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mercoledì 16 luglio 2008

MESAGNE: ALCUNE DOMANDE AL SINDACO INCALZA SULLA GESTIONE DEI CONTENITORI CULTURALI


Mesagne: alcune domande al sindaco incalza sulla gestione dei contenitori culturali

Fra le spigolature del periodico Mesagne Sera è riportata la notizia secondo cui l’Amministrazione Comunale intenderebbe cedere in comodato d’uso gratuito il Torrione del Castello. Non è dato di sapere a chi, a quali condizioni e per quali finalità. Io penso che si tratti di un “bufala”, un’insinuazione di certo giornalismo fazioso che perseguita il sindaco Incalza e il suo governo, poiché non posso pensare che ci sia qualcuno fra gli amministratori tanto dissennato da fare una proposta simile.
Il Torrione Orsiniano costruito intorno al terzo quarto decennio del 1400 sulle rovine del “Vetus Castrum”, dell’antico castello medievale, raso al suolo nel 1256, rappresenta l’unica, maestosa testimonianza di architettura medievale fortificata ancora interamente fruibile. Non visibili restano infatti le vestigia delle antiche mura e l’unica torretta di avvistamento rimasta in piedi, entrambe incastonate all’interno di private abitazioni in via M.Svevo ed in via dei Fiordaligi.
Per queste essenziali ragioni di natura storico-culturale il Torrione è l’unica parte del Castello di cui non si può assolutamente mettere in discussione né la fruizione pubblica né la destinazione d’uso che è, e deve restare, quella di “museo di se stesso” oltre che di occasionale luogo di asservimento dell’Auditorium. Funzione questa fin qui svolta con grande dignità visto che proprio il Torrione, insieme alla tomba a semicamera, è il luogo dell’intero manufatto più visitato e più apprezzato. Modificarne l’uso per iniziative ed interessi privati sarebbe inaccettabile.
Ma se questa è una notizia tutta da verificare, apprendiamo invece di una delibera di Giunta (la n. 126/08) con la quale è stato concesso al proprietario dell’immobile che ospita l’Archivio Storico un aumento del canone d’affitto di ben 500 euro mensili (da 1800 euro a 2300 €) con decorrenza largamente anticipata rispetto alla naturale scadenza del contratto (Marzo 2009). Le ragioni di questo spropositato aumento, in tempi di particolare ristrettezza economica, sono francamente incomprensibili e si iscrivono nel solco di una nuova strategia del rapporto pubblico-privato che vede l’Amministrazione troppo accondiscendente e generosa verso i privati anche quando ciò prefigura un evidente danno patrimoniale per il Comune.
La gestione dei grandi contenitori culturali, Castello, Teatro Comunale, Pinacoteca, Frantoio Ipogeo, rappresenta per il governo in carica una eredità pesante ed ineludibile che rischia ormai di trasformarsi in emergenza strutturale. Pare infatti che ognuno di questi immobili necessiti di interventi di manutenzione straordinaria e soprattutto di un progetto definitivo di gestione ordinaria che ne consenta la quotidiana fruizione altrimenti tutto rischia di andare lentamente in malora.
Ebbene, nella vacuità del nulla di cui sono intrise le linee programmatiche del governo Incalza, di questa questione cruciale non v’è traccia alcuna mentre le prime iniziative avviate vanno tutte nella direzione di una colossale operazione di “svendita” del patrimonio artistico-culturale.
Attendiamo rapide e puntuali risposte di chiarimento.
Mesagne, 15 luglio 2008

dr. Pompeo Molfetta
Capogruppo Consiliare “Sinistra-Arcobaleno”

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