Le dimissioni di Errico per la sabbia: occorre serenità e lungimiranza
Il Presidente della Provincia Errico, nell’annunciare le sue dimissioni per la questione della sabbia, ha rivolto pesanti accuse all’intera «classe dirigente, burocratica e politica» della Regione Puglia censurata per aver soddisfatto «i più forti» ed ha dichiarato che per lui «è impossibile far parte di tale gioco soprattutto quando è fatto proprio anche da riferimenti apicali istituzionali nei quali la maggioranza della comunità brindisina aveva riposto la fiducia per un cambiamento totale dei metodi e dei contenuti». In un momento difficile per la vicenda politica del nostro Paese e particolarmente delicato per la comunità brindisina, che si trova in bilico tra speranze di rinnovamento e rischi di involuzione, la decisione e le affermazioni del Presidente Errico appaiono francamente eccessive, ingenerose e tali da provocare disorientamento e sfiducia.
Le nostre istituzioni sono oggi chiamate a dare organicità ed impulso ai già avviati itinerari di innovazione dell’economia locale ed in questa ottica la nostra comunità deve cercare di risolvere in positivo cruciali problemi: dalla crisi occupazionale alla perdurante minaccia del rigassificatore, dai rigurgiti di un nefasto passato ai rischi di inquinamenti ambientali e di incidenti industriali, dall’ancora inadeguato rilancio del porto alle tante cause che frenano il commercio, dalle difficoltà dell’agricoltura ai diversi fattori che ritardano lo sviluppo del turismo. Ora, in un simile quadro l’epilogo negativo della questione della sabbia (da prelevare eventualmente in mare al largo della costa brindisina), per quanto possa essere motivo di giusto disappunto e risentimento, non può certo diventare l’altare sul quale si finisca per sacrificare altri ben più rilevanti interessi. La città e la provincia di Brindisi hanno bisogno di relazioni positive con le altre istituzioni pugliesi e soprattutto con l’Ente Regione. Esse non possono condannarsi ad un masochistico isolamento che segnerebbe davvero la fine di ogni speranza per la nostra comunità.
La vertenza sul prelievo della sabbia chiama in causa diffuse responsabilità tra le quali quella – va ricordato per rispetto della verità – della stessa Amministrazione provinciale che non risulta abbia a suo tempo impugnato (come non lo fece la Regione) le sentenze n. 1392/2007 e n. 1450/2007 con le quali il Tar di Lecce aveva accolto due ricorsi del Comune di Lecce. Pronunce queste che hanno reso giuridicamente ineluttabile (pena la nomina di un Commissario ad acta su richiesta dell’Amministrazione leccese) l’adozione da parte della Regione della Determinazione dirigenziale n. 388 dell’08/07/2007, annullata tempo addietro dal TAR di Lecce su richiesta dell’Amministrazione provinciale di Brindisi e ritenuta poi valida in sede d’impugnazione dal Consiglio di Stato.
Risulta allora chiaro che la questione della sabbia poteva essere affrontata con apprezzabili possibilità di successo solo sul versante politico, senza pregiudiziali conflittualità e in un clima sereno di reciproca collaborazione. Una via che forse oggi è difficile imboccare ma che rimane la sola possibile perché il resto può solo arrecare ulteriori pregiudizi. In un momento peraltro attraversato da tensioni connesse all’approssimarsi delle elezioni amministrative, c’è allora da augurarsi che il Presidente Errico ed i diversi livelli locali di responsabilità politica si adoperino, ciascuno nel ruolo di propria competenza, per dare responsabili e lungimiranti risposte alle attese della nostra comunità.
Brindisi, 9 ottobre 2008
Michele DI SCHIENA
venerdì 10 ottobre 2008
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