meta name="verification" content="273c4b0e8151668797c2e8a8620eb6ae" />

mercoledì 7 gennaio 2009

LA PIANTA DISORGANICA


La pianta “disorganica”

La Giunta Incalza sta varando un riordino complessivo della pianta organica del Comune di Mesagne. Quando si predispongono cambiamenti così radicali nell’assetto organizzativo della macchina amministrativa bisogna ponderare bene ogni atto perché si va ad incidere sulla vita lavorativa, professionale ed economica di tante persone oltre che sulla qualità dei servizi resi alla città e sulla efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa nel suo complesso.

Per questo è necessario partire da una disamina attenta dei bisogni, delle risorse umane e degli obiettivi politici che si intendono raggiungere. E’ necessario inoltre che l’impianto complessivo della manovra, la sua “ratio politica” e le sue ripercussioni operative siano innanzitutto pensate insieme al Segretario Generale (posto vacante dal 1° gennaio), sentito il Nucleo di Valutazione, partecipato agli organismi di rappresentanza dei lavoratori, ai dirigenti e alle forze politiche presenti in Consiglio comunale. Tutto questo per cercare di guadagnare sostanziali margini di consenso alla manovra, ridurre al minimo il contenzioso giuridico individuale e dare una generale carica motivazionale per avviare e sostenere il cambiamento.

Mi pare invece che sia stata fin qui approssimativa l’analisi, del tutto incerti gli obiettivi amministrativi, assente la partecipazione mentre tutto sembra muovere dalla fregola revisionista di chi, in giunta ed in maggioranza, mira soltanto a distruggere tutto ciò che è stato fatto nel passato.

La precedente struttura “a pettine” aveva una sua logica, quello che non ha funzionato è stata l’applicazione del principio di collegialità su cui doveva fondarsi il collegamento orizzontale fra i vari settori; ma anche questo è un errore imputabile più alla politica che alla applicazione gestionale del modello organizzativo. Oggi per correggere quei limiti si smantella l’impianto complessivo e si passa alla riproposizione di un vecchio sistema piramidale peraltro riveduto e corretto con alcune macroscopiche aberrazioni. La piramide per ora non si compie in modo perfetto poiché manca il vertice, cioè il collettore delle quattro macroaree che dovrebbe essere individuato nella figura del segretario generale o del direttore generale, posti attualmente vacanti.

Si è costituita ex novo, come un’onda anomala, la più grossa macroarea “Patrimoniale-Ambientale e dei Servizi Demografici” grazie alla confluenza impropria e forzosamente innaturale di servizi e funzioni di natura tecnica (ecologia, ambiente, energia ecc..) di natura giuridica (appalti, contratti, patrimonio) e di natura sociale (servizi demografici, rapporti con i quartieri). Il tutto è affidato alla responsabilità di una dirigente (la dr.ssa Andriola) che ha indubitabili competenze giuridiche ma non certo il dono dell’onniscienza. L’Urp che è primario servizio di interfaccia con il cittadino viene stralciato dall’area di naturale appartenenza e affidato direttamente alla competenza del Segretario, che però non c’è.

Sembra, inoltre, che si voglia produrre una sorta di rivoluzione “gerontocratica” in cui il futuro dell’ente viene messo nelle mani, pur autorevoli, di funzionari che o sono già pensionati o sono in procinto di esserlo, mentre le nostre migliori risorse giovanili, su cui si è positivamente investito in questi anni, vengono in buona parte retrocessi a funzioni parasubordinate (non potrebbero firmare atti di rilevanza giuridica) o addirittura clamorosamente umiliate. Come succede con ogni evidenza nel caso della dr.ssa Galiano che passa dall’eccellente ruolo di coordinatrice di tutte le iniziative culturali ad una sorta di “guardiania” dell’archivio storico e della pinacoteca comunale luoghi ameni notoriamente non frequentati da nessuno. Né credo possa gioire la dr.ssa Baldassarre cui le viene “scippato” per innominabili ragioni lo Sportello Unico, che lei ha faticosamente costruito e che è stato il presupposto tecnico per l’allestimento della zona industriale e per l’insediamento della grande distribuzione. E che dire dell’ing. D’Adorante che insieme all’ex assessore Indolfi ha letteralmente inventato, strutturato il settore dell’ecologia e l’ambiente su cui ha accumulato competenza ed esperienza e che oggi va all’agricoltura e al canile? Qual è la ragione di tanto furore nei confronti di dirigenti che tutti ci invidiano? C’è un retro pensiero politico alla base di promozioni e bocciature?

Infine un altro elemento di perplessità è legato al fatto che, grazie alla modifica del Regolamento sul funzionamento degli Uffici e dei Servizi comunali, si consente l’assunzione discrezionale di nuove figure dirigenziali evitando così di ricorrere ad un concorso pubblico.

Mesagne, 7 gennaio 2009

dr. Pompeo MOLFETTA
Capogruppo A Sinistra \ PRC Consiglio Comunale

Nessun commento:





buzzoole code