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lunedì 23 marzo 2009

PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA RITROVI SE STESSO

perché il centro-sinistra ritrovi se stesso

Chi ha scelto di dare solo sul versante sociale il suo modesto contributo per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della nostra città e del nostro territorio si astiene di solito dall’intervenire su questioni propriamente politiche. Ma ci sono momenti nei quali lo svolgersi della vicenda politica prospetta evenienze di importanza cruciale per il futuro di una comunità e quando ciò avviene può non essere giusto mantenere il silenzio.

Sento perciò il dovere di dire con chiarezza che la candidatura a Presidente dell’Amministrazione provinciale del dr. Massimo Ferrarese, personaggio senza dubbio meritevole di considerazione e rispetto, risulta assolutamente incompatibile, per le idee e le scelte che hanno segnato la sua storia pubblica, con le sensibilità e le attese largamente presenti non solo nei settori della sinistra di alternativa ma anche in consistenti ambienti dell’area riformista. Ciò nonostante s’è fatta concretamente strada la possibilità, ripetutamente richiamata dalla stampa locale ed oramai ufficializzata da autorevoli dichiarazioni, che il Partito Democratico stia cercando un’intesa col cosiddetto “centro” non solo sulle scelte programmatiche ma anche e soprattutto sulla candidatura del dr. Ferrarese. Non si spiegherebbero altrimenti le recenti sortite di alcuni esponenti del PD i quali sottolineano l’esigenza di costruire «una grande coalizione tra sinistra e centro» attraverso l’allargamento della medesima all’UDC e forze alleate le quali hanno definitivamente ed irrinunciabilmente scelto la candidatura del Presidente delle locale Confindustria.

Si starebbe quindi verificando l’inconcepibile: l’Amministrazione provinciale verrebbe consegnata alla destra (destra, in un caso, esplicita e, nell’altro, tale nei fatti anche se etichettata di “centro”) per gentile concessione di un certo riformismo con la conseguenza che la consultazione elettorale sarebbe ridotta ad una competizione tra il senatore Michele Saccomanno, quale candidato del Popolo delle Libertà (al quale va dato atto di essersi sempre pronunciato contro il rigassificatore) ed il dr. Ferrarese quale candidato della “grande coalizione” (convertitosi al rifiuto dell’impianto nel porto perché “folgorato” sulla “via” elettorale che lo può portare al vertice della Provincia). L’auspicio è che nel Partito Democratico prevalga la linea della fedeltà al progetto di cambiamento con una candidatura unitaria e innovativa. Ma per cercare di scongiurare il peggio è necessario che il centro-sinistra dissenziente faccia sentire alta e forte la sua voce ed organizzi senza remore un’adeguata risposta.

Ed è perciò il momento di rivolgere al Presidente uscente Michele Errico un accorato invito a rendersi disponibile, qualora le cose dovessero andare nel senso paventato, a guidare come candidato Presidente dell’Ente provinciale uno schieramento alternativo sostenuto da tutte le forze del centro-sinistra che non si riconoscono in una coalizione guidata dal presidente della Confindustria. Un invito quindi proveniente anche da chi, come l’autore di queste righe, ha mosso in passato alcune rispettose critiche all’operato politico del notaio Errico ma lo ha fatto sempre riconoscendo la validità delle linee di fondo del suo impegno ed apprezzando la sua libertà e la sua determinazione. All’annuncio della candidatura del dr. Ferrarese, il notaio Errico si dichiarò disponibile a rivedere la sua scelta di non candidarsi ma il PD gli chiuse bruscamente la porta affermando che il suo ripensamento risultava tardivo. Ebbene, a fronte dell’aggravarsi della situazione, il Presidente della Provincia in carica può dichiarare oggi la sua disponibilità a guidare, se necessario, uno schieramento alternativo per rendere un meritorio e disinteressato servizio al progetto di rinnovamento messo in cantiere dalle Amministrazioni locali e reclamato da un vasto movimento di opinione frutto della convergenza di migliaia di persone di culture diverse e di diversi orientamenti politici.

Brindisi, 21 marzo 2009

Michele DI SCHIENA

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