Rispetto allo sviluppo politico economico del nostro territorio una aspetto rilevante assume la questione energetica. Finora essa ha rappresentato per questa provincia solo un sinonimo di sfruttamento e colonizzazione da parte dell'Enel prima e della British Gas dopo, con la riproposizione di impianti altamente inquinanti e ad alto rischio di impatto ambientale. Fortunatamente l'azione congiunta di Istituzioni, partiti e cittadinanza attiva hanno creato innanzitutto una coscienza diversa nella nostra società e, almeno fino ad oggi, rallentato il definitivo asservimento di questa provincia con la lunga battaglia, ancora in corso, per il no al rigassificatore.
Ma quest'azione non può distinguersi solo per il "no" deve essere anche capace di "ridisegnare" un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le risorse e le attitudini locali, privilegi l'innovazioni ed incoraggi la cooperazione e l'associazionismo produttivo.
In questa direzione oggi un'opportunità concreta per disegnare nuovi scenari è certamente rappresentata dall'approvazione, da parte della Regione Puglia su proposta dell'Assessore all'Ambiente prof. Michele Lo Sappio, del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). Questo Piano infatti prevede, tra l'altro, la possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili attraverso l'installazione di parchi eolici, fotovoltaici ed impianti a biomasse facendo diventare questa una opportunità concreta di investimento "pulito" ed anche un aiuto, ovviamente rigorosamente regolamentato, al mondo dell'agricoltura che vive una fase di drammatica crisi.
Ed è proprio la fase della regolamentazione che sento particolarmente vicina alla mia sensibilità e sulla quale voglio richiamare l'attenzione degli osservatori. In quanto si sta creando un clima di contrapposizione tra favorevoli o contrari "a prescindere", senza cioè un analitico studio delle singole situazioni, dei singoli investimenti, della particolari opportunità. Fanno specie pertanto le estemporanee dichiarazioni di alcuni esponenti locali del PD – fortunatamente smentite da altri dirigenti dello stesso partito - i quali, impropriamente, sono entrati nel merito della questione sulla collocazione di questi siti dichiarandone l'assoluta incompatibilità col territorio.
Siamo del parere invece che una rigorosa applicazione della Legge regionale, che chiama alle responsabilità le commissioni istituzionali appositamente preposte, sia l'unico metodo da utilizzare per affrontare una questione sicuramente carica di positive prospettive per il nostro territorio ma anche consapevoli che vadano interdette ogni ipotesi speculativa o di devastazione del nostro patrimonio naturale.
A tale proposito in quanto Presidente della Commissione consiliare Ambiente della Provincia di Brindisi, rendo noto che la stessa ha licenziato un provvedimento per la istituzione di un Comitato tecnico provinciale con il compito di occuparsi della valutazione di impatto ambientale sul territorio della Provincia di Brindisi. Tale provvedimento è già iscritto nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio provinciale del 27 febbraio.
Questo organismo, finora di livello regionale e positivamente decentrato sul territorio, permetterà una Valutazione dell'impatto ambientale di tutti quegli impianti, stabiliti dalla legge, che necessitano di preventivo parere prima di essere realizzati. In questo contesto, ovviamente, sarà proprio tale organismo a valutare la compatibilità ambientale della collocazione degli impianti ad energia rinnovabile.
Ma quest'azione non può distinguersi solo per il "no" deve essere anche capace di "ridisegnare" un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le risorse e le attitudini locali, privilegi l'innovazioni ed incoraggi la cooperazione e l'associazionismo produttivo.
In questa direzione oggi un'opportunità concreta per disegnare nuovi scenari è certamente rappresentata dall'approvazione, da parte della Regione Puglia su proposta dell'Assessore all'Ambiente prof. Michele Lo Sappio, del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). Questo Piano infatti prevede, tra l'altro, la possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili attraverso l'installazione di parchi eolici, fotovoltaici ed impianti a biomasse facendo diventare questa una opportunità concreta di investimento "pulito" ed anche un aiuto, ovviamente rigorosamente regolamentato, al mondo dell'agricoltura che vive una fase di drammatica crisi.
Ed è proprio la fase della regolamentazione che sento particolarmente vicina alla mia sensibilità e sulla quale voglio richiamare l'attenzione degli osservatori. In quanto si sta creando un clima di contrapposizione tra favorevoli o contrari "a prescindere", senza cioè un analitico studio delle singole situazioni, dei singoli investimenti, della particolari opportunità. Fanno specie pertanto le estemporanee dichiarazioni di alcuni esponenti locali del PD – fortunatamente smentite da altri dirigenti dello stesso partito - i quali, impropriamente, sono entrati nel merito della questione sulla collocazione di questi siti dichiarandone l'assoluta incompatibilità col territorio.
Siamo del parere invece che una rigorosa applicazione della Legge regionale, che chiama alle responsabilità le commissioni istituzionali appositamente preposte, sia l'unico metodo da utilizzare per affrontare una questione sicuramente carica di positive prospettive per il nostro territorio ma anche consapevoli che vadano interdette ogni ipotesi speculativa o di devastazione del nostro patrimonio naturale.
A tale proposito in quanto Presidente della Commissione consiliare Ambiente della Provincia di Brindisi, rendo noto che la stessa ha licenziato un provvedimento per la istituzione di un Comitato tecnico provinciale con il compito di occuparsi della valutazione di impatto ambientale sul territorio della Provincia di Brindisi. Tale provvedimento è già iscritto nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio provinciale del 27 febbraio.
Questo organismo, finora di livello regionale e positivamente decentrato sul territorio, permetterà una Valutazione dell'impatto ambientale di tutti quegli impianti, stabiliti dalla legge, che necessitano di preventivo parere prima di essere realizzati. In questo contesto, ovviamente, sarà proprio tale organismo a valutare la compatibilità ambientale della collocazione degli impianti ad energia rinnovabile.
BRINDISI, 22 NOVEMBRE 2008
TONI MATARRELLI CONSIGLIERE PROVINCIALE DEL PRC
TONI MATARRELLI CONSIGLIERE PROVINCIALE DEL PRC
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