lunedì 15 settembre 2008
Una nuova generazione di laici cristiani impegnati
"Maria [...] Vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile" Benedetto XVI a CagliariUn discorso (quattro in tutta la visita pastorale del Pontefice a Cagliari) pesante che scuote e colpisce le coscienze tal volta addormentate dei laici cristiani. Quel richiamo ad "una nuova generazione di laici cristiani impeganti" richiama il valore dei laici credenti nel mondo! Un richiamo all'impegno diretto dei cattolici nel mondo del lavoro, dell'economia e della politica... un richiamo che finalmente ha suscitato pochissimi sospetti di ingerenza! Una generazione nuova... che cambi radicalmente l'approccio al mondo... con "competenza e rigore morale". E sì.. infondo non è sufficiente dirsi cattolici (o cattocomunisti, teodem o teocom) se quel rigore morale va a, è il caso di dirlo, "farsi benedire" ne tanto meno "pontificare" sui massimio sistemi quando in realtà si fa difficoltà a compredere cose molto più banali."Competenza e rigore morale"... difficile trovarli nei nostri politici che si dicono "cattolici" o che vantano passati nelle varie e diverse associazioni ecclesiali! Il cattolico a servizio (ribadiamo: con competenza e rigore morale) del mondo... e non il politico che si serve della Chiesa per i propri scopi elettorali! E' tempo di ritornare a costruire ponti tra Qualcuno si sentirà tirato per le orecchie? Sì.. ma tanto non lo dirà!Ricorda un discorso di Vittorio Bachelet del 1964: "Rigenerare la comunità cristiana vuol dire dunque costruire ogni giorno la Chiesa, vuol dire animare cristianamente, trasformare profondamente la società degli uomini. Il Papa ci ha parlato di questa nostra doppia cittadinanza - nella Chiesa e nella comunità temporale - la cui responsabile assunzione è in definitiva il nostro compito essenziale. Certo, la convivenza delle due cittadinanze in ciascuno di noi può creare drammi talvolta anche dolorosi: ma è anche per noi una straordinaria ricchezza vitale ove non si mortifichi arbitrariamente l'una o l'altra ma si realizzi quella germinazione che entrambe rispetta e entrambe arricchisce. A questa sintesi personale che si opera nelle coscienza di ognuno deve educare l'Azione Cattolica "ponte" tra l'una e l'altra comunità, per portare alla comunità temporale la ricchezza cristiana e per proporre nella comunità ecclesiale le prospettive suggerite da oneste esperienze temporali. Anche questa, in fondo, di essere "ponte" è stata caratteristica di sempre dell'Azione Cattolica; ma ora essa si è esplicitata e dichiarata" (Vittorio Bachelet, Discorso Convengo Naz. Presidenti dioc., 1964)
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