DUE DOMANDE ALL’INGegnere BATTISTINI
Vedendo naufragare l’ennesima iniziativa propagandistica, l’amministratore delegato della Brindisi LNG Giorgio Battistini cade in errori che mettono a nudo le sue contraddizioni. Non è infatti vero che noi abbiamo accusato la sua società di non avere «informato a sufficienza la popolazione». È vero il contrario e cioè che la Brindisi LNG ha bombardato di informazioni i cittadini ma lo ha fatto alterando la realtà e cercando strumentalmente di carpire consensi utili ai suoi interessi. Ha fatto cioè disinformazione in assoluta ed arrogante autonomia. Ha poi inviato messaggeri, anche di rango, presso le Amministrazioni locali col compito di persuadere gli interlocutori senza la minima apertura alle ragioni della comunità brindisina.
Oggi, dopo la decisione del Governo di riaprire la procedura amministrativa con una VIA postuma che può ovviamente pronunciarsi per l’incompatibilità dell’impianto, la Brindisi LNG dà inspiegabilmente per scontata la realizzazione del rigassificatore e chiede il dialogo per “esporre”, come testualmente dice Battistini, il suo «punto di vista» senza fare alcun riferimento al «punto di vista» degli eventuali interlocutori. Una candida “confessione” sulle finalità del “dialogo” della quale serenamente prendiamo atto aggiungendo solo che la consultazione delle popolazioni interessate spetta non alla LNG ma alle competenti istituzioni.
A fronte dei rilievi che l’ing. Battistini muove alle associazioni ambientaliste, gli chiediamo di rispondere pubblicamente a due semplici e precise domande:
1. ai proposti incontri la Brindisi LNG intende presentarsi aperta alla soluzione di rinunciare alla realizzazione del progettato impianto, considerata sinora come intoccabile presupposto di ogni approccio, o solo con l’intenzione di illustrare i pretesi vantaggi del rigassificatore?
2 come mai l’ing. Battistini non ha mai detto alcunché sull’accusa che la magistratura ha mosso alla sua società (le eventuali responsabilità personali di ordine penale sono altra cosa) di avere commesso, come si legge negli atti del noto procedimento penale, un «illecito amministrativo per non avere adottato modelli di organizzazione idonei a prevenire» alcuni reati commessi «da persone che rivestivano, all’epoca della commissione dei fatti, funzioni di rappresentanza» e di dirigenza traendo dalla loro condotta «un profitto di rilevante entità, consistito nell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale alla realizzazione e all’esercizio di un rigassificatore in Brindisi e nel rilascio da parte della locale Autorità Portuale della concessione demaniale»?
Brindisi, 21 marzo 2008
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
sabato 22 marzo 2008
DUE DOMANDE ALL'INGEGNERE BATTISTINI
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