MENS SANA MESAGNE INARRESTABILE
VINCE ANCHE IL TITOLO UNDER 15 PROVINCIALE
Inarrestabili. Non si fermano più i ragazzi della Mens Sana Mesagne che aggiungono ancora un titolo provinciale a questa esaltante stagione sportiva. Gli Under 15, allenati da Angelo Greco, battono in finale il Basket Francavilla allenato da Davide Olive e, dopo il titolo regionale e quello provinciale Under 14, si aggiudicano anche il titolo provinciale nella categoria Under 15. In semifinale i mensanini avevano avuto la meglio sull’Aurora Brindisi (60-51) per poi battere in finale i francavillesi (90-80). Immacolato il cammino dei mesagnesi imbattuti in questa categoria da due anni grazie all’impegno e alla totale disponibilità degli atleti. Non si chiude ancora la stagione sportiva della Mens Sana Mesagne che partecipa anche alle finali provinciali Under 19 e si prepara a disputare la qualificazione con gli Under 13 prima delle meritatissime vacanze. Coach Angelo Greco: “Sono molto contento per i risultati ottenuti. Il lavoro e i sacrifici di tutto un anno sono stati ripagati dalle vittorie di questi giorni. E’ la conferma dell’attenzione e dell’impegno che la Mens Sana Mesagne spende nel settore minibasket e giovanile. Un grazie ai ragazzi che hanno seguito con interesse e passione l'attività sportiva proposta.” Intanto la Mens Sana Mesagne, sempre attenta anche alle problematiche sociali e alla solidarietà in generale, comunica che la raccolta di fondi effettuata nel centro minibasket mensanino per i terremotati dell’Abruzzo, si è conclusa con la somma di € 450,00.
Tabellino finale:
BASKET FRANCAVILLA - MENS SANA MESAGNE = 70 - 80
MENS SANA MESAGNE: Caliandro 6, Di Giacomo n.e., Gualano, Moretto 2, Cavallo, Renis, Rosato M. 34, Rosato A. 13, Passante, Falcone 19, Calò 6, D'Errico n.e. Allenatore: Angelo Greco
BASKET FRANCAVILLA: Bencivenga n.e., D'Amuri, Chirico 7, Galiano n.e., Della corte 4, Maggio 2, Urso 32, Scialpi 8, Di Coste 15, Di Palmo. Allenatore: Davide Olive.
Arbitri: Gnini e Mione di Brindisi.
Parziali: 21-18 20-27 6-26 23-9
Foto Under 15
venerdì 12 giugno 2009
lunedì 8 giugno 2009
PROVINCIA DI BRINDISI: ELEZIONI EUROPEE 2009
Sezioni 379 di 379 Europee 2009
Il Popolo della Libertà
89.978 voti
41.86 %
Partito Democratico
44.245 voti
20.58 %
UDC
21.867 voti
10.17 %
Di Pietro Italia dei Valori
19.208 voti
8.93 %
Sinistra e libertà
15.104 voti
7.02 %
Rifondazione ComunistaSinistra EuropeaComunisti Italiani
8.402 voti
3.90 %
Non raggiungono il 4%:
La DestraMPA - PensionatiAlleanza di Centro
7.417 voti
3.45 %
Lista Marco PannellaEmma Bonino
3.285 voti
1.52 %
Fiamma TricoloreDestra Sociale
2.671 voti
1.24 %
LiberalDemocratici
1.639 voti
0.76 %
Forza Nuova
648 voti
0.30 %
Lega Nord
460 voti
0.21 %
venerdì 22 maggio 2009
Brindisi: Il voto provinciale fra ibride alleanze
Brindisi: Il voto provinciale fra ibride alleanze e discutibili sperimentazioni
In vista delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione provinciale alcuni hanno pensato di aprire a Brindisi una sorta di “laboratorio politico” per sperimentare un’ibrida alleanza tra il Partito Democratico ed una parte della destra, la più lontana dalle tradizioni e dalle sensibilità non solo della cultura di sinistra ma anche di quella riformista nelle sue componenti laico-socialista e cattolico-democratica. Una destra industrialista, plutocratica, espressione dei poteri forti e priva di radici liberal-democratiche. Altri, per contro, hanno considerato questa scelta non solo disastrosa per la nostra comunità ma anche pericolosa ben oltre l’ambito di essa in quanto rivolta ad allestire un’operazione utilizzabile come apripista di similari avventure sul versante della politica nazionale. Ed hanno perciò chiamato a raccolta tutte le forze, sia riformiste che di sinistra, contrarie a tale progetto e decise a rilanciare con intenti unitari ed innovativi, l’esperienza di centrosinistra ed il cammino da essa positivamente avviato nella passata consigliatura.
