
Giunta Incalza: Per avere meno “critiche” occorrono “fatti”
Il neo-assessore Delli Noci, in un suo recente comunicato, si è prodotto in una dotta dissertazione sul valore politico dell’uomo Incalza, verosimilmente per ottenere una sorta di “dispensa” speciale di critica per lo stesso Sindaco, oggetto di irriverenze e contumelie in vorticosa crescita. Per ottenere questa “indulgenza plenaria” egli richiama con afflato le virtù del Sindaco, ne ricorda la mitezza, la temperanza, la riservatezza ed esalta lo spirito di servizio con cui egli volle nel 2006 prendere su di sé la “croce” del governo per affrancare questa città dalle nefandezze commesse dai comunisti e riportare la pace e la prosperità fra la sua gente. Ecco l’uomo “aristotelico”: animale politico per eccellenza che riassume in se il concetto della polis, che ripone in sé la responsabilità dell’organizzazione sociale, del destino della comunità che governa.
Mi pare una visione monocratica e paternalista della cosa pubblica che pone in stato di subalternità partiti, rappresentanze sociali e singoli cittadini: una visione insomma fortemente antidemocratica che contestiamo. E’ forse in virtù di questa concezione che il nostro Sindaco si ostina continuamente a prendere le distanze dalla politica e dalle sue complicate articolazioni come i partiti e le Istituzioni? Per questo talvolta si fa beffa delle opposizioni e talvolta del Consiglio Comunale? Per questo le critiche sembrano atti di lesa di lesa maestà?
Noi chiediamo: è possibile essere dispensati da questo sermone domenicale? Si può una volta per tutte prescindere da valutazioni personali sul Primo cittadino che sono inopportune sia quando sono di segno negativo e vengono dall’opposizione, sia quando sono di segno positivo e vengono da suoi collaboratori? Al Sindaco è dovuto il massimo del rispetto istituzionale, così come a qualunque cittadino è dovuto il diritto di critica e di giudizio politico sull’esercizio delle sue funzioni. O qualcuno pensa che sarebbe meglio non disturbare il macchinista anche quando sta facendo deragliare il treno? E qui, a nostro giudizio, siamo già al disastro ferroviario.
Apprendiamo, per esempio, che l’Amministrazione comunale ha tenacemente difeso la nomina del progettista designato per i lavori di “maquillage” della villa comunale, rivendica la correttezza procedurale seguita e la congruità del compenso destinato. Secondo questo comunicato l’Amministrazione avrebbe elaborato, per mano di una dirigente innominata, un primo avviso pubblico che è stato immediatamente sconfessato e annullato dalla commissione giudicatrice presieduta dal capo settore ing. Fischetto, il quale ha successivamente decretato una nuova procedura di selezione cui sarebbero stati chiamati a partecipare cinque professionisti. Tra questi è stato scelto l’arch. Mingolla per aver presentato la proposta economicamente più vantaggiosa. Se così stanno le cose la procedura anche se legittima è certamente assai bizzarra e tortuosa, un intrigo in cui è sembra nota la soluzione finale ma non si sa come raggiungerla. Che aveva di inqualificabile il primo avviso pubblico? Perché prima di pubblicarlo qualcuno non si è incaricato di controllarlo o comunque non è stato poi corretto e ripresentato?
Nonostante questa montagna di dubbi, io in questo caso, non invocherò la questione morale e non andrò neanche a “sfrucugliare” fra le carte, scegliete chi volete purché ci sia risparmiata la favola della trasparenza, dell’equità, della legittimità procedurale perché il Sindaco e la sua Giunta fanno esattamente come fan tutti e forse un pochino peggio.
Infine ci tocca ribadire che sarebbe stato molto meglio indire un concorso di idee, con un budget finanziario prestabilito, e far scegliere alla città il progetto più adeguato per il rifacimento di un bene “simbolo” dell’intera comunità come la Villa Comunale, che questa Amministrazione ha discutibilmente voluto ritenere priorità assoluta destinando una cospicua fetta dell’avanzo di bilancio. Cosa accadrà quando l’architetto nominato presenterà il suo progetto se non sarà di gradimento collettivo? Lo rifarà? Lo modificherà su impulso dei cittadini? Con quali modalità? O, come temiamo per un minimo di conoscenza dei soggetti coinvolti, ci troveremo di fronte ad una “creazione” di discutibile gusto, economicamente sproporzionata e quindi praticamente irrealizzabile?
Non è forse questa, per lo stimato assessore al ramo Delli Noci, l’occasione per passare dalle “parole” ai “fatti” e guadagnarsi sul campo stima e considerazione?
Mesagne, 20 agosto 2009
Pompeo Molfettacapogruppo consiliare A Sinistra \ Movimento per la Sinistra
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