Nuove prospettive di sviluppo per Brindisi contro vecchie politiche pilotate dal rilancio del rigassificatore.
L’espressioni della società civile e le associazioni del mondo ambientalista che hanno dato vita ad un vasto ed articolato movimento di opinione in favore di un diverso sviluppo ritengono opportuno approfondire il dialogo intorno ad idee e progetti ritenuti fondamentali. C’è bisogno di uno sviluppo che prenda le distanze dai gravi errori causati dalla vecchia politica. Errori che hanno messo in ginocchio un territorio con grandi potenzialità mortificando le vocazioni locali. Riteniamo perciò utile un confronto di idee e proposte con le istituzioni locali e quei settori della società brindisina che sono sensibili al tema del cambiamento.
Il nostro territorio dispone di infrastrutture di prim’ordine e non può languire per soddisfare interessi di questo o quel potentato e che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale del territorio che - è bene sottolinearlo - corrisponde all’interesse di ciascun cittadino. Un impegno particolare dovrà essere rivolto alla risoluzione dei problemi legati alla terziarizzazione e, in particolare, a quelli connessi alla presenza di un settore commerciale (spesso ignorato) che è, invece, da considerare di rilevante rilievo per l’intera economia della città.
Di cruciale importanza per le sorti della comunità è il consolidamento e lo sviluppo dell’Università, dei “Centri di ricerca” nonché dei Centri di Formazione Superiore e di Eccellenza, intesi come luoghi di produzione culturale e di innovazione tecnologica, la cui presenza è condizione necessaria per far compiere alla città un necessario salto di qualità. A questo fondamentale progetto dovrebbero concorrere tutti: dalle istituzioni pubbliche ai singoli cittadini, dalle aziende alle industrie presenti sul territorio, con le quali ultime è bene avviare con spirito costruttivo un confronto all’insegna della chiarezza e della collaborazione.
Il porto deve essere rivitalizzato per riconquistare quel ruolo primario che una politica distratta e una discutibile gestione hanno relegato in una posizione marginale funzionale solo al polo energetico. L’attività portuale deve riappropriarsi della sua polifunzionalità riacquistando e sviluppando quel traffico passeggeri e mercantile che per decenni è stato risorsa economica fondamentale. Lo steso si può dire di un certo settore del turismo che punti alla valorizzazione della costa e del nostro territorio, un turismo che dovrebbe essere rilanciato dopo le confuse e mortificanti vicende degli ultimi tempi. L’agricoltura, che deve avere i giusti riconoscimenti in un tempo in cui i prodotti di qualità hanno grande mercato, deve essere aiutata ad uscire dal lungo periodo di sofferenza.
E’ di tutta evidenza che l’impegno per uno sviluppo diverso che valorizzi i settori evidenziati confligge in modo inequivocabile con un polo energetico che brucia oltre 8 milioni di tonnellate di carbone e con il rigassificatore progettato nel porto.
Con questo spirito e in questa prospettiva incontreremo istituzioni, associazioni, categorie e chiunque – anche singoli cittadini - abbia voglia di discutere dei problemi del nostro territorio e delle possibilità di dar vita ad assetti dell’economia locale più rispondenti alla domanda sociale.
Brindisi, 7 luglio 2008
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente
lunedì 7 luglio 2008
NUOVE PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER BRINDISI CONTRO VECCHIE POLITICHE PILOTATE DAL RILANCIO DEL RIGASSIFICATORE
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