio, ci sentiamo in qualche modo trattati da mendicanti ed avvertiamo il peso di culture colonialistiche che danno “uno” per avere “mille”, che rivestono di generosità il loro pugno di ferro e che ci tendono una mano con l’intento di farcele alzare tutte e due in segno di resa. Chiediamo perciò al Sindaco Mennitti ed al Consiglio comunale di Brindisi di non accettare il dono “lucifero” dell’Enel o di trasformare tale elargizione (montaggio degli impianti e fornitura dell’energia) in una prestazione pagata col denaro pubblico (quello normalmente disponibile o quello dei fondi stanziati per l’eccezionale evento di giugno). Certe “luci” non possono offuscare la nostra dignità.
E’ già angoscioso pensare che certi importanti lavori pubblici possano essere realizzati solo perché arriva il Pontefice (al quale anche noi – sia chiaro - pensiamo debba essere riservata la più degna accoglienza). Ma questa angoscia diviene insopportabilità e ripulsa ove si aggiunga la mortificazione di una munifica concessione da parte di chi ha ripetutamente dimostrato di essere chiuso alle esigenze e alle domande della nostra comunità e delle sue rappresentanze istituzionali. Il carbone “senza confini” ed il rigassificatore nel porto sono insulti alle nostre popolazioni che nessun “dono” può farci accettare perché i diritti fondamentali dei cittadini non sono merce e non possono perciò essere oggetto di qualsiasi, sia pur camuffata, transazione.
Brindisi, 8 aprile 2008
Michele Di Schiena, Doretto Marinazzo, Maurizio Portaluri, Giorgio Sciarra
venerdì 4 aprile 2008
FESTA DELLA SINISTRA L'ARCOBALENO
lunedì 31 marzo 2008
DICHIARAZIONE DI GIANCARLO CANUTO SULLO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA BIBLIOTECA DI MESAGNE

Dichiarazione di Giancarlo Canuto sullo stato di agitazione dei lavoratori precari della Biblioteca di Mesagne
Notizie di stampa informano sul grave stato di disagio in cui si trovano 5 lavoratori della Biblioteca comunale di Mesagne, i quali manifesteranno proprio di fronte alla loro ex sede di lavoro, nella mattinata del primo aprile tutta loro preoccupazione.
E’ una storia triste, l’ennesima di questa tormentata via crucis cui sono costretti i lavoratori precari, vittime di leggi ingiuste e di funzionari troppo solerti a mettere a posto più le loro carte che a salvaguardare un diritto assoluto che è quello ad un lavoro in condizioni dignitose.
Stride ancora di più l’amara condizione di questi 5 lavoratori perché è in atto, pur tra difficoltà e ritardi, una lunga vertenza che tende a mettere in “sicurezza occupazionale” i lavoratori che hanno un contratto precario col Comune di Mesagne. E mentre questa operazione è in corso, si delibera di mettere a gara questo servizio pubblico( ci farebbe piacere sapere se fosse l’unica soluzione possibile) peraltro non prevedendo nessuna norma di salvaguardia per i lavoratori occupati. Pertanto nessuna garanzia per chi ha svolto queste stesse mansioni messe a gara senza aver mai ricevuto alcuna segnalazione esplicita di disservizio o di gravi comportamenti negativi per l’Amministrazione.
Ora vogliamo sperare che la Commissaria Prefettizia ed i dirigenti interessati facciano ogni sforzo per riconsiderare la faccenda, alla luce della normativa vigente, al fine di garantire il reintegro del posto di lavoro d’intesa col sindacato.
Non ci abbandona però l’amara considerazione che ancora una volta “qualcuno” ha fatto i conti con le leggi, dimenticando però drammaticamente il lato “umano” del problema, decidendo certamente con rigore, ma sempre sulla pelle degli altri: e questo quando si parla del destino delle persone non può essere mai né consentito né tollerato.