I primi hanno scelto come candidato l’industriale Ferrarese, presidente dimissionario della locale Confindustria, interprete di logiche ed interessi legati alla vecchia politica e fautore di quel modello di economia locale che ci ha “regalato” la pesante situazione ambientale ed occupazionale che è ancora (nonostante i generosi tentativi di correggerla) sotto gli occhi di tutti. Un personaggio favorevole alla costruzione del rigassificatore a Capobianco fino a quando, con l’annuncio della sua candidatura, non è stato “folgorato sulla via” che conduce al vertice dell’Ente provinciale. I secondi hanno avvertito il dovere di reagire a tale sconcertante operazione che si è tentato di far passare per un’intesa con i centristi dell’UDC mentre è stata in sostanza una meccanica adesione (parallela e successiva a quella della stessa UDC) all’autonoma candidatura dell’industriale Ferrarese, effettuata frettolosamente e senza un effettivo accordo programmatico. E per dare corpo a questa reazione costoro hanno scelto il prof. Francesco Fistetti, illustre docente universitario con una coerente storia di qualificata cultura e di militanza riformista e di sinistra. Un intellettuale con grandi doti di umanità, un uomo schivo che ha sempre fatto proprie le ragioni dei lavoratori e dei cittadini meno tutelati.
La partita che si sta giocando a Brindisi tra Fistetti, da una parte, e Ferrarese e Saccomanno del Pdl dall’altra, certo impari per le forze ed i mezzi in campo, è di cruciale importanza per il futuro della nostra comunità dal momento che l’esito elettorale può favorire un malinconico ritorno al passato oppure il rilancio della trasparenza amministrativa e dell’impegno rivolto a dare organicità e forza alla costruzione di un diverso assetto dell’economia locale da costruire dal basso col metodo della partecipazione democratica quale linfa vitale di profonda innovazione politica. Un impegno concreto inteso a rendere effettivo il diritto al lavoro affrontando con provvedimenti adeguati, per quanto di competenza dell’ente provinciale le emergenze occupazionali provocate dalla crisi economica in atto. Ma l’esito di questa partita può essere anche rilevante per la politica dell’intero Paese perché da Brindisi può partire un cinico incoraggiamento ad allestire tutti gli “inciuci” (verosimilmente non graditi dalla segreteria Franceschini) oppure un segnale di speranza lanciato da una sinistra che cerca ritrovare se stessa all’insegna di una ritrovata unità e che vuole, attraverso un amicale ma fermo dissenso, aiutare il Partito Democratico a non ripetere, in una dimensione eventualmente più ampia, l’errore commesso a Brindisi di sacrificare i propri valori sull’altare di una vittoria di Pirro accettando “a tavolino” la sconfitta prima ancora di partecipare ad un’aperta e dura competizione elettorale.
Brindisi, 21 maggio 2009
Michele DI SCHIENA
In vista delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione provinciale alcuni hanno pensato di aprire a Brindisi una sorta di “laboratorio politico” per sperimentare un’ibrida alleanza tra il Partito Democratico ed una parte della destra, la più lontana dalle tradizioni e dalle sensibilità non solo della cultura di sinistra ma anche di quella riformista nelle sue componenti laico-socialista e cattolico-democratica. Una destra industrialista, plutocratica, espressione dei poteri forti e priva di radici liberal-democratiche. Altri, per contro, hanno considerato questa scelta non solo disastrosa per la nostra comunità ma anche pericolosa ben oltre l’ambito di essa in quanto rivolta ad allestire un’operazione utilizzabile come apripista di similari avventure sul versante della politica nazionale. Ed hanno perciò chiamato a raccolta tutte le forze, sia riformiste che di sinistra, contrarie a tale progetto e decise a rilanciare con intenti unitari ed innovativi, l’esperienza di centrosinistra ed il cammino da essa positivamente avviato nella passata consigliatura.
I primi hanno scelto come candidato l’industriale Ferrarese, presidente dimissionario della locale Confindustria, interprete di logiche ed interessi legati alla vecchia politica e fautore di quel modello di economia locale che ci ha “regalato” la pesante situazione ambientale ed occupazionale che è ancora (nonostante i generosi tentativi di correggerla) sotto gli occhi di tutti. Un personaggio favorevole alla costruzione del rigassificatore a Capobianco fino a quando, con l’annuncio della sua candidatura, non è stato “folgorato sulla via” che conduce al vertice dell’Ente provinciale. I secondi hanno avvertito il dovere di reagire a tale sconcertante operazione che si è tentato di far passare per un’intesa con i centristi dell’UDC mentre è stata in sostanza una meccanica adesione (parallela e successiva a quella della stessa UDC) all’autonoma candidatura dell’industriale Ferrarese, effettuata frettolosamente e senza un effettivo accordo programmatico. E per dare corpo a questa reazione costoro hanno scelto il prof. Francesco Fistetti, illustre docente universitario con una coerente storia di qualificata cultura e di militanza riformista e di sinistra. Un intellettuale con grandi doti di umanità, un uomo schivo che ha sempre fatto proprie le ragioni dei lavoratori e dei cittadini meno tutelati.
La partita che si sta giocando a Brindisi tra Fistetti, da una parte, e Ferrarese e Saccomanno del Pdl dall’altra, certo impari per le forze ed i mezzi in campo, è di cruciale importanza per il futuro della nostra comunità dal momento che l’esito elettorale può favorire un malinconico ritorno al passato oppure il rilancio della trasparenza amministrativa e dell’impegno rivolto a dare organicità e forza alla costruzione di un diverso assetto dell’economia locale da costruire dal basso col metodo della partecipazione democratica quale linfa vitale di profonda innovazione politica. Un impegno concreto inteso a rendere effettivo il diritto al lavoro affrontando con provvedimenti adeguati, per quanto di competenza dell’ente provinciale le emergenze occupazionali provocate dalla crisi economica in atto. Ma l’esito di questa partita può essere anche rilevante per la politica dell’intero Paese perché da Brindisi può partire un cinico incoraggiamento ad allestire tutti gli “inciuci” (verosimilmente non graditi dalla segreteria Franceschini) oppure un segnale di speranza lanciato da una sinistra che cerca ritrovare se stessa all’insegna di una ritrovata unità e che vuole, attraverso un amicale ma fermo dissenso, aiutare il Partito Democratico a non ripetere, in una dimensione eventualmente più ampia, l’errore commesso a Brindisi di sacrificare i propri valori sull’altare di una vittoria di Pirro accettando “a tavolino” la sconfitta prima ancora di partecipare ad un’aperta e dura competizione elettorale.
Brindisi, 21 maggio 2009
Michele DI SCHIENA
martedì 14 aprile 2009
A Napoli il problema della spazzatura non è mai stato risolto...

Il problema era stato fatto presente nel precedente governo Berlusconi, ora in questo facendo finta che la colpa fosse stata esclusivamente della Sinistra...!!!
La colpa della destra o della sinistra che sia non è stato ancora risolto.
I mass media italiani, televisioni e giornali, sono largamente manovrati dal nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che possiede il monopolio di molteplici e importanti aziende quali Mediaset, Panorama, Mondadori, Il Giornale, Sky, ecc.
Questo non ci consente di essere uno stato totalmente libero dal punto di vista della libertà di stampa.
Ogni giorno i telegiornali mostrano decide di notizie che vengono selezionate tra una varietà indefinita, vengono prese e messe in evidenza quelle che rispettano i canoni tradizionali per chi li amministra (Non ci sarà mai una notizia che andrà contro Berlusconi mettetevelo in testa).
Per quanto riguarda la vicenda Napoli e Rifiuti non si sente dire più nulla da febbraio a questa parte, mi sembra strano. Girovagando su internet ho visualizzato alcuni commenti legati a questa faccenda; variegate sono le opinioni.
Per quanto riguarda la vicenda Napoli e Rifiuti non si sente dire più nulla da febbraio a questa parte, mi sembra strano. Girovagando su internet ho visualizzato alcuni commenti legati a questa faccenda; variegate sono le opinioni.
Eccone una delle tante :
"innanzitutto, non tutta la spazzatura di napoli è stata levata ma solo quella del centro, in periferia la situazione è ancora tragica. Berlusconi non ha fatto altro che portare la monnezza nelle discariche chiuse da anni perchè strapiene è in rischio di disastro ambientale, in poche parole ha dato una spolveratina e ha messo tutto sotto il tappeto, però c'è sempre gente che dice che il problema è risolto.........mhà
o la gente è deficiente oppure non vuole capire."
o la gente è deficiente oppure non vuole capire."
Si era detto che Berlusconi facendo intervenire l'esercito era riuscito a risolvere prontamente il problema: beh non è così...
Altre città della provincia di Napoli tuttora aspettano l'intervento dello Stato.
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