Bulli o viziati?
(di Daniele Morleo)
(di Daniele Morleo)
Senza entrare nel merito dei deprecabili accadimenti materializzatisi in una scuola mesagnese che hanno visto vittima una incolpevole bimba a causa di atteggiamenti violenti di un suo compagno “difficile”, sarebbe il caso di fare il punto sul rapporto famiglie-docenti. Nel caso in questione, di un minore non più in affidamento ai genitori, non si può che prendere atto delle difficoltà educative dei servizi di ospitalità-assistenza. Ma il problema è molto più a monte: il rapporto tra famiglie ed istituzioni nei confronti della scuola sta assumendo contorni paradossali: tanti e troppi diritti dei discenti, pochi margini educazionali consentiti ai docenti. Se ai miei tempi avere uno scappellotto dal maestro era ratificato dal mio genitore che si schierava con lui, oggi i genitori non fanno altro che rivendicare la bontà del comportamento dei propri figli anche nei confronti di chi cerca di educarli, condizionando, in pratica, l’arte dell’insegnamento. E’ chiaro che a questo punto il docente getta la spugna in quanto esonerato da ogni compito educativo ed inquinato da paure e ansie esterne. Il prodotto finito di tutto questo fenomeno è il lassismo, ovvero il crollo dei nervi del corpo docente vittima di questa o quella rivendicazione della avvocatura permanente che è diventata la genitorialità attuale.
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