Mesagne, 31 marzo 2008
Giancarlo CANUTO – Sinistra Arcobaleno
VENERDI' 4 APRILE VENDOLA A MESAGNE PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA "LA SINISTRA L'ARCOBALENO"

VENERDI’ 4 APRILE 2008 dalle ore 19
Mesagne Piazza Porta Grande
Festa della Sinistra l’Arcobaleno
Con la presentazione dei candidati della Lista
E con la partecipazione di
NICHI VENDOLA Presidente della Giunta Regione Puglia
Sarà presente il candidato Sindaco del centro-sinistra avv. Carmelo MOLFETTA
Tutti sono invitati a partecipare
venerdì 28 marzo 2008
I CANDIDATI DELLA SINISTRA ARCOBALENO

CAMPANA Angelo - 54 anni dirigente ASL
CANUTO Giancarlo - 48 anni docente
CARROZZO Carmelo - 48 anni impiegato
CASAMASSIMA Andrea - 38 anni avvocato
COPPOLA Giada - 22 anni laureanda scienze giuridiche
D'ANCONA Roberto - 36 anni artigiano
DELL’OLIVO Cosimo - 57 anni operatore Enaip
DE MAURO Maria - 46 anni docente
DE NITTO Aristide - 57 anni artigiano piastrellista
DIMASTRODONATO Guido - 34 anni avvocato
FALCONE Mimma - 31 anni parrucchiera
GUIDO Cosimo - 30 anni operatore sociale
MATARRELLI Antonio - 33 anni consigliere provinciale
MOLFETTA Pompeo - 51 anni medico
PASSANTE Giovanni - 49 anni docente
PERRUCCI Carmelo - 29 anni termoidraulico
SALERNO Otello - 58 anni Presidente Protezione Volontaria Civile
SCONOSCIUTO Fortunato - 57 anni docente
SUMMA Antonio - 50 anni tecnico laboratorio
URGESE Benedetto - 28 anni militare aereonautica
CANUTO Giancarlo - 48 anni docente
CARROZZO Carmelo - 48 anni impiegato
CASAMASSIMA Andrea - 38 anni avvocato
COPPOLA Giada - 22 anni laureanda scienze giuridiche
D'ANCONA Roberto - 36 anni artigiano
DELL’OLIVO Cosimo - 57 anni operatore Enaip
DE MAURO Maria - 46 anni docente
DE NITTO Aristide - 57 anni artigiano piastrellista
DIMASTRODONATO Guido - 34 anni avvocato
FALCONE Mimma - 31 anni parrucchiera
GUIDO Cosimo - 30 anni operatore sociale
MATARRELLI Antonio - 33 anni consigliere provinciale
MOLFETTA Pompeo - 51 anni medico
PASSANTE Giovanni - 49 anni docente
PERRUCCI Carmelo - 29 anni termoidraulico
SALERNO Otello - 58 anni Presidente Protezione Volontaria Civile
SCONOSCIUTO Fortunato - 57 anni docente
SUMMA Antonio - 50 anni tecnico laboratorio
URGESE Benedetto - 28 anni militare aereonautica
mercoledì 26 marzo 2008
PIETRO FOLENA A MESAGNE PER LA SINISTRA ARCOBALENO
PIETRO FOLENA A MESAGNE PER LA SINISTRA ARCOBALENO
Giovedì 27 marzo alle ore 19, presso la sede del Gal in Via Albricci nel centro storico di Mesagne, iniziativa elettorale della Sinistra Arcobaleno.
Si aprirà un confronto, con aderenti e simpatizzanti, sulle prospettive della Sinistra in Italia e nella città di Mesagne alla vigilia del voto del 13 e 14 aprile 2008. Introdurrà l’incontro il coordinatore locale, il Consigliere provinciale Toni Matarrelli, seguiranno gli interventi di Cosimo Scalera, Cosimo Guido, Damiano Ignone e Giovanni Passante per le diverse componenti dell’Arcobaleno. Interverranno inoltre Angelo Campana, Giancarlo Canuto e Pompeo Molfetta candidati consiglieri comunali.
