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martedì 8 gennaio 2008

KELTOI

I Celti. Uomini invincibili, coraggiosi, guerrieri, temutissimi nemici; le loro gesta riecheggiano ancora come un canto melodioso tra le montagne innevate delle loro terre.

Quando la crosta terrestre era ancora soggetta a devastanti cataclismi, un popolo di lingua indeuropea proveniente dalla regione renana, si stanziò su tutta l’Europa nord-occidentale.
Tra il VI e III secolo a.C. i territori abitati dai Celti comprendevano l’Italia settentrionale, la Spagna, la Gallia, i Balcani, l’Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda.
La prima civiltà interamente celtica fu quella di La Tanè, dal nome di una località svizzera.
La cosiddetta epoca di La Tanè vide la massima espansione dei Celti e il fiorire delle loro civiltà.
La società dei Celti era suddivisa in famiglie e in tribù. I guerrieri e i druidi erano alla base dell’aristocrazia celtica.
I greci furono i primi ad aver avuto rapporti commerciali con i Celti e furono i primi, inoltre, a chiamare questo popolo Keltoi.
I Celti erano un popolo di guerrieri, essi si lanciavano nella lotta corpo a corpo nudi e armati solo di ascia. Fu proprio a causa di questa disorganizzazione militare che costrinse i Celti a sottomettersi all’impero romano, nella storica battaglia di Giulio Cesare contro i barbari in Germania.
I Celti erano grandi amanti della musica.
I Celti ricorrevano alla musica per la preparazione bellica, per raccontare le gesta di eroi o per celebrare riti sacri. A tramandare oralmente le opere compiute dai Celti era compito dei Bardi.
I Bardi erano cantori e poeti che, accompagnati da una Chiotta (Uno strumento simile a un arpa) narravano miti e leggende di eroi, dame, elfi e draghi.
Per quanto riguarda la religione, per i Celti, essa si basava su concetti molto semplici, come la rigenerazione (simboleggiata dalla croce celtica), la reincarnazione e la sacralità della natura, in particolare degli alberi.

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