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sabato 22 novembre 2008

MESAGNE: IN RICORDO DI CARMELO SOLIMEO

Mesagne: In ricordo di Carmelo Solimeo
Intervento di Pompeo Molfetta (capogruppo A Sinistra\PRC) nella seduta del Consiglio comunale di Mesagne del 21 novembre 2008, per commemorare Carmelo Solimeo, storico fondatore di Radio Libera Mesagne 102, prematuramente e tragicamente scomparso

Ringrazio il Presidente del Consiglio per l’onore che mi ha voluto concedere ma credo che bisognerebbe avere una grande considerazione della morte per meritare il privilegio di una orazione, un elogio funebre. Ed io non ho ancora maturato questa grande considerazione della morte …. specie quando si dimostra così beffarda. Personalmente avrei preferito il silenzio all’enfasi e soprattutto avrei preferito che le cose stessero esattamente nell’ordine che mi pareva più naturale: e cioè che fosse lui oggi a commentare questo Consiglio comunale e non io a commentare la sua morte. Quasi mai questo luogo, che esprime la sacralità delle Istituzioni democratiche, indugia sul valore dei sentimenti umani, degli affetti o su riflessioni filosofiche o esistenziali, ed io non mi sottrarrò a questo dovere non prima di aver salutato, per conto di ognuno di voi, Carmelo , non solo per ciò che ha rappresentato, ma semplicemente per quel che è stato: un caro amico.
Egli è stato prima di tutto cittadino, testimone del senso civico. Lui la sua città l’ha profondamente vissuta, gli è appartenuta con intelligenza, con affetto, attraverso un percorso continuo e spesso faticoso di scoperta del suo presente, del suo passato e di ricerca di nuove vie per il futuro. La radio l’ha voluta, l’ha costruita e realizzata per questo: perché fosse strumento a servizio della sua città. E la città ha imparato ad esprimersi a rappresentarsi attraverso le sue tante voci, i suoi volti, le sue storie, i suoi ceti, le sue periferie urbane e sociali, le sue lentezze, le sue accelerazioni, tanto negli anni freddi e drammatici del buio quanto negli anni fervidi della rinascita e del riscatto civile.
La sua radio non è stata mai né possessivamente né narcisisticamente sua, era una finestra aperta sul mondo da cui si potevano affacciare tutti, era un modo di concepire i rapporti umani e i rapporti di cittadinanza in un contesto sobriamente dominato dalla sua cordialità, dalla premura, dal rispetto, dall’attenzione, dalla sua inesauribile curiosità intellettuale. Ed era una “Radio Libera, ma libera veramente ... di quelle che una volta si diceva “liberano la mente”. Una radio onnivora e insaziabile che ha cercato e dato voce a tutti. Non soltanto ai ceti dominanti della politica, delle istituzioni civili e religiose, del mondo della cultura e dell’informazione ma ha dato spazio anche alla satira leggiadra, come ai tanti cittadini che chiedevano giustizia senza sapere a chi altri rivolgersi, alla famiglie che si incontravano nell’etere, agli emigranti che si cercavano magari attraverso i canti della tradizione popolare popolari. Via Paduano è stata poi autentica palestra di vita per generazioni di giovani che li hanno speso le ore liete che solo la giovinezza a volte concede.
Carmelo è stato cittadino della Repubblica, della res-pubblica nella sua accezione e nel suo significato più pieno e sostanziale. Lo spirito repubblicano le nostre città, specie quelle meridionali sottoposti per secoli al gioco delle mille dominazioni, non lo hanno acquisito una volta per tutte e per e per sempre nel ’48 ma hanno bisogno di percorrerlo quotidianamente attraverso una apprendistato continuo che si nutre si del contributo delle istituzioni, dei partiti, dei sindacati, delle associazioni ma anche e soprattutto della tenace e caparbia azione quotidiana di tanti liberi cittadini che spendono il loro tempo e a volte una parte consistente della loro vita a servizio del bene collettivo. La ricerca del bene pubblico non è stata per lui una espressione retorica, ma una pratica costante.
A lui si deve la trasmissione, la divulgazione, delle sedute del Consiglio Comunale. Quelle trasmissioni non solo rispondevano ad una giusta domanda di informazione, ma rendevano partecipi i cittadini delle dinamiche politiche e amministrative che si compivano e si compiono intorno ai problemi e alle vicende del paese. Poi egli aveva quel modo discreto, essenziale ed imparziale di riannodare i fili di un dibattito, di una discussione in modo da rendere tutto più leggibile, più comprensibile ai cittadini in ascolto, di modo che tutti si sentissero parte di quella casa comune. Con qualche nota di rammarico debbo dire che il Consiglio Comunale spesso non ebbe nei suoi confronti la stessa premura.
Carmelo quindi cittadino della Repubblica con una grande passione “democratica”. Egli è stato testimone originale della democrazia che ha sperimentato e vissuto con grande slancio ideale. Democratico è l’impegno che egli ha speso nell’andare per la città, nel percorrerla in tutti i suoi anfratti per cercare di dar voce a tutti anche e soprattutto a chi non ne ha, a chi non ha occasioni di esprimersi o di raccontarsi. Democratico e originale l’impegno di diffondere, distribuire il potere, di ampliare gli spazi di partecipazione e di responsabilità. Democratica è l’attenzione espressa nei confronti della città intera, dei suoi eventi, delle sue speranze, dei suoi progetti, delle sue delusioni, delle sue contraddizioni. Ed una parte consistente di quella tenuta democratica che la nostra città riuscì ad esprimere negli anni drammatici del potere criminale e mafioso va attribuita alla funzione di amplificazione, di megafono pubblico che ebbe la sua radio nel riaffermare l’autorità del potere democratico da parte di organismo politici, religiosi e culturali che in sinergia si mossero per riscattare la città nella sua interezza
Con lui una parte nobile della storia recente della nostra città se ne va per sempre. Se ne va mestamente in soffitta, la storia di una “Radio Libera” e del suo pioniere travolti dalla tecnologia della modernità e dalla malasorte ma rimarrà l’eredità delle virtù civili e della passione democratica di cui quella esperienza fortemente si intrise. Mi piace in conclusione pensare che questo nostro amico continui a guardare con tenerezza alla città a cui ha voluto tanto bene magari da quella dimensione cosmica che è lo spazio etereo dove dominano le onde radio, le onde elettromagnetiche e da dove magari egli vorrà, ancora districando i fili della comunicazione umana, aiutarci a comprendere meglio il senso della vita.

Mesagne, 21 novembre 2008
dr. Pompeo MOLFETTACapogruppo consiliare A Sinistra \ PRC Mesagne

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