Concluderà l’assemblea l'On. Pietro Folena, candidato capolista al Senato per la Puglia de “la Sinistra l’Arcobaleno”.
Mesagne, 26 marzo 2008
Il coordinamento cittadino de “la Sinistra l’Arcobaleno”.
Giovedì 27 marzo alle ore 19, presso la sede del Gal in Via Albricci nel centro storico di Mesagne, iniziativa elettorale della Sinistra Arcobaleno.
Si aprirà un confronto, con aderenti e simpatizzanti, sulle prospettive della Sinistra in Italia e nella città di Mesagne alla vigilia del voto del 13 e 14 aprile 2008. Introdurrà l’incontro il coordinatore locale, il Consigliere provinciale Toni Matarrelli, seguiranno gli interventi di Cosimo Scalera, Cosimo Guido, Damiano Ignone e Giovanni Passante per le diverse componenti dell’Arcobaleno. Interverranno inoltre Angelo Campana, Giancarlo Canuto e Pompeo Molfetta candidati consiglieri comunali.
Concluderà l’assemblea l'On. Pietro Folena, candidato capolista al Senato per la Puglia de “la Sinistra l’Arcobaleno”.
Mesagne, 26 marzo 2008
Il coordinamento cittadino de “la Sinistra l’Arcobaleno”.
lunedì 24 marzo 2008
SE MOLFETTA VINCE, CANUTO VICE SINDACO
venerdì 21 marzo 2008
MESAGNE: LA SINISTRA ARCOBALENO E LE ENERGIE ALTERNATIVE
MESAGNE: LA SINISTRA ARCOBALENO E LE ENERGIE ALTERNATIVE
Mesagne Venerdì 21 marzo 2008 alle ore 17,30 presso la Sede del GAL, in Via Albricci nel Centro Storico, la Sinistra Arcobaleno organizza un dibattito pubblico sul tema: Energie alternative: opportunità per un nuovo modello di sviluppo del territorio.
Interverranno l’avv. Carmelo MOLFETTA – candidato Sindaco del centro-sinistra al Comune di Mesagne e Toni MATARRELLI della Sinistra Arcobaleno, Presidente Commissione Ambiente Provincia di Brindisi. Concluderà l’Assessore Regionale all’Ambiente prof. Michele LOSAPPIO del PRC.
Tutti sono invitati a partecipare considerando l’attualità del dibattito aperto dal nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale.
Mesagne 20 marzo 2008
Coordinamento Cittadino La Sinistra l’Arcobaleno
Mesagne
Mesagne Venerdì 21 marzo 2008 alle ore 17,30 presso la Sede del GAL, in Via Albricci nel Centro Storico, la Sinistra Arcobaleno organizza un dibattito pubblico sul tema: Energie alternative: opportunità per un nuovo modello di sviluppo del territorio.
Interverranno l’avv. Carmelo MOLFETTA – candidato Sindaco del centro-sinistra al Comune di Mesagne e Toni MATARRELLI della Sinistra Arcobaleno, Presidente Commissione Ambiente Provincia di Brindisi. Concluderà l’Assessore Regionale all’Ambiente prof. Michele LOSAPPIO del PRC.
Tutti sono invitati a partecipare considerando l’attualità del dibattito aperto dal nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale.
Mesagne 20 marzo 2008
Coordinamento Cittadino La Sinistra l’Arcobaleno
Mesagne
sabato 8 marzo 2008
Chi scrive su questo blog non appoggia la Sinistra Arcobaleno!
Ho ricevuto tempo fa un gradito invito da parte di Andrea Colelli per dare il mio contributo a questo blog e lo ringrazio! Certo non sono stato granché attivo... ma qualche pensierino, per quanto banale, credo di averlo scritto! Ma ma ma... come si fa a scrivere che "questo blog appoggia la Sinistra Arcobaleno"? Io sicuramente non appoggio la Sinistra Arcobaleno (ex comunista e pseudo ambientalista) né a livello nazionale né tanto meno a livello locale! Mi divide una cultura, un modo di concepire la democrazia e lo sviluppo, un visione generale del mondo da quel pensiero sconfitto dalla storia tanto che oggi si ripresenta, dopo aver nascosto la falce e martello, con un nome nuovo e con gli stessi personaggi di una volta!
Vogliamo scommettere con l'amministratore di questo blog che la Sinistra Arcobaleno - che sicuramente non avrà il mio voto - avrà un profondo tonfo alle prossime elezioni?
Andrea chiedere il parere di chi collabora al tuo blog non è un dovere ma può essere un atto di cortesia... non credi?
venerdì 22 febbraio 2008
IL PORTO DI BRINDISI. IL SUO RILANCIO
IL PORTO DI BRINDISI. IL SUO RILANCIO E LA REVISIONE DELLE TARIFFE
Il traffico di carbone è da anni il fattore di massimo condizionamento per la crescita del porto di Brindisi come scalo commerciale e più in generale come leva per lo sviluppo sostenibile del territorio.
La banchina di Diga di Costa Morena è da tempo in concessione esclusiva a ENEL, e da fine 2005 pure la nuova banchina di Costa Morena Est è asservita al carbone di Edipower, assolvendo addirittura la funzione di carbonile con carboniera ormeggiata non per i normali tempi di scarico del carbone ma per i più lunghi tempi di combustione dello stesso in assenza di un parco carbone utilizzabile.
Al di là delle corrette iniziative dell’Amministrazione Provinciale volte alla riduzione dei quantitativi di carbone da bruciare a Brindisi, è ormai indifferibile l’avvio di una gestione del porto che finalmente stabilisca tariffe che siano leva per penalizzare il traffico di carbone e per incentivare altri traffici.
Se, come tutti sanno, per il carbone quello di Brindisi è un porto obbligato mentre per i passeggeri è un porto in concorrenza con altri scali, bisogna agire radicalmente sulle tariffe perché quelle sul carbone crescano in maniera sensibile mentre quelle sui passeggeri diminuiscano.
E’ noto del resto che negli altri porti i passeggeri trovino servizi a Brindisi assenti. A Brindisi chi va o arriva dall’Albania è trattato come un animale attraverso un percorso tra inferriate da violazione dei diritti umani, e chi va o viene dalla Grecia è costretto in una landa desolata in cui impazzire per capire dove fare un banale check-in.
Questa situazione ha evidentemente un grave peso nei negativi trend del porto di Brindisi, oltre alla vigenza di folli regolamenti in base ai quali la stessa nave nello strettissimo e non riparato porto di Otranto non deve fare ricorso ai rimorchiatori, mentre nell’ampio e ripartissimo porto di Brindisi si, con forte aggravio di costi.
Di fronte a tanto, nelle more dell’attivazione di servizi all’altezza, le tariffe sui passeggeri devono essere ridotte.
E nessun impedimento l’Autorità Portuale ha all’innalzamento delle tariffe sul carbone, in teoria elevabile all’infinito sino ad intervento dell’Autorità Antitrust, peraltro auspicabile nel porto di Brindisi per un esame dei monopoli in essere, quale quello dei rimorchiatori determinato non da evoluzioni del mercato ma da regolamenti vigenti.
La Sinistra Arcobaleno di Brindisi chiede il forte intervento delle Istituzioni Brindisine sull’Autorità Portuale perché provveda rapidamente a rimodulare le tariffe portuali con pesante inasprimento di quelle sul carbone, e sulla Capitaneria di Porto perché adegui i regolamenti vigenti alle liberalizzazioni avviate dal Governo di CentroSinistra e perché ponga fine ai monopoli nel porto di Brindisi.
Nessun programma di opere annunciato dall’Autorità Portuale è credibile come strumento di rilancio del porto se non preceduto da corrette e limpide scelte di gestione del porto stesso.
Brindisi, 21 novembre 2008
LA SINISTRA ARCOBALENO DELLA PROVINCIA DI BRINDISI
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