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mercoledì 12 dicembre 2007

ANTENNA UMTS : "COLPA DELLA GIUNTA INCALZA"


La cosiddetta Casa delle Libertà, se ancora esiste, di tanto in tanto sembra tale perché si prende delle libertà stravaganti, come quella di non conoscere o addirittura fingere di non conoscere fatti e circostanze.
La recente presa di posizione sull’installazione di un’antenna UMTS in pieno centro storico offre anche degli spunti di ragionevolezza ed è, a tratti, condivisibile.L’ossessione di intavolare a tutti i costi una polemica con il centrosinistra, però, inficia la qualità di alcuni ragionamenti, lasciando sospettare, di conseguenza, una pura strumentalità.Vediamo di ragionare sui dati di fatto, lontani dalle rivalità elettoralistiche e faziose, ma solo nel generale interesse della popolazione e della nostra bella Mesagne: non è forse vero che l’istruttoria, ovvero l’avvio delle procedure che hanno condotto all’installazione dell’antenna in questione, è stata avviata con Incalza Sindaco? Non è forse vero che la legge che disciplina la collocazione di codeste antenne all’interno dei nuclei urbani è frutto dello sforzo congiunto di Silvio Berlusconi (FI) e Maurizio Gasparri (AN) (D.L. 198/02 e 259/03), due riconosciuti e venerati leader dei condomini (o almeno ex condomini) della Casa delle Libertà?La verità vera è che, se il centrodestra mesagnese lamenta l’assenza della politica a causa del commissariamento prefettizio, ha parzialmente ragione: solo che l’assenza della politica si è verificata con la giunta Incalza, soggetta, purtroppo per i cittadini, a frequenti forme di impreparazione o, quantomeno, di distrazione. Evidentemente non ci si è resi conto di una stortura che si stava perpetrando ai danni della popolazione e di conseguenza, non si è riusciti a fermare in tempo quanto stava per accadere.Detto ciò, c’è un punto su cui, anche se tardivamente ed opportunisticamente, hanno ragione: l’antenna installata a ridosso di una delle nostre Chiese di più pregiata fattura, l’antenna che incombe minacciosamente sulle teste degli abitanti del Centro Storico, va rimossa. E non per una pretesa logica antimoderna, né per lo spauracchio della tecnologia che, evolvendo, diventa più aggressiva e dannosa; va rimossa per l’orrendo impatto architettonico, autentico pugno nell’occhio, in mezzo a tanta bellezza.Forse è il caso di studiare ed escogitare un sistema di vincoli che, sia pure nei crismi delle corrette autorizzazioni in essere sul piano del rispetto dei regolamenti e leggi che disciplinano la materia, tutelino meglio il territorio e la salute dei cittadini. E questo fino a quando continueranno ad esistere i percorsi dettati dei D.L. 198 del 2002 e 259 del 2003.